giovedì 5 dicembre 2013
Detroit: la bancarotta del sistema
Articolo da Altrenotizie.org
Con una sentenza interamente politica e dalle chiarissime connotazioni di classe, un giudice fallimentare americano nella giornata di martedì ha stabilito la legittimità della procedura di bancarotta presentata da Detroit, dando di fatto il via libera all’assalto alle pensioni di decine di migliaia di ex dipendenti pubblici e alla liquidazione dei rimanenti beni cittadini. Quello della metropoli del Michigan è il fallimento municipale più importante della storia degli Stati Uniti ed è giunto dopo mesi di manovre dietro le quinte da parte di un’intera classe politica che è riuscita a creare un vero e proprio modello di comportamento per altre amministrazioni locali in difficoltà finanziarie, intenzionate a calpestare leggi e norme costituzionali per smantellare i benefici conquistati dai lavoratori con anni di sacrifici.
Il punto più critico e dalle conseguenze potenzialmente più disastrose del verdetto letto dal giudice federale Steven Rhodes stabilisce che, contrariamente a quanto fissato nella Costituzione statale del Michigan, la città di Detroit non ha alcun obbligo di mantenere i propri impegni finanziari nei confronti dei dipendenti municipali in pensione. Nel processo di fallimento, cioè, gli amministratori cittadini potranno ridurre drasticamente i benefit pensionistici già accumulati, così da poter rimborsare i creditori, in gran parte rappresentati da banche e istituti finanziari.
La decisione del giudice Rhodes istituisce un pericolosissimo precedente legale, grazie al quale le amministrazioni locali negli Stati Uniti potranno appellarsi alla legislazione fallimentare per cancellare le protezioni garantite alle pensioni dei lavoratori del settore pubblico. Per quanto riguarda Detroit, la bancarotta si tradurrà in sacrifici spesso devastanti per più di 23 mila persone.
Come ha spiegato un commento apparso mercoledì sul New York Times, questa sentenza avrà conseguenze “a Chicago, Los Angeles, Philadelphia e in molte altre città americane” alle prese con il peso crescente dei costi pensionistici. Per un avvocato di Chicago esperto in diritto fallimentare sentito sempre dal quotidiano newyorchese, infatti, “nessun tribunale fallimentare aveva finora deliberato che le pensioni dei dipendenti pubblici non debbano essere necessariamente protette da un procedimento federale di bancarotta”, così che la sentenza del giudice Rhodes risulterà “istruttiva” per molti.
L’opzione del fallimento per una delle città in passato più floride e produttive degli Stati Uniti è stata perseguita con determinazione da mesi dal commissario straordinario di Detroit, l’avvocato di Wall Street vicino agli ambienti del Partito Democratico, Kevyn Orr. Nominato lo scorso mese di marzo dal governatore repubblicano del Michigan, Rick Snyder, quest’ultimo dopo la sentenza di martedì ha subito minacciato che ci saranno “decisioni molto difficili da prendere in merito alle pensioni”. Entro i primi giorni dell’anno, Orr presenterà un “piano di aggiustamento” per pagare una parte dei 18 miliardi di dollari di debiti che gravano su Detroit.
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Fonte: Altrenotizie.org
Autore: Michele Paris
Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)
Articolo tratto interamente da Altrenotizie.org
Photo credit Shawn Wilson [CC-BY-SA-1.0], via Wikimedia Commons
1 commento:
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Notizia sconcertante caro Cavaliere... Mi pare che è un fallimento totale!!!
RispondiEliminaTomaso