Privacy e cookie policy

giovedì 14 agosto 2025

Le vacanze per tante famiglie in Italia sono un miraggio



Articolo da Openpolis

Ogni estate molte famiglie sono costrette a fare a meno delle ferie. Per i minori significa rinunciare a esperienze di crescita importanti, in una dinamica che genera divari anche in termini educativi.

Ogni anno, in Italia, molte famiglie si trovano a dover fare a meno delle attese vacanze estive. La difficoltà di permettersi una settimana di ferie lontano da casa riguarda anche tante famiglie con figli che, nonostante il desiderio di offrire ai propri bambini un’esperienza di svago e crescita, si trovano ad affrontare limitazioni economiche.

Rinunce di questo tipo non riguardano solo il tempo libero delle persone. Per molti bambini e ragazzi significa rinunciare a esperienze importanti, anche formative. In altri termini, un divario nella condizione sociale ed economica che comporta anche un gap nelle opportunità educative. Il classico meccanismo con cui opera la povertà educativa.

Abbiamo approfondito questa dinamica e quanto possono incidere questo tipo di disuguaglianze sui bambini e i ragazzi.

Una rinuncia per quasi un terzo delle famiglie con figli

Nel 2024 circa il 28% delle famiglie con un figlio minore non ha potuto permettersi di fare una settimana di vacanze lontano da casa. La percentuale aumenta al crescere del numero di figli. Infatti, il 30% delle famiglie con due figli minori e il 44,4% di quelle con tre o più figli ha dichiarato di non potersi permettere una settimana di ferie all’anno.


Il 28% delle famiglie con un figlio non può permettersi una vacanza
Percentuale di famiglie che non possono permettersi almeno una settimana di ferie in un anno (2024)

Una realtà che evidenzia come le difficoltà economiche vissute da tante famiglie in Italia non sia un problema unicamente in termini monetari. Si tratta anche di una condizione strutturale che limita il benessere di molte persone, in particolare dei più piccoli.

Le vacanze come momento di crescita personale

La rinuncia a un periodo di vacanza lontano da casa non è solo una questione di svago. Può incidere profondamente sul benessere e sullo sviluppo dei bambini. Le vacanze estive rappresentano infatti per molti minori un’occasione di apprendimento informale, di socializzazione e di crescita emotiva.

L’assenza di queste opportunità può amplificare ulteriormente il divario tra chi ha accesso a esperienze educative e formative di qualità e chi, invece, è costretto a restare a casa per motivi economici. Un modo diverso in cui agisce la cosiddetta “trappola della povertà educativa”.

La povertà educativa è la condizione in cui un bambino o un adolescente è privato del diritto all'apprendimento in senso lato, dalle opportunità culturali e educative al diritto al gioco. Povertà economica e educativa si alimentano a vicenda. Vai a “Quali sono le cause della povertà educativa”

Le famiglie che non possono permettersi una vacanza vedono i propri figli privati di momenti di gioco all’aperto, gite culturali o semplici attività che stimolano la creatività e il legame familiare. Questo svantaggio è tanto più rilevante se si considera che la crescita dei bambini non passa solo attraverso la scuola, ma anche attraverso esperienze di vita quotidiana che non sono sempre garantite in situazioni familiari meno favorevoli.

Un fenomeno difficile da monitorare

Ricostruire la quota di famiglie che rinuncia alle vacanze non è semplice come potrebbe sembrare dai dati appena visti, per una serie di motivi. Come abbiamo avuto modo di raccontare in passato, in questo tipo di rilevazioni i dati possono sembrare asettici e obiettivi, ma c’è sempre un rischio di sottostimare il fenomeno.

I dati sulla deprivazione minorile hanno un forte rischio di sottostima.

La letteratura in materia (cfr. Unicef, 2012) ha spesso sottolineato come serva sempre ricordare che dietro ogni statistica di questo tipo c’è un genitore cui viene richiesto di segnalare la condizione di deprivazione del suo nucleo familiare e dei propri figli. Indicando ad esempio se sia in grado di portarli in vacanza, come in questo caso, oppure di riscaldare l’abitazione o ancora di avere una casa abbastanza luminosa per fare i compiti o spaziosa a sufficienza per ospitare degli amici.

A maggior ragione, è ancora più complesso – quando non impossibile – monitorare quanto incidano questi fenomeni sul territorio. Per avere una misura della deprivazione delle famiglie con figli piccoli, tuttavia, è possibile fare delle stime rispetto alla condizione sociale dei nuclei con minori a carico. Si può provare a ricostruirlo attraverso i dati Istat, utilizzando i dataset che l’istituto rilascia nell’ambito delle statistiche sperimentali.

La condizione delle famiglie con figli, comune per comune

Si può analizzare la quota di famiglie con figli a carico che si mantengono su un unico reddito. Una situazione che – in molti casi – rende fragili le finanze familiari e può comportare per il nucleo di dover rinunciare a questo tipo di spese.

L’indicatore che è possibile analizzare attraverso i dati a disposizione, nello specifico, è la quota di famiglie anagrafiche in cui è presente almeno un minore con meno di 6 anni e
un unico percettore di reddito
sul totale delle famiglie monoreddito. Al netto di distorsioni legate all’evasione e a casi specifici (non necessariamente una famiglia monoreddito è in difficoltà economica) e del fatto che l’informazione è disponibile solo per i comuni con almeno cinquemila abitanti, si tratta dell’indicatore con la maggiore granularità territoriale a disposizione.

Continua la lettura su Openpolis


Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

Licenza: Licenza Creative Commons Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.

Articolo tratto interamente da 
Openpolis


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.