Articolo da Il Corsaro - l'altra informazione
La Sicilia è l’ombelico del Mediterraneo, un pregio della natura alla mercé della storia e delle sue guerre. Negli ultimi trent’anni una grossa parte dei piccoli e grandi conflitti armati del globo hanno avuto come teatro il Mar Mediterraneo e tuttora l’attività militare in queste zone è ai massimi livelli d’attenzione.
In un'era in cui i conflitti armati stanno prendendo una piega sempre più disumana e disumanizzante, la Sicilia oggi continua a pagare a caro prezzo, per il suo futuro e per la sua salute, la s/fortunata posizione geografica. A Niscemi, provincia di Caltanisetta, l’area naturale “Sughereta” (Sito d’Importanza Comunitaria – SIC) sta lasciando posto alla costruzione del MUOS (Mobile User Objective System). Il MUOS di Niscemi è una delle quattro basi terrestri che fanno parte di un programma gestito dal Dipartimento della Difesa statunitense prevede la realizzazione di basi con sistemi di comunicazione satellitari ad altissima frequenza (UHF) per permettere telecomunicazioni sempre più veloci. In parole povere, si parla di mega antenne capaci di ricevere e moltiplicare gli ordini per i droni, gli aerei senza pilota, avanguardia della tecnologia militare nelle guerre del XXI secolo. I droni in Sicilia ci sono già, sono a Sigonella (Catania), nella base militare Nato definita, non a caso, "The Hub of the Med": parcheggiati nell’aeroporto militare ci sono già i modelli di Global Hawk, Predator e Rea.
I lavori del terminale terrestre di Niscemi (gli altri terminali si trovano in Australia, Virginia e Hawaii) sono quasi completi. Tuttavia, prima che il Muos diventi operativo ci vorranno altri due o tre anni di tempo per la messa in orbita dei necessari satelliti di collegamento. Una volta attivato il sistema – tre antenne circolari con un diametro di 18 metri e due antenne radio di 150 metri circa –, sulle teste di tutti noi e soprattutto dei siciliani ci sarà un enorme microonde capace da un lato di interferire pericolosamente con le altre trasmissioni civili, ad esempio con la strumentazione di bordo dei voli di linea, e dall’altro di generare un campo elettromagnetico molto poco salutare per gli abitanti del luogo. Nel luglio del 1967, a bordo della portaerei Us Forrestal nel Golfo del Tonchino, le radiazioni emesse dal radar di bordo della nave fecero innescare e detonare un missile in dotazione ad un caccia F-14 provocando la morte di 134 militari. L’ARPA Sicilia ha già effettuato una serie di rilevamenti sulle emissioni della stazione di radiotrasmissione di Niscemi, che hanno rilevato dei valori di campo elettrico già vicini al livello di attenzione per la salute umana.
La popolazione e i sindaci dei comuni limitrofi al MUOS hanno iniziato a far sentire la loro voce: sono scesi ripetutamente in piazza negli ultimi mesi e sono stati presentati degli esposti sui danni ambientali e sulla realizzazione dei lavori presso la Procura di Caltagirone. I comitati popolari si stanno moltiplicando e tre consigli provinciali (Catania, Ragusa e Caltanissetta) si sono dichiarati contrari al nuovo progetto.
La Sicilia, purtroppo, non è nuova a queste storie. Il 4 aprile del 1982 a Comiso, un paese a pochi chilometri da Niscemi, scesero in piazza centomila persone contro la costruzione di una base militare che doveva accogliere 112 missili Cruise a testata nucleare. I missili di Comiso erano il segnale che il nuovo fronte dei conflitti si spostava nel Mediterraneo. Trent' anni dopo la storia va avanti, l’aeroporto di Comiso non ha più i missili ed è stato riconvertito ad uso civile ma non è mai entrato in funzione. In compenso la guerra del terzo millennio ora sta sbarcando a Niscemi.
Il prezzo che la Sicilia continua a pagare con le guerre del Mediterraneo è altissimo, l’ultimo conflitto in Libia ci ha mostrato come il controllo militare sull’isola sia molto forte: spazi aerei civili limitatissimi durante il conflitto, voli dirottati su altri aeroporti e una terra che improvvisamente diventa la portaerei e la rampa di lancio dei caccia militari di mezzo mondo. Il MUOS si fa simbolo di una duplice sconfitta: perdono i siciliani in termini di salute e territorio, perde la politica italiana in autonomia e potere decisionale.
I droni, il MUOS, le antenne, i satelliti costituiscono i nuovi attori della guerra globale contemporanea. Una guerra in cui il grilletto sarà premuto sempre meno dall’uomo e in cui ordini e ordigni saranno affidati ai computer. In cui l’automatizzazione dei conflitti e la loro virtualità possono portare a danni e tragedie sempre più imprevedibili e incontrollabili.
Link e Fonti:
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/
http://www.nomuosniscemi.it/
Link e Fonti:
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/
http://www.nomuosniscemi.it/
Autore: Gabriele Caforio
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Articolo tratto interamente da Il Corsaro - l'altra informazione
Photo credit kmodicas caricata su YouReporter
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