Invictus Dal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo da un polo all'altro, Ringrazio qualunque dio esista Per la mia anima invincibile. Nella feroce morsa della circostanza Non ho arretrato né gridato. Sotto i colpi d'ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma non chino. Oltre questo luogo d'ira e lacrime Incombe il solo orrore delle ombre, E ancora la minaccia degli anni Mi trova e mi troverà senza paura. Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino; Io sono il capitano della mia anima. William Ernest Henley |
sabato 7 dicembre 2013
Invictus di William Ernest Henley
8 commenti:
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Una personalità forte e sicura...
RispondiEliminaTomaso
" io sono il capitano della mia anima" ... è bellissimo crederci!!
RispondiElimina" Io sono il capitano della mia anima" ... è bellissimo crederci.
RispondiEliminaFrancesca
Poesia meravigliosa, che dovrei imparare a memoria..
RispondiEliminaEssere padroni del proprio destino comunque e dovunque...
Essere il capitano della propria anima, e se persa, cercare disperatamente di ritrovarla....
Grazie di cuore, un bacio!
C'è tanto in questa poesia ....la speranza, la fiducia, l'ottimismo.
RispondiEliminaUn saluto da piabrl
Che belle, orgogliose parole.
RispondiEliminaGli ultim i due versi attestano la vera realtà :siamo i padroni di noi stessi. Buona serata
RispondiEliminasempre con noi
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