lunedì 16 dicembre 2013

16 dicembre 1857 – Un funesto terremoto si abbatté sulla Val d'Agri e sul Vallo di Diano mietendo migliaia di vittime


 
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Il terremoto devastò la Basilicata, in particolar modo la Val d'Agri, provocando diverse migliaia di vittime: solo a Montemurro, il centro più colpito dal sisma (venne completamente raso al suolo), i morti furono tra i 4000 e i 5000, su una popolazione totale di circa 7500 persone. Né miglior sorte toccò a tutti gli altri comuni colpiti dove, a fronte di un ben più esiguo numero di vittime, vennero comunque cancellate tutte le testimonianze monumentali del passato: a Sarconi, con 2000 morti, ad esempio, fu completamente raso al suolo l'antico castello. Secondo i dati ufficiali pubblicati in una relazione del Ministero dell’Interno, solo in Basilicata morirono 9257 persone, su un totale di circa 11000 vittime (dati non ufficiali parlano di circa 19000 morti). Sempre nella sola Basilicata, vi furono invece 1359 feriti.
Il sisma, con epicentro proprio Montemurro e con una magnitudo di 7,0 Mw e con un'intensità pari all'XI grado Mercalli, fu avvertito fino a Terracina e si scatenò con due intense scosse a distanza di pochi secondi l'una dall'altra, alle ore 22:15.
A suo tempo venne considerato come il terzo terremoto più grande e più dannoso storicamente osservato in Europa (il primo in Italia), e dopo le prime notizie ricevute in Inghilterra si decise l'invio di una spedizione scientifica da parte della Royal Society of London allo scopo di studiare gli effetti del terremoto e migliorare lo stato delle conoscenze di sismologia. La spedizione fu guidata dall'ingegnere irlandese Robert Mallet, il quale si dedicava anche all'attività di sismologo.
Esistono inoltre fotografie delle rovine dei comuni maggiormente colpiti dal sisma, opera di Alphonse Bernoud, fotografo della corte dei Borbone e successivamente di Casa Savoia.
Di questa grave calamità e della triste sorte toccata a Montemurro e agli altri comuni colpiti si occupò anche il romanziere inglese Charles Dickens.

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