Articolo da Megachip.info
di Giuseppe Masala
Bisogna
inquadrare bene la situazione reale dell'occupazione (e della disoccupazione)
in Italia. Per fare questo mi avvarrò della Serva, che - come tutti sanno - sa fare bene i suoi conti: in
maniera semplice e facilmente comprensibile.
Innanzitutto
si tenga conto i seguenti fatti:
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In Italia viene considerato occupato
chiunque nell'ultima settimana abbia lavorato per almeno un ora.
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In Italia il tasso ufficiale di disoccupazione è pari all'11,3% circa. Tra gli occupati, ripeto, ci sono anche coloro che
hanno lavorato una sola ora nella settimana in cui sono stati rilevati i dati.
Altresì sono considerati occupati anche coloro che lavorano part-time (rectius: persone che guadagnano 500 euro al mese e che giocoforza
non riescono a sbarcare il lunario se non grazie alla rete del cosiddetto welfare informale-familiare). Sono
considerati occupati anche tutti coloro che svolgono cosiddetti stages
non retribuiti (se va bene gli danno un rimborso spese). Situazione
umiliante che riguarda anche ultracinquantenni
che hanno perso il proprio lavoro e che non sono riusciti a trovare nulla di
meglio che uno stage.
Ora:
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Grazie alla liberazione dei voucher negli ultimi anni abbiamo assistito alla
esplosione di questa forma di lavoro fino ad arrivare nel 2015 a 130 milioni di voucher "venduti".
Ciò significa - secondo l'infallibile Serva - che in Italia ci sono almeno (e
la serva si tiene bassa) 2 milioni di
persone che lavorano a 10 euro all'ora senza
garanzie di alcun tipo anche per una sola ora a settimana. Sfido chiunque a
provare come si viva con 10 euro guadagnati in una settimana. Però per
l'ineffabile ISTAT queste persone sono "occupate e felici".
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Poi ci sono 2,6 milioni di persone
che lavorano con contratti cosiddetti part-time (fonte: sole24ore). La Serva
ribadisce: andando bene prendono 500 euro al mese e quel mese per loro è troppo
lungo.
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Poi c'è il fenomeno delle "false"
partite IVA. Ovvero contratti da fame (sempre le solite 500/600 euro) dove
devi pagarti anche l'IVA e i contributi previdenziali e INAIL. Quante sono le
false partite IVA e quanti sono i veri professionisti? Allora, la Serva dice
che al 2013 c'erano 670 mila partite IVA, di cui 569mila (cioè l'84% circa) in regime di mono-committenza. È facile approssimare
le mono-committenze a lavoratori
dipendenti sottopagati e ultra-sfruttati. È facile altresì intuire che in
questi ultimi due anni le cose siano ulteriormente peggiorate.
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Fonte: Megachip.info
Autore: Giuseppe Masala
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Autore: Giuseppe Masala
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Articolo tratto interamente da Megachip.info
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Ottima disamina.Io per non stare dalla parte dei "Gufi" tento con l'ottimismo al futuro,magari con un altro governo,ma quale?
RispondiEliminaAccetto suggerimenti e consigli.
Ciao,fulvio
Caro Vincenzo, siamo ridotti all'osso!!! tante promesse e niente risultati.
RispondiEliminaNon resta che sperare, che al più presto possibile si vadano alle urne per un nuovo governo!!! Ma pure lui si troverà una gatta da pelare e molto difficile. Ciao e buona serata caro amico.
Tomaso