martedì 1 ottobre 2024

Festeggiamo i 60 anni di Mafalda: una ragazza che non cresce mai, ma ispira sempre



Articolo da LARED21

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A 60 anni dalla sua creazione, Mafalda rimane un'icona della critica sociale, riflettendo le nostre aspirazioni e sfide comuni.

Oggi, 29 settembre, festeggiamo il compleanno di una bambina che ha segnato generazioni con la sua intelligenza acuta e l'attenzione per il mondo: Mafalda. 60 anni fa, questa tenera ragazza, creazione del geniale fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, detto Quino, vide la luce per la prima volta sulle pagine di un fumetto e conquistò rapidamente il cuore dei lettori di tutto il mondo.

Mafalda non è solo una ragazza curiosa; È una voce che, attraverso la sua visione critica del mondo adulto, invita alla riflessione. Chi non si è sentito identificato con la propria frustrazione per le ingiustizie del mondo o con il suo desiderio di pace e felicità universale? Quino è riuscito, con il suo ingegno, a creare un personaggio che, pur rimanendo nella stessa fascia d'età, matura attraverso i suoi pensieri e commenti, risvegliando in noi il bambino curioso che non dovrebbe mai tacere.

L'Origine di Mafalda, capolavoro di Quino

La storia di Mafalda inizia in un contesto molto particolare. Nasce come fumetto per una campagna pubblicitaria di elettrodomestici che non venne mai pubblicata. Tuttavia Quino ha deciso di preservare il personaggio e la sua essenza. È così che Mafalda fece la sua prima apparizione formale il 29 settembre 1964 sulla rivista argentina Primera Plana. Da quel momento in poi Mafalda divenne uno specchio sociale, riflettendo, con umorismo e arguzia, le preoccupazioni e le speranze della società.

Quino ha utilizzato Mafalda per affrontare questioni sociali, politiche ed economiche con una prospettiva critica ma sempre dall'innocenza di una bambina di sei anni. La sua preoccupazione per la pace nel mondo, la situazione politica e la giustizia sociale hanno reso Mafalda una portavoce non solo degli argentini, ma di persone di tutto il mondo. La sua intelligenza precoce e il suo pensiero critico hanno avuto risonanza tra i lettori di tutti i continenti, trasformandola in un fenomeno culturale globale.

Chi era Joaquín Salvador Lavado “Quino”

Joaquín Salvador Lavado Tejón, conosciuto con lo pseudonimo di Quino, è nato il 17 luglio 1932 a Mendoza, in Argentina, da una famiglia di immigrati andalusi. Fin da piccolo mostrò un notevole talento per il disegno, e all'età di 13 anni stava già abbozzando i primi tratti di quella che sarebbe diventata la sua vasta opera. Dopo aver studiato alla Scuola di Belle Arti di Mendoza, Quino si trasferì a Buenos Aires con l'intenzione di diventare fumettista.

Fu lì che creò finalmente Mafalda, un personaggio che avrebbe cambiato la sua vita e quella di molti altri. Nel corso della sua carriera, Quino scrisse e disegnò non solo Mafalda, ma anche molte altre opere che illustrarono, con il suo caratteristico umorismo, la piñata di contraddizioni ed emozioni che è la società umana. Con Mafalda Quino raggiunse livelli di fama mondiale, ma rimase sempre una persona modesta, più interessato alla sua arte che agli applausi.

Mafalda: riflessioni senza tempo e sempre attuali

Mafalda, pur essendo piccola, è una forza della natura. La sua capacità di affrontare problemi complessi con robusta semplicità è qualcosa che è rimasta rilevante nel tempo. Il suo interesse per il benessere del mondo che la circonda sottolinea il suo desiderio di cambiare ciò che è rotto. Non è insolito vedere Mafalda seduta davanti a un mappamondo, preoccupata per la sua condizione e chiedendosi come gli adulti abbiano potuto portare il mondo in un tale caos.

Anche gli amici di Mafalda hanno un ruolo cruciale in queste storie quotidiane. Manolito, con il suo pragmatismo imprenditoriale, è il perfetto contrappunto all'idealista Mafalda. Susanita sogna di formare una famiglia perfetta e di rappresentare le aspirazioni tradizionali del mondo che Mafalda mette costantemente in discussione. Felipe è il sognatore malinconico e Guille, il fratello minore di Mafalda, fornisce un tocco di innocenza e freschezza. Ognuno di loro rappresenta un aspetto diverso della società e insieme creano un microcosmo di personaggi tanto accattivanti quanto simbolici.

Nel 2020 il mondo ha salutato Quino, morto all'età di 88 anni, lasciando un vuoto difficile da colmare ma anche un oceano di ricordi, riflessioni e sorrisi. Eppure la sua creazione rimane viva e vibrante, le pubblicazioni, le celebrazioni e le analisi del suo lavoro continuano, trovando ciascuna nuovi strati di significato nelle parole apparentemente semplici di Mafalda.

Cinque citazioni di Mafalda che riflettono la sua preoccupazione per l'ingiustizia sociale

  • "La cosa peggiore è che le cose iniziano a peggiorare."
  • “Dove dovremmo spingere questo Paese per andare avanti? Perché ho la sensazione che lo spingessero dall’altra parte”.
  • “La cosa brutta è che l’ignoranza occupa ogni giorno più posti di responsabilità nella società.”
  • "Sì, lo so, ci sono più problemalogi che soluzionilogi, ma non puoi mettere tutti sulla stessa tela."
  • “Dato che amarsi non funziona, perché non proviamo ad amarci?”


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    Fonte: LARED21


    Autore: LARED21 

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    Articolo tratto interamente da 
    LARED21


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