sabato 11 marzo 2017
Quanto sono inquinate le città italiane?
Articolo da OggiScienza
SPECIALE MARZO – Gli ambienti urbani in Italia, quanto a inquinamento non se la cavano affatto bene. Lo scenario dipinto dall’ultimo Dossier di Legambiente – che ogni anno analizza la situazione attraverso la raccolta dei dati aggiornati quotidianamente dai siti delle Arpa, delle Regioni e delle Province – è infatti poco confortante. Nel 2015 ben 48 delle 90 città italiane monitorate hanno superato la soglia dei 35 giorni consentiti per lo sforamento dei valori limite per il PM10. In altre parole, oltre la metà delle città esaminate supera il limite di 50 migrogrammi di PM per metro cubo giornaliero per troppi giorni durante l’anno. Frosinone, Pavia, Milano, Torino e Vicenza hanno le situazioni peggiori, e il 6% delle città supera questo limite più del triplo delle volte.
L’aspetto più preoccupante è che la situazione non sembra migliorare: le città più popolose d’Italia sono maglia nera da almeno 7 anni consecutivi. “Milano avvolta in una cappa che la fa somigliare a Pechino – si legge nel rapporto – la Pianura Padana coperta da un manto di nebbia e smog, la città della Mole dove non si intravedono sullo sfondo le montagne e la vetta del Monviso, o Roma che si risveglia più volte velata da un’insolita foschia sono solo un esempio.”
È il Veneto a ottenere i risultati peggiori quanto a livelli di inquinamento: il 92% delle centraline urbane monitorate ha superato il limite dei 35 giorni: in particolare tutte le centraline di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. Maglia verde solo a Belluno con 8 superamenti nel 2015. A seguire la Lombardia con l’84% delle centraline urbane che ha superato il limite normativo, il Piemonte con l’82% e l’Emilia Romagna con il 75%.
I dati sul PM2.5, più pericoloso del PM10 perché si tratta di polveri dal diametro più sottile, sono un po’ migliorati, ma ancora allarmanti, soprattutto nel Nord Italia. Il punto è che le soglie previste dalla legge non coincidono con quelle considerate sicure per la salute umana. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la soglia di sicurezza dovrebbe essere di 10 μg/m3, di molto inferiore rispetto a quella prevista dalla normativa. Ebbene, se consideriamo il valore suggerito dall’OMS, sono ben 72 i capoluoghi su 76 quelli che superano questo limite. Anche se si osserva un piccolo miglioramento rispetto al 2013, dove il 97% delle città aveva superato questo limite, il dato in ogni caso deve far riflettere.
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Fonte: OggiScienza
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Articolo tratto interamente da OggiScienza
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