Comunicato da Rete Sostenibilità e Salute
La Rete Sostenibilità e Salute, RSS aderisce alla mobilitazione europea #health4all del prossimo 7 aprile organizzata da Europe Health Network (www.europe-health-network.net) per la difesa dei sistemi sanitari in Europa mediante la costituzione di un fronte comune che:
• contrasti la volontà politica di ridimensionamento della sanità pubblica,
• favorisca la promozione della salute agendo sul territorio e sui determinanti sociali e ambientali,
• costruisca una società più equa.
Secondo le valutazioni dell’OMS degli ultimi dieci anni, gli indicatori di salute dimostrano che il sistema sanitario in Italia è stato efficace e meno costoso che nella maggior parte dei Paesi occidentali ad alta industrializzazione.
Le varie forme assicurative integrative o sostitutive, invece, rischiano di produrre livelli differenti di copertura sanitaria che colpirebbero profondamente il solidarismo del sistema sanitario basato sulla fiscalità generale, con aumento del consumismo sanitario e riduzione dell’appropriatezza degli interventi.
La salute non equivale alla quantità di prestazioni erogate: pertanto bisogna favorire l’informazione perché i cittadini non credano che il mantenimento della salute dipenda dal numero di visite specialistiche ed esami diagnostici effettuati o dal consumo di farmaci.
Un sistema sanitario sostenibile persegue il fine di determinare la migliore e più adatta risposta ai differenti bisogni di ciascuno, considerando criteri di documentata
efficacia.
Secondo l’art. 32 della Costituzione, la gratuità delle prestazioni in funzione del bisogno è dovuta in quanto il servizio sanitario è sostenuto dalla fiscalità generale secondo la logica della progressività; ciò ha un valore ancora maggiore in fase di crisi economica per consentire a tutti l’accesso alle cure.
Manifesto per la creazione di un fronte comune
per la difesa del Sistema Sanitario Nazionale
per la difesa del Sistema Sanitario Nazionale
2. Le varie forme assicurative integrative o sostitutive di ogni natura ed il cosiddetto secondo welfare rischiano di produrre livelli differenti di copertura sanitaria che potrebbero colpire profondamente il solidarismo del sistema sanitario basato sulla fiscalità generale, tendendo ad aumentare il consumismo sanitario e a non migliorare l’appropriatezza degli interventi. Gli attuali 35 miliardi di euro della spesa sanitaria privata italiana potrebbero costituire solo la spesa iniziale in un mercato privato che ha come sua principale finalità la massimizzazione degli utili e la minimizzazione del rischio d’impresa: la tendenza che ne risulterebbe potrà aumentare di conseguenza anche la spesa sanitaria complessiva scaricando sempre sul pubblico gli interventi più complessi e costosi (emergenza-urgenza, rianimazione, oncologia, patologie cronico-degenerative).
3. E’ deleteria l’ideologia della salute equivalente alla quantità di prestazioni erogate che significa indurre la popolazione a credere che il mantenimento della salute dipenda dal numero di visite, esami, indagini e dal consumo di farmaci: ciò è solo funzionale al sistema medico-industriale nella logica di una crescita economica illimitata ed indiscriminata e dell’accrescimento dei profitti.
4. La prevenzione primaria, intesa come andare alle cause delle cause che producono malattie e disagi nell’ambiente di vita e di lavoro, deve tornare ad essere elemento fondamentale del sistema sanitario e non può essere confusa né sostituita da pratiche di diagnosi precoce, pur se dimostrate utili. Altrettanto importanti sono le azioni di promozione della salute e del benessere, da perseguire in modo intersettoriale con approccio di “salute in tutte le politiche”: prevedere interventi di cura per poi riportare le persone nei luoghi di provenienza senza modificare le condizioni che le hanno fatte ammalare contraddice il buon senso, l’efficacia e la giustizia sociale.
5. La dimensione relazionale è centrale al rapporto di cura, e coinvolge il paziente come persona all’interno delle proprie reti familiari e sociali. Per questo serve un approccio multidisciplinare, in stretta sinergia con l’ambito d’intervento sociale.
6. Secondo l’art. 32 della Costituzione, la gratuità delle prestazioni in funzione del bisogno è dovuta in quanto il servizio sanitario è sostenuto dalla fiscalità generale secondo la logica della progressività; ciò vale specialmente in fase di crisi economica che riduce una crescente percentuale della popolazione sotto il livello di povertà.
Continua la lettura su Rete Sostenibilità e Salute
Mobilitazione giustissima perché soprattutto da noi la sanità pubblica oltre ad essere lasciata spesso al proprio destino, viene oramai sempre più gestita come una enorme azienda dove i profitti devono essere un must e la cura dei malati un optional.Senza contare gli scandali che in essa accadono, ma queste sono ancora altre storie...
RispondiElimina