lunedì 14 ottobre 2024

Pulp Fiction: recensione del film



Pulp Fiction è un film del 1994 scritto e diretto da Quentin Tarantino e interpretato, tra gli altri, da John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis e dallo stesso Tarantino.


Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler del film!


Trama 

A colazione - Parte 1

Una giovane coppia di rapinatori e amanti, "Zucchino" (Ringo) e "Coniglietta" (Yolanda), sta architettando il prossimo colpo, quando, su iniziativa di lui, decide di rapinare proprio il locale in cui si trova. Si alzano annunciando a gran voce l'inizio della rapina e puntando le pistole.

Preludio a "Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace"

La scena si sposta a bordo di un'auto, dove due gangster, Vincent Vega e Jules Winnfield, si dirigono di buon'ora verso un condominio popolare per recuperare una valigetta del loro capo Marsellus Wallace, sottratta da alcuni ragazzi. La sequenza è infarcita di conversazioni banali, prese però molto sul serio dai due, inclusa una sulla moglie di Marsellus, Mia, che Vincent è incaricato di scortare la sera stessa, e su come Marsellus abbia gettato fuori dalla finestra un tirapiedi che le aveva fatto un massaggio ai piedi. Entrati nell’appartamento, dopo una conversazione sugli hamburger del locale (fittizio) Big Kahuna Burger, Jules recita un fittizio passo della Bibbia[11] prima di uccidere col collega due dei tre ragazzi nella stanza.

Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace

Nella sequenza successiva i due, vestiti come se venissero dalla spiaggia, raggiungono il loro capo Marsellus nel suo locale, nel momento in cui sta corrompendo e istruendo Butch Coolidge, un pugile prossimo al ritiro, affinché perda il suo prossimo incontro. Mentre Butch se ne va, Vincent lo canzona in modo scortese, insultandolo deliberatamente.

Prima dell'appuntamento con Mia Wallace, Vincent Vega acquista eroina di ottima qualità dal suo spacciatore di fiducia, Lance. Cenando presso un centralissimo locale kitsch a tema anni cinquanta (il Jack Rabbit Slim's), i due iniziano a conoscersi meglio, spaziando da argomenti banali a temi quasi filosofici, fino a farsi coinvolgere in una gara di twist scatenandosi sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry.

Tornati felicemente a casa con tanto di trofeo, Vincent, consapevole delle spiacevoli conseguenze di una mancanza di rispetto nei confronti di Marsellus Wallace, si ritira in bagno per decidere cosa fare con Mia, visibilmente interessata. La donna, cercando un accendino nella giacca di Vincent, trova il sacchetto di eroina acquistata da Lance e, ritenendola cocaina, la inala finendo in overdose. Vincent, vistosi spacciato, decide di portarla a casa di Lance, il quale seppur riluttante suggerisce di praticarle una disperata iniezione intra sternale di adrenalina. In una tesissima situazione tragicomica, tra urla e battibecchi, Vincent riesce a praticarle l'iniezione e salvarle la vita. Conclusa la disavventura, Vincent riaccompagna la ragazza a casa ed entrambi giurano di tacere a Wallace i particolari scabrosi della serata.

L'orologio d'oro

In un flashback negli anni settanta, il capitano Koons, veterano della Guerra del Vietnam si reca a casa del piccolo Butch Coolidge per comunicargli la morte di suo padre (deceduto in un campo di prigionia vietnamita) e consegnargli un orologio da polso d'oro appartenuto alla famiglia di Butch per generazioni, già posseduto dal suo bisnonno e da suo nonno. La scena è quasi interamente un lungo monologo del capitano al piccolo Butch, destinato a ricordare per sempre la grande importanza affettiva dell'orologio per suo padre.

Nel presente Butch è un pugile destinato a perdere per disposizione di Wallace, ma egli fa il doppio gioco, scommettendo a proprio favore e mettendo al tappeto lo sfidante, che addirittura muore nell'incontro. Consapevole della probabile reazione di Marsellus, Butch fugge in taxi guidato dalla colombiana Esmeralda Villalobos, facendosi condurre sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata. Intanto Marsellus, infuriato, incarica Vincent Vega di trovare ed eliminare il pugile.

La mattina seguente, mentre la coppia sta per partire per la città natale di Butch, Knoxville in Tennessee, quest'ultimo si accorge che la donna ha dimenticato l'orologio d'oro a casa. L'uomo, dato il valore affettivo, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperarlo nonostante sia ben consapevole dei rischi che corre.

L'appartamento appare deserto e Butch, recuperato l'orologio, fa per prepararsi un toast quando nota una mitraglietta con silenziatore appoggiata sul piano cucina. La impugna perplesso e nello stesso istante esce dal bagno Vincent Vega. I due si guardano attoniti faccia a faccia e Butch, spaventatosi per lo scatto improvviso del tostapane, spara e uccide il killer.

Durante la fuga in auto, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Marcellus Wallace e lo investe, per poi rimanere coinvolto in un incidente con un'altra auto nell'incrocio, restando tramortito. Rimessisi entrambi faticosamente in piedi, Wallace insegue Butch sparandogli ripetutamente fino a raggiungerlo in un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. Qui Butch sta per uccidere Marsellus a pugni, ma Maynard lo ferma, stordisce entrambi e chiama il suo complice Zed, una guardia giurata.

Maynard e Zed, che si rivelano dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentarli a turno. Scelto Wallace per primo, Butch viene legato e sorvegliato dallo storpio, un terzo complice. Poco dopo riesce tuttavia a liberarsi ma, in procinto di fuggire, ritiene più opportuno salvare Wallace dai sadici, così si arma di una katana trovata nel negozio, torna nello scantinato e uccide Maynard, per poi minacciare Zed, ma Marsellus si rialza e spara a quest’ultimo, evirandolo. Il boss, per ricambiare, perdona Butch a patto che questi lasci Los Angeles per sempre e non faccia menzione ad alcuno dell’atroce disavventura. Butch infine va a riprendere Fabienne al motel e fuggono sul chopper di Zed.

La situazione di Bonnie

La scena torna nell'appartamento della prima parte. Vincent e Jules hanno appena ucciso due dei tre ragazzi quando a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro un intero caricatore senza però neppure sfiorarli. Ucciso costui, i due intraprendono una "discussione teologica" sul significato di miracolo e al contempo portano via l'unico superstite Marvin, un loro infiltrato.

In auto Vincent, mentre discute con Jules, si volta verso Marvin chiedendogli la sua opinione, ma inavvertitamente fa partire un colpo di pistola che prende il ragazzo in pieno volto, uccidendolo. Con l'interno della vettura interamente ricoperto di sangue i due si ritrovano nei guai, quindi si rifugiano fortunosamente nella vicina villa di un amico di Jules, l'isterico Jimmie Dimmick, il quale, più che inorridirsi del cadavere, si preoccupa delle spiacevoli conseguenze per l'arrivo di sua moglie Bonnie, prossima a rincasare dal turno notturno di infermiera. Jules assicura il padrone di casa di poter risolvere tutto e così telefona a Wallace, il quale gli invia rapidamente sul luogo il cinico e misterioso Mr. Wolf.

Grazie al sangue freddo e agli efficienti metodi di costui, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. La vettura viene condotta nel deposito per autodemolizioni di un certo "Mostro Joe", sicché Wolf riparte con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando i due a piedi, in tenuta balneare, e con la valigetta.

A colazione - Parte 2

Desiderosi di fare colazione, Jules e Vincent raggiungono l'Hawthorne Grill, riprendendo la discussione sul miracolo e l'intento del primo di abbandonare la malavita, ma ben presto si trovano coinvolti nella rapina di "Zucchino" e "Coniglietta". Mentre Vincent è di nuovo in bagno, Jules, pur di salvare la preziosa valigetta, finge di assecondare il rapinatore per poi bloccarlo puntandogli contro la propria arma. "Zucchino" non ha scelta: desiste ascoltando il sermone biblico di Jules che significativamente lo invita ad abbandonare la vita criminale e si accontenta del denaro che il gangster, deciso a cambiare vita, gli lascia, ovvero quanto contenuto nel suo portafogli e quanto trafugato dalla cassa e agli avventori del bar. I due rapinatori, visibilmente scossi, si congedano e i killer riescono finalmente a terminare il proprio lavoro. 

Curiosità sul film

Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito al novantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[8] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaquattresimo posto.[9] Lo stesso istituto l'ha inserito al settimo posto nella categoria gangster.[10] La pellicola è inoltre collocata al nono posto della lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire, redatta nel 2008. 

Per scrivere la sceneggiatura del film, Tarantino si recò ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove scrisse i dialoghi iniziali tra Jules e Vincent e si informò sulla cultura olandese ed europea in generale[16]; nel film, infatti, Vince è di ritorno da Amsterdam e discute con Jules su vari aspetti di quella città, come lo status legale delle droghe e il fatto che l'hamburger "Quarto di libbra con formaggio", venga chiamato "Royale con formaggio". Dopo aver iniziato a caratterizzare i personaggi, Tarantino iniziò a pensare che la maniera migliore per descrivere il mondo del crimine, evitando di creare un'antologia, fosse quella di ispirarsi alla struttura del pulp magazine Black Mask (che infatti era il titolo di lavorazione della pellicola). 

Come aveva già fatto con Le iene, Tarantino ritagliò per sé una parte, interpretando Jimmie Dimmick, un ruolo di una certa importanza. Così, anche attraverso l'espediente di entrare a far parte del cast delle pellicole da lui stesso dirette, Tarantino segue le orme di registi come Alfred Hitchcock, famoso per essere apparso in molti suoi film.[13]

Per risparmiare poi sugli oggetti di scena, vennero usati molti beni appartenenti realmente agli attori: l'automobile guidata da Vincent Vega nel film, una Chevrolet Chevelle del 1964, apparteneva a Quentin Tarantino, così come il portafogli "Bad Motherfucker" di Jules e i giochi da tavolo "Operation" e "Life" di Lance.

La mia opinione

Pulp Fiction non è solo un omaggio al genere pulp, ma anche una critica alla cultura popolare e alla violenza mediatica. Questo film  rimane un punto di riferimento culturale, che continua a essere discusso e analizzato anche a distanza di anni, per la sua profondità e il suo stile unico.

Voto: 8

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