mercoledì 4 ottobre 2017
Il WWF festeggia il giorno 4 ottobre con la mappa delle specie urbane
Articolo da WWF Italia
Il granchio di acqua dolce si nasconde nei canali nascosti dei Mercati di Traiano a Roma mentre tra i rami di olmi e magnolie che abbelliscono strade e parchi urbani, fanno il ‘pieno’ di bacche e semi centinaia di pappagalli di due specie ormai ambientate nella capitale, il parrocchetto dal collare e il parrocchetto monaco. Il falco pellegrino nidifica tra grattacieli e campanili di città storiche come Roma e Bologna mentre a Milano una decina di coppie di un altro falco, il gheppio, abitano tra la Stazione Centrale e la torre di San Siro o sui tetti dell’Ospedale di San Paolo.
E’ solo un ‘frame’ della fotografia sulla ‘giungla urbana’ di casa nostra, composta da centinaia di specie animali diventate cittadine, e lanciata oggi dal WWF in occasione della festa di San Francesco, patrono dei cultori dell’ecologia e quindi di tutte le creature viventi. La Mappa riunisce i ‘big 5’ (un termine che solitamente identifica i 5 simboli della fauna africana, leone, elefante, rinoceronte, leopardo e bufalo) della fauna italiana che popolano 10 città italiane, da nord a sud, tessere del ricchissimo mosaico della biodiversità del nostro Paese e rappresenta uno dei temi che saranno al centro del prossimo evento nazionale URBAN NATURE previsto domenica 15 ottobre dedicato alla natura urbana: organizzato dal WWF in collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e con il progetto CSMON-LIFE, l’evento coinvolgerà i cittadini nell’ esplorare, conoscere e ‘ri-costruire’, laddove sia assente o poco curata, la biodiversità delle metropoli.
Animali in città
Nei big 5 di ciascuna città sono elencate specie ormai tipiche degli ambienti urbani e limitrofi, ma anche animali ‘selvaggi’ che si possono avvistare a breve distanza dalle città, insieme ad alcune arrivate da ambienti lontani (specie ‘aliene’), ormai adattate alle nostre metropoli. Tra le più frequenti ci sono le volpi, facilmente osservabili all’alba o al crepuscolo alla ricerca di cibo, o i gabbiani abituati a vivere sui tetti dei nostri palazzi (anche la sede del WWF ospita ogni anno una coppia), e poi scoiattoli, rondoni, pipistrelli, ricci e tanti altri. Ma se in natura tra le rocce assolate è normale osservare il passero solitario, questo bellissimo uccello blu scuro descritto anche nella splendida poesia di Leopardi ha scelto molte città come ambiente alternativo per vivere tranquillamente tra rovine e ruderi. Sono, infatti, molti gli animali di ambienti selvaggi ad aver preso la ‘residenza’ cittadina: istrici, gufi comuni e gufi reali, aironi cenerini, testuggini palustri, upupe, rondini montane, gruccioni, rospi smeraldini, tassi, faine e nibbi reali. L’elenco della ‘giungla cittadina’ riserva anche molte sorprese: è il caso di città costiere come Palermo, dove al largo dell’area portuale si può avvistare il tursiope (la specie di delfino più costiera), avvistato anche lungo il fiume Arno a Pisa dopo aver risalito il corso d’acqua. Il simbolo delle lagune naturali, il fenicottero, ormai vive e si riproduce negli stagni di Cagliari dove è presente un’altra specie estremamente rara, il coloratissimo e cangiante pollo sultano. Ci sono poi specie della fauna selvatica che vivono nei territori limitrofi delle grandi città e che possiamo considerare in qualche modo legati alla cintura periurbana. Un abitante particolarmente ‘nobile’ è infatti l’aquila reale, diffusa su Alpi e Appennini, che è possibile avvistare nei cieli delle are limitrofe a Trento, città che l’ha adottata come simbolo del Trentino (Aquila di S. Venceslao). Anche l’orso bruno è tornato ad abitare il Trentino dopo un progetto di ripopolamento, e si può avvistare a pochi chilometri dalla città. Lo stesso accade per il lupo che frequenta ormai zone periurbane seguendo le sue prede naturali, come il cinghiale e il capriolo: è stato visto nelle colline a ridosso di Bologna, ma anche non lontano da Torino, Parma, Forlì, Lucca, Roma, Ascoli e Matera. E proprio Matera ospita una delle colonie più importanti di un falco molto raro e scomparso altrove, il grillaio, il più piccolo rapace d’Europa che si nutre di cavallette, coleotteri e insetti vari. La popolazione materana rappresenta un caso singolare della fauna urbana, dove nidificano almeno 600 coppie. Sempre a Matera il capovaccaio, una specie di avvoltoio venerata dagli Egizi per il suo compito di ‘spazzino naturale’, nidifica non lontano dalla città ed è facile osservarlo nei cieli delle aree limitrofe alla città insieme ad un’altra specie rara, la cicogna nera.
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Fonte: WWF Italia
Autore: WWF Italia
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Articolo tratto interamente da WWF Italia
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