Articolo da Cittadini reattivi
Può bastare anche una sola fibra per ammalarsi, figurarsi migliaia. Non esiste infatti una soglia al di sotto della quale l’esposizione all’amianto sia sicura. Le dimensioni delle fibre dell’ordine del micron le rendono un killer invisibile, ma in alcuni posti come Broni o Casale Monferrato ce n’era così tanto da manifestarsi come un fitto pulviscolo o addirittura come veri e propri fiocchi. In tutto il mondo sono centinaia di milioni i lavoratori ad essere stati esposti all’amianto a causa del suo uso in numerose attività industriali, malgrado ormai siano 50 i paesi ad averlo proibito. Centomila i morti all’anno, 4000 in Italia. La sua messa al bando nel nostro paese nel ‘92 non ha ancora fermato la lenta conta delle vittime. Gli effetti della sua esposizione – asbestosi, carcinoma polmonare, mesotelioma pleurico – compaiono infatti dopo decine di anni, senza contare che la presenza di grandi quantità di amianto mai bonificata, come più volte messo in evidenza da Cittadini Reattivi, continua tutt’ora a mettere a rischio migliaia di persone. Tutto questo era diventato evidente già negli anni ’60, ma per anni aziende e governi hanno colpevolmente lasciato che l’avvelenamento andasse avanti per ragioni puramente economiche. E’ per ricordare i milioni di vittime incolpevoli che nel 2005 il Forum Mondiale sull’Amianto gli ha dedicato la giornata 28 aprile, data che è stata dichiarata Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e per la salute e la sicurezza sul lavoro.
In occasione dell’evento quest’anno le associazioni Onlus AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto) e Medicina Democratica, tramite lo SPORTELLO AMIANTO NAZIONALE, con il patrocinio del Coordinamento Nazionale Amianto e la collaborazione di tutte le associazioni partecipanti che costituiscono il CNA, hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione sotto lo slogan #tuttiuniticontrolamianto a cui anche Cittadini Reattivi ha risposto. La campagna è incentrata sui temi della salute e la sicurezza e ha coinvolto con un invito al “Cinema” il mondo delle scuole, dell’associazionismo, della politica, delle istituzioni e dell’attivismo dal basso per dedicare una giornata di riflessione nella settimana dal 23 al 29 aprile, per riflettere sulla fragilità del nostro pianeta e sull’importanza della tutela della vita, dalla salute e dell’ambiente.
Molte le scuole, gli istituti e i comuni che hanno aderito all’appello con la priezione di due importanti Film Documentari ultimamente realizzati con il contributo di AIEA e Medicina Democratica che affrontano i temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro: Attenti al Treno di Maura Crudeli e Federico Alotto e I Vajont di Lucia Vastano e Maura Crudeli. Il primo è un documentario dedicato agli stabilimenti dell’ex Fiat Ferroviaria di Savigliano dove veniva costruito il Pendolino, ai morti e ammalati per amianto e alla battaglia condotta dall’A.I.E.A. Qui per decine di anni i lavoratori hanno lavorato esposti all’amianto, anche quando ormai era più che evidente il pericolo a cui venivano sottoposti, ma il processo ha visto assolti i dirigenti aziendali imputati. I Vajont, invece, parla dei tanti casi in cui gli interessi di pochi vengono messi davanti a quelli della maggioranza della popolazione. Quello del Vajont è un esempio emblematico, ma il documentario mostra come la sete di profitto ha fatto vittime ovunque, tanti Vajont che si sono succeduti nel corso degli anni.
Fonte: Cittadini reattivi
Autore: Vincenzo Senzatela
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Articolo tratto interamente da Cittadini reattivi
...e tra un po' Giornata Mondiale del Cavalcavia Pericolante... che tristezza ragazzi...
RispondiEliminaCaro Vincenzo, se continua così ogni giornata sarà dedicata a una tragedia. Se guardo in giro si vedono parecchi tetti coperti di amianto!
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-) se anche continua a piovere.
Tomaso
Problema serio, trattato molto bene anche in un libro di Massimo Carlotto con altri autori, giovani e meno ("Nessuno ci ridurrà al silenzio" il titolo). Io vorrei direi di più: oltre ai tanti lavoratori esposti, nel passato, vedo ancora troppe strutture in amianto, e il governo dovrebbe fare una bonifica gratis di queste, a poveri cittadini esposti. Ne vedo nei campi della mia regione, il Veneto, e in Trentino, ne ho viste un sacco nella bella Sardegna. Questa è una responsabiità del governo e dei governi locali, che non possono lasciare ai privati la spesa dei lavori.
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