Articolo da Fanpage.it
Qualcuno, forse, prima di leggere la classifica delle dieci peggiori
tratte ferroviarie italiane usate dai pendolari, avrà pensato di
trovarci quasi certamente la “propria”, quella utilizzata ogni giorno
per andare, magari, a lavorare o a scuola. Se non c'è, è solo una
conferma che la situazione nel nostro Paese è davvero complicata quando
si parla di trasporti. Certo è che, da Nord a Sud, il minimo comune
denominatore del triste elenco pubblicato oggi da Legambiente
è il fatto che tutte – ma proprio tutte – le Regioni italiane hanno
tagliato i propri servizi ferroviari e, contemporaneamente, hanno
applicato dei significativi quanto incomprensibili aumenti ai costi dei
biglietti. L'associazione ambientalista italiana ha stilato, dunque,
questa poca invidiabile classifica, partendo dalle lamentele dei
passeggeri: corse soppresse, ritardi, disorganizzazione, sporcizia,
sovraffollamento e prezzi aumentati. “È una vera e propria emergenza
nazionale, ma la politica non sembra intenzionata a occuparsene–
commenta il vice presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini-. La
situazione è spesso disperata, con le condizioni peggiori in Campania,
Veneto, Piemonte, Lazio. Gli stanziamenti erogati dalle Regioni per
questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno
allo 0,4% dei bilanci”. Tra il 2011 e il 2013 – spiega il rapporto – il
taglio ai servizi ferroviari è stati pari al 21% in Abruzzo e Liguria,
al 19% in Campania. Il record di aumento del costo dei biglietti dal
2011 ad oggi è stato in Piemonte con più 47%; in Liguria del 41%, in
Abruzzo e Umbria del 25%.
Le 10 peggiori linee ferroviarie italiane- La Circumvesuviana,”autentica vergogna italiana”, la Roma Nettuno e i suoi 400 minuti di ritardo totalizzati in un mese, le 13 linee ferroviarie pendolari tagliate a Torino, “autentica beffa per i pendolari piemontesi”; e ancora la Padova-Calalzo, la Potenza-Salerno e Siracusa-Ragusa-Gela sono alcune delle tratte più mal funzionanti individuate da Pendolaria, la campagna promossa Legambiente per redigere il rapporto e vicina ai diritti dei 3 milioni di pendolari che ogni giorno si sposta in treno. Andare a lavorare diventa sempre più difficile, “eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi – dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione delle risorse e l’incertezza sul futuro, per cui i treni sono sempre più affollati, spesso in ritardo e con le solite vecchie carrozze”.
Continua la lettura su Fanpage.it
Fonte: Fanpage.it
Autore: Biagio Chiariello
Licenza:
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Fanpage.it
Photo credit G CHP (Own work) [CC-BY-SA-2.5], via Wikimedia Commons
anche in Calabria fra tagli e ritardi siamo messi male!!!
RispondiElimina