venerdì 4 giugno 2021

Resilienza: cos’è?



Articolo da TuttoGreen

Non è solo una caratteristica dei materiali, ma anche delle persone. Non arrendersi mai può essere definito in una sola parola: resilienza.

Resilienza: cos’è?

È la capacità psicologica di dare forma alla propria vita dopo un evento che l’ha cambiata, come ad esempio un trauma. Questa definizione è stata coniata dal neuropsichiatra francese B. Cyrulnik, a partire dalla teoria dell’attaccamento elaborata da J. Bowlby.

In pratica ognuno di noi sviluppa, nella propria vita, tre capacità:

  • quella istintiva
  • quella affettiva
  • quella cognitiva

La prima è presente fin quando nasciamo, mentre la seconda e la terza si sviluppano sulla base di esperienza e conoscenza. A causa di un evento traumatico, la nostra capacità di rispondere adeguatamente agli eventi e alle persone, cambia.

 La resilienza è un meccanismo che viene messo in atto quanto l’individuo guarisce dal trauma e, superandolo, riconfigura il proprio carattere ed il proprio pensiero allo scopo di trarre qualcosa di buono dalle avversità.

Resilienza significato

È infatti il senso lato di quella che per il dizionario è una caratteristica dei materiali, ovvero la resistenza alla frizione che causa una rottura, ad esempio dopo un’onda d’urto.

Ecco perché nel tempo è diventato anche semplicemente sinonimo di resistenza agli eventi.

Nella quotidianità, significa trovare una soluzione alternativa, pensare fuori dagli schemi, cercare nuovi sbocchi e nuove opportunità, ad esempio lavorative in periodi di recessione economica.

Resilienza sinonimo

Non stupisce, pertanto, che uno dei sinonimi più conosciuti sia ‘persistere’, ma anche, più semplicemente, ‘resistenza’, ‘robustezza’ ed ‘elasticità’.

 

Resilienza etimologia

Andrea Fontana diceva che «La resilienza non è solo la voglia di sopravvivere a tutti i costi, ma anche la capacità di usare l’esperienza maturata in situazioni difficili per costruire il futuro», ma uno dei primi significati appartiene all’ingegneria.

Per un ingegnere, infatti, è la capacità di un oggetto di assorbire energia e resistere alla deformazione elastica. In informatica, ha soprattutto a che fare con l’usura che porta all’obsolescenza. In ecologia, invece, è la capacità degli elementi di autoripararsi dopo un danno.

Resilienza in latino

Sarà che la parola resilienza deriva dal latino resalio, iterativo di salio, che significa risalire, ad esempio su un’imbarcazione capovoltasi in mare.

Resilienza e resistenza

La resistenza mentale e psicologica non è dunque molto diversa da quella di tipo ingegneristico o più generalmente biologico. Ma per metterla a frutto, bisogna praticarla ogni giorno. Ad esempio con strumenti come la meditazione motivazionale.

Infatti, se per Alain de Botton «Una buona metà dell’arte di vivere è resilienza», per uno dei padri della psicologia, ovvero Carl Gustav Jung la chiave della resilienza potrebbe stare nell’attribuire un senso agli eventi («Trovare un senso, un significato rende molte cose sopportabili, forse tutte quante diventano sopportabili»). A questo proposito, è possibile frequentare corsi, farsi seguire da un coach o da un terapeuta, ascoltare podcast e leggere libri, ma è possibile anche fare affidamento a quelle attività che ci fanno stare bene e stimolano la positività, come ad esempio lo sport. 

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Fonte: TuttoGreen

Autore: 
La Ica

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Articolo tratto interamente da TuttoGreen


10 commenti:

  1. Grazie per questa spiegaziune esauriente.Ciao

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  2. La resilienza l'ho sempre trovato un termine rubato ad altre discipline e utilizzato tanto per fare trend. Personalmente mi infastidiscono queste operazioni che camuffano solo antiche qualità da nuove risorse virtuose. Faremmo meglio ad esaltare le nostre attitudini. Ad averle.

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  3. La prima volta che lessi la parola fu tra le pagine del blog di una mia amica. Donna meravigliosa che aveva fatto della resilienza ragione di vita. Ora non c'è più ma resta il suo percorso come un faro acceso. Si chiamava Francesca Del Rosso.

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  4. Hai spiegato alla perfezione.
    Ciao Vincenzo.

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