Notizia di questi giorni: in una scuola superiore nel bolognese,
un preside ha consigliato ad alcune famiglie di tenere a casa i ragazzi
disabili per mancanza d’insegnanti di sostegno.
Purtroppo queste
sono notizie che non vorremmo mai sentire; a quasi un mese dall'inizio della
scuola, si registrano in tutta Italia, disagi su disagi perché anche grazie
alle riforme e al famigerato "concorsone", si sono verificati errori
nelle assegnazioni, con pochi docenti e male distribuiti.
Per capirci
meglio, vi elenco un po’ di numeri: in Italia ci sono circa 124.000 docenti di
sostegno (di cui il 40% precario) per 224.000 studenti disabili, quindi è
comprensibile il disagio che hanno tanti ragazzi insieme alle proprie famiglie.
Secondo il
sindacato dei docenti nelle classi italiane, manca un insegnante su tre; questo
significa che per un nutrito numero di alunni speciali, il sostegno non
arriverà mai o se presente avrà un orario ridotto rispetto a quanto previsto
dai certificati medici e dalle diagnosi funzionali.
Da tutto questo si
può dedurre le difficoltà delle tante famiglie di questi ragazzi; anche nella
gestione quotidiana e soprattutto del diritto negato d'istruzione a degli
studenti, che hanno bisogno più di qualunque altro, a non essere discriminato.
Mi piacerebbe leggere i vostri commenti su quest’argomento, specialmente alle
persone toccate da questo problema.
Autore: Mariangela B.
Coautore: Cavaliere oscuro del web
Coautore: Cavaliere oscuro del web
sono senza parole......
RispondiEliminaDIO MIO!! A ME SANGUINANO LE ORECCHIE PER QUESTA STORIA!! cioè viviamo in uno stato che non è capace nemmeno di garantire con la scuola pubblica il normale diritto di una persona all'istruzione ... aggravata maggiormente dal fatto che si parla di persone che hanno più volontà e più difficoltà insieme di altri ... che commento? ... si commenta da solo questo squallore! non oso immaginare la rabbia e lo sgomento delle famiglie dei disabili coinvolti! *__* BASITA!
RispondiEliminaÈ una vergogna!!! NESSUN ALTRO COMMENTO!!!
RispondiEliminaTomaso
A mio avviso non è solo una questione di docenti. Stiamo assistendo ad un decadimento progressivo dell’amore verso i meno fortunati. C’è troppo egoismo e allora chi muore per le guerre, chi annega in mare, chi ha fame, chi cerca di vivere dignitosamente le proprie menomazioni è quasi isolato come se fosse un “fastidio da evitare”. Questa estate persino in qualche albergo e in alcune spiagge ci sono stati episodi di emarginazione.
RispondiEliminaBuona giornata
enrico