C'è un proverbio che dice "passato il santo, passata la
festa" cioè quando il giorno festivo è trascorso, i festeggiamenti sono
inutili. Dopo le abbuffate di retorica per la ricorrenza dell’8 marzo; tutte le
donne si ritrovano con i problemi di tutti i giorni, non c'è
da rallegrarsi se le italiane sono ultime in Europa per accesso al mercato
del lavoro, continuano ad avere impieghi scarsamente qualificati, guadagnano
meno dei colleghi maschi, sono costrette ad accettare il part-time e dedicano
il triplo del tempo degli uomini alle attività familiari.
Le donne subiscono
in modo più forte non soltanto i processi di precarizzazione del lavoro; ma
anche gli effetti delle politiche di austerità. Con la scusa di aumentare la
partecipazione delle donne al mercato del lavoro; senza mai cambiare le
politiche di welfare, è stata supportata l'idea di contratti sempre più
flessibili, più precari, atipici, part-time involontari e sfruttamento dei
voucher e purtroppo in alcuni casi non vi è neanche il diritto alla malattia o
maternità retribuita (spesso neppure le ferie), per non parlare delle
contribuzioni previdenziali future, sempre più basse.
Bisogna dire però,
che qualche passo avanti, rispetto al passato c'è stato; pensiamo che un tempo,
le donne non avevano nessun diritto neanche sulla gestione dei propri guadagni
e tutto doveva avere l'autorizzazione "maritale" cioè del marito e le
lavoratrici per esempio, non potevano contrarre mutui, cedere e riscuotere
capitali, ipotecare o alienare beni immobili. Il lavoro femminile difficilmente
era identificato come tale: quasi tutte le donne occupate nell'agricoltura non erano
riconosciute come lavoratrici; insomma la condizione femminile è migliorata, ma nell'ambito lavorativo c'è ancora tanto da fare e non si può parlarne soltanto
per un giorno all'anno.
Autore: Mariangela B.
Coautore: Cavaliere oscuro del web
Coautore: Cavaliere oscuro del web
Si sono guadagnati diritti, è vero, ma si sono persi anche tanti piccoli privilegi dovuti al fatto d'essere considerato il sesso debole. Oggi le donne non li hanno più e debbono fare un doppio lavoro: come dipendente e come donna di casa. Secondo me è in atto una preoccupante regressione.
RispondiEliminaI diritti non bastano mai e la strada è ancora molto lunga.
EliminaCaro Vincenzo, questo è la realtà che si ripete ogni anno!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata caro amico con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sereno pomeriggio Tomaso.
EliminaRiflessioni giuste ... io, dopo la trasmissione tv sulla rai, maschilista e stupida, sulle "donne russe meglio di tutte", ho pensato: che falsi, pochi giorni prima belle parole e ora? ... considerazione politica, poi: le conquiste non sono per sempre, la lotta deve essere continua.
RispondiEliminaI media tradizionali sono un continuo controsenso.
EliminaCiao Vincenzo, passo a lasciarti un saluto dopo un lungo periodo di malattia.
RispondiEliminaA presto e buona giornata.
Antonella
Bentornata e spero che il peggio sia passato.
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