"Le masse erano arrivate al punto in cui avrebbero creduto a tutto e a niente, avrebbero pensato che tutto fosse possibile e che nulla fosse vero. La propaganda trovava un pubblico pronto in ogni momento a credere al peggio, non importa quanto assurdo, e non si opponeva all'essere ingannato perché riteneva che ogni affermazione fosse comunque una menzogna. I leader basavano la loro propaganda sul presupposto psicologico che, in tali condizioni, si potrebbe far credere alla gente le affermazioni più fantasiose un giorno, e confidare che si sarebbero rifugiati nel cinismo; invece di abbandonare i leader che mentivano, dicevano di averlo sempre saputo e li ammiravano per la loro astuzia tattica".
Hannah Arendt
Great blog
RispondiEliminaThanks
EliminaUna gran bella riflessione che si adatta perfettamente al presente
RispondiEliminaIndubbiamente.
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