Articolo da Radio Città Fujiko
Quattro arresti e cinquanta indagati. È l'inchiesta "Sistema", che ha svelato una fitta rete di corruzione che si sta mangiando il Paese. Per Leonardo Ferrante della campagna "Riparte il Futuro", in Italia le Grandi Opere non vengono decise per la loro reale utilità ma per l'opportunità corruttiva.
Quattro arresti, tra cui l'ex capo Struttura tecnica di missione al ministero delle Infrastrutture, Ettore Incalza, e cinquanta indagati tra politici, imprenditori e affaristi. Sono i numeri dell'inchiesta "Sistema" con la quale ieri la Procura di Firenze ha svelato, appunto, un
vero e proprio sistema di tangenti sulla gestione degli appalti per le
Grandi Opere in Italia, tra cui spiccano l'Alta Velocità ed Expo.
Un'inchiesta dal nome emblematico, secondo Leonardo Ferrante, referente della campagna contro la corruzione "Riparte il Futuro" di Libera e Gruppo Abele: "C'è una fitta rete corruttiva che si sta mangiando il Paese ed emerge che in Italia le Grandi Opere non vengono decise in base all'utilità e all'efficacia, ma in base all'opportunità corruttiva". Cose che i No Tav, tanto per fare un esempio, dicono da tempo.
Centrale nell'inchiesta è appunto la figura di Ettore Incalza, conosciuto come "Ercolino sempre in piedi" per la sua capacità di schivare le azioni giudiziarie nei suoi confronti. Un uomo che ha attraversato sette governi di diverso colore e affrontato 14 inchieste, dalle quali è sempre uscito grazie alla prescrizione.
"Da tempo ribadiamo l'urgenza di una riforma della prescrizione - osserva Ferrante - ma i tempi si sono sempre dilungati. Voglio ricordare che, a tal proposito, il senatore Carlo Giovanardi disse che il problema è sovrastimato, sostenendo così che non ci fosse la necessità di intervenire".
Tempi che si allungano quasi sistematicamente, basti pensare che il ddl Grasso, che dovrebbe approdare oggi in Senato, è stato fermo in commissione per ben due anni.
Continua la lettura su Radio Città Fujiko
Fonte: Radio Città Fujiko
Autore: Alessandro Canella
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko
Un'inchiesta dal nome emblematico, secondo Leonardo Ferrante, referente della campagna contro la corruzione "Riparte il Futuro" di Libera e Gruppo Abele: "C'è una fitta rete corruttiva che si sta mangiando il Paese ed emerge che in Italia le Grandi Opere non vengono decise in base all'utilità e all'efficacia, ma in base all'opportunità corruttiva". Cose che i No Tav, tanto per fare un esempio, dicono da tempo.
Centrale nell'inchiesta è appunto la figura di Ettore Incalza, conosciuto come "Ercolino sempre in piedi" per la sua capacità di schivare le azioni giudiziarie nei suoi confronti. Un uomo che ha attraversato sette governi di diverso colore e affrontato 14 inchieste, dalle quali è sempre uscito grazie alla prescrizione.
"Da tempo ribadiamo l'urgenza di una riforma della prescrizione - osserva Ferrante - ma i tempi si sono sempre dilungati. Voglio ricordare che, a tal proposito, il senatore Carlo Giovanardi disse che il problema è sovrastimato, sostenendo così che non ci fosse la necessità di intervenire".
Tempi che si allungano quasi sistematicamente, basti pensare che il ddl Grasso, che dovrebbe approdare oggi in Senato, è stato fermo in commissione per ben due anni.
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Fonte: Radio Città Fujiko
Autore: Alessandro Canella
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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko
Niente di nuovo sotto il cielo Italia.
RispondiEliminaBuona serata
E' sconfortante! Gli anni novanta proseguono, il fenomeno di Mani pulite si è consumato, ma la corruzione continua.
RispondiElimina