"Noi siamo partiti dai presupposti dell'economia politica. Abbiamo accettato la sua lingua e le sue leggi. Abbiamo preso in considerazione la proprietà privata, la separazione tra lavoro, capitale e terra, ed anche tra salario, profitto del capitale e rendita fondiaria, come pure la divisione del lavoro, la concorrenza, il concetto del valore di scambio, ecc. Partendo dalla stessa economia politica, e valendoci delle sue stesse parole, abbiamo mostrato che l'operaio decade a merce, alla più misera delle merci, che la miseria dell'operaio sta in rapporto inverso con la potenza e la quantità della, sua, produzione, che il risultato necessario della concorrenza è l'accumulazione del capitale in poche mani, dunque una più spaventosa restaurazione del monopolio; che infine scompare la differenza tra capitalista e proprietario fondiario, cosi come scompare la differenza tra contadino e operaio di fabbrica, e tutta intera la società deve scindersi nelle due classi dei proprietari e degli operai senza proprietà."
Karl Marx
Buon 1° maggio.
RispondiEliminaAnche se con tanti disoccupati, giovani che non trovano lavoro, fabbriche che chiudono c'è poco da stare allegri.
Ciao Vincenzo.
enrico
non solo i lavoratori decadono a merce ma oramai anche i consumatori sono solo merce utile solo se acquista e vota come viene deciso.
RispondiEliminaSe lì in mezzo aggiungi un buona parte del ceto medio, il discorso è esattamente coincidente con lo stato attuale delle cose..
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