lunedì 14 aprile 2014

Le foreste di Chernobyl

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Articolo da Salva le Foreste

A Chernobyl il tempo sembra si sia fermato. A trent’anni dal disastro nucleare i boschi attorno alla centrale sono un ecosistema impazzito. Gli alberi morti non si decompongono, quelli ancora vivi crescono lentamente, gli uccelli hanno il cervello più piccolo, insetti e ragni sono più rari, mentre la contaminazione continua a espandersi man mano che la selvaggina si muove, come hanno dimostrato i cinghiali contaminati rinvenuti in Germania. Il tempo sembra cristallizzatosi anche per la scomparsa di batteri e funghi che guidano la decomposizione della materia organica, facilitandone il riciclo.

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Oecologia: "Abbiamo condotto una ricerca a Chernobyl dal 1991 e abbiamo notato un significativo accumulo di rifiuti organici nel corso del tempo " si legge nello studio. Nella cosiddetta Red Forest- dove il colore dei pini è virato sul rosso, poco prima della morte di tutti gli alberi, i tronchi morti sono ancora lì, intatti, immuni da decomposizione, anche 15 o 20 anni dopo essersi schiantati al suolo. "A parte alcuni fusti traforati dalle formiche, i tronchi degli alberi morti erano in gran parte intatti” spiega Timothy Mousseau , biologo dell'Università del South Carolina, e autore dello studio.
E così Mousseau e i suoi colleghi si sono chiesti se l’aumento delle foglie morte sul suolo e l’apparente pietrificazione dei pini nascondesse qualcosa di più grave. Così hanno creato circa 600 piccole borse di maglia ripiene di foglie di quercia, acero, betulla e pino, raccolte in un sito incontaminato, e le hanno appese in tutta tutta la zona di esclusione, ognuno dei quali ha a vari gradi di contaminazione da radiazioni. Hanno lasciato le sacche e aspettato quasi un anno, un tempo più che sufficiente a batteri e funghi per compiere il loro lavoro. I campioni sono stati depositati in aree più umide o meno umide, con diverse temperature medie. Ed ecco i risultati: nelle aree prive di contaminazione, tra il 70 e il 90 per cento delle foglie erano spariti. Ma nelle aree più contaminate, le foglie erano ancora lì, almeno in gran parte: il 60 per cento del loro peso originale. " Le radiazioni hanno inibito decomposizione microbica della lettiera di foglie nello strato superiore del terreno", spiega Mousseau . Questo significa i nutrienti non raggiungono più il terreno, rallentando la crescita delle piante.

Altri studi hanno dimostrato che la zona di Chernobyl ha un più altro tasso di incendio, il che non stupisce, data la quantità di biomassa secca che non si decompone. Ma gli incendi hanno il risultato di spingere la contaminazione al di fuori della zona di esclusione, creando nuovi problemi per le persone e per l’ambiente. I ricercatori stanno ora collaborando con le team scientifici in Giappone , per verificare se a Fukushima si sia verificato un simile effetto.

Fonte: Salva le Foreste


Autore: redazione Salva le Foreste

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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste

Photo credit Timm Suess caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


5 commenti:

  1. quel disastro nucleare ha devastato vite e natura....che tristezza

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  2. purtroppo l'energia nucleare è una boma ad orologeria, quando scoppia porta una devastazione talmente enorme che i danni si ripercuotono sul sistema per anni e anni. Fermi ha inventato qualcosa che è troppo pericoloso per l'uomo.
    ciao Cavaliere

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  3. Ma ci riusciremo mai a salvare la Terra dal disastro finale?

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  4. Peccato che l'energia nucleare non l'abbia inventata Fermi (e nemmeno la bomba atomica, in quanto è stato il team guidato da Fermi, i famosi ragazzi di via Panisperna su cui Xavier aveva già scritto un bellissimo post) ma esista dai tempi della nascita dell'universo, non si tratta di bombe o guerre, qui si tratta della mal gestione di una struttura che doveva essere smantellata e che invece per colpa di un errore umano ha creato un disastro immane.
    In ogni caso non mi sento di condannare l'uso dell'energia nucleare (che è più pulita di tante altre energie) perchè se usata in sicurezza produce molti effetti positivi e non parlo solo di livello energetico, ma anche di livello medico, basti pensare alla radioterapia al cobalto che cura i tumori.
    Smettiamola di satanizzare senza reali motivi.

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  5. Sono d’accordissimo sul fatto che bisogna rispettare e preservare la natura, io e la mia famiglia siamo i primi a farlo (per esempio abbiamo installato i pannelli solari, facciamo la raccolta differenzia, usiamo lampadine a basso consumo energetico, evitiamo di usare l’auto il più possibile, ricicliamo. Quanti di voi lo fanno?), ma sono anche molto razionale e faccio i conti con la realtà in cui vivo.
    Chernobyl è frutto dell’errore umano, quella centrale era obsoleta e andava smantellata: è normale che ora non cresca più niente, perché la natura deve decontaminarsi e ci vorrà tempo.
    Succede anche a Seveso, per esempio, dopo il disastro della diossina che per l’uomo è forse anche più pericolosa del nucleare, ma di Seveso non si parla perché non è la moda del momento.
    Parlo di moda perché scusate, ma certi discorsi non riesco a digerirli: siamo in 8 miliardi, l’uomo ha sprecato ogni risorsa possibile e sappiamo tutti che l’energia alternativa non è sufficiente e non può aiutare tutto il mondo per un sacco di motivi, perciò perché essere ipocriti e dire no al nucleare?
    Volete i cellulari fighi, i computer, il riscaldamento, luce, gas, i mega tv, le auto, l’alta velocità, l’aereo, il satellite, la latrice, la lavastoviglie, l’asciugatrice, l’aspirapolvere, il frigorifero intelligente, il forno che comunica con voi e tante altre “necessità moderne”?
    Piuttosto che pagare milioni di euro all’Ucraina o ad altri paesi (come fa per esempio l’Italia), perché non usare il nucleare?
    Avete paura del nucleare? Beh sappiate che la Francia ha alcune delle sue centrali al confine con la Val D’Aosta, pensate che se una dovesse esplodere la nube non raggiunga anche l’Italia? Volete risparmiare sulle bollette di luce e gas? A meno ché non siate tutti discendenti di mago Merlino, il nucleare prima o poi servirà.

    @Audrey: non confondere storia e scienza, Enrico Fermi e i ragazzi di via Panisperna hanno progettato e costruito la prima bomba atomica basandosi sugli studi pre esistenti di fusione e fissione nucleare.
    Se poi vogliamo parlare di scoperta del nucleare allora bisogna risalire ai coniugi Curie che scoprirono la radioattivà: scoprirono, perché la radioattività esiste da sempre, è l’essenza stessa dell’universo, che non si è formato con i giochi di prestigio di Dio.
    Le stelle sono radioattive e noi viviamo grazie a loro, pensa che un’esplosione stellare ha generato la Terra e che i metalli che abbiamo, per esempio, vengono tutti dall’universo.
    Un’altra cosa, perché denigrare il nucleare che spesso ci salva anche la vita?
    Ma quando vedi in ospedale la scritta RMN pensi che sia Roma, Milano, Napoli o sai che vuole dire “risonanza magnetica nucleare”?
    Nucleare, proprio così, però ti salva la vita.
    E quindi, non è un po’ ipocrita fare i bacchettoni con risposte preconfezionate?
    Un saluto
    Xavier

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