Articolo da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
La rete Europea contro la violenza alle donne (WAVE) e le associazioni europee che ne fanno parte lanciano la campagna Step up! sui diritti delle donne che subiscono violenza e dei loro figli.
In Europa una donna su tre subisce
violenza fisica o sessuale mentre gli Stati assicurano un limitato, e in
alcuni Stati inesistente, accesso ai Centri Antiviolenza. Ad oggi solo
15 su 46 stati europei hanno istituito un numero d’emergenza o una help
line e mancano oltre 47 mila Centri Antiviolenza. La discriminazione è
uno degli ostacoli più grandi per l’accesso delle donne ai Centri. Le
minoranze etniche le immigrate e le rifugiate, le donne prive di un
titolo di soggiorno regolare, le donne diversamente abili, anziane e
lesbiche sono le più discriminate.
"Chiediamo alle autorità europee e ai governi nazionali di STEP UP! ovvero fare un passo nella giusta direzione e assicurare gli investimenti necessari a combattere e prevenire la violenza contro le donne” (Rosa Logar, WAVE President)."
L’Unione Europea raccomanda un Centro
antiviolenza ogni 10.000 persone e un centro d’emergenza ogni 50.000
abitanti, quindi in Italia dovrebbero esserci 5.700 posti letto e invece
ce ne sono solo 500. Le richieste di tante donne restano senza risposta
nonostante molte di esse siano a rischio di vita.
The WAVE Network e D.i.Re chiedono
all’Europa e al Governo italiano di riconoscere che i Centri
Antiviolenza non sono servizi generici né luoghi qualunque. Ascoltare,
accogliere, mettersi in relazione con altre donne che subiscono violenza
è una pratica quotidiana, una metodologia basata sull’empowerment e
sulla relazione tra donne, un percorso da fare insieme in un luogo di
libertà. Nei Centri Antiviolenza le donne non sono mai considerate
“vittime”, come accade invece nelle comunità per “mamme e bambini” di
ispirazione religiosa che cercano di farsi largo in Italia, di
accreditarsi presso le istituzioni e di sostituirsi ai Centri
Antiviolenza nati dalla pratica femminista. Noi sappiamo che le donne
hanno risorse, intelligenza, capacità che la violenza vuole distruggere e
che noi invece riteniamo il fulcro del loro percorso e del nostro
accompagnamento, così come la garanzia dell’anonimato e la tutela della
privacy, da noi sempre garantite e che oggi sono minacciate da leggi
regionali e pratiche di ordine pubblico. Ma non c’è possibilità di
autentica uscita dalla violenza senza il rispetto della scelte delle
donne, il riconoscimento della loro dignità e la valorizzazione delle
loro risorse.
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Fonte: D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
Autore: D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
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