martedì 30 aprile 2013
In ferie forzate per potersi curare dal cancro
Articolo da Fanpage.it
In ferie forzate per poter effettuare i cicli di chemioterapia necessari a curare il suo cancro, altrimenti perderà il lavoro. E' la storia di un 51enne veneziano che lavora in un'azienda metalmeccanica del Miranese. Il calvario dell'uomo inizia nel 2011 quando gli viene diagnosticato il linfoma di Hodgkin, così la commissione per l'invalidità dell'azienda sanitaria veneziana lo dichiara invalido al 100% con la revisione della valutazione un anno dopo. All'inizio le cose sembrano andare bene, la sua malattia tumorale infatti comincia a regredire grazie alla chemioterapia che all'inizio veniva fatta ogni 20 giorni. Dopo 10 mesi a casa per curarsi e 3 mesi di ferie pregresse però a settembre dello scorso anno l'uomo deve ritornare al lavoro. A lui starebbe anche bene se gli lasciassero dei giorni in cui fare i cicli di chemio che ora si sono diradati a ogni due mesi.
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Fonte: Fanpage.it
Autore: Antonio Palma
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Articolo tratto interamente da Fanpage.it
6 commenti:
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Purtroppo non sono riuscita a leggere l'articolo su Fanpage, perché subito due messaggi pubblicitari mi hanno oscurato la pagina, poi il pc è andato in blocco. Ci ho provato 2 volte poi ho rinunciato.
RispondiEliminaMi spiace, avrei voluto capire bene questa storia.
Come si fa a commentare una vicenda simile. Mancano proprio le parole...quelle educate.
RispondiEliminaQuante storie, incredibili come questa ci sono nelle nostra povera Italia.
RispondiEliminaTomaso
E' il solito schifo..... ormai sembrano cose naturali...mi viene davvero da pensare: ma a che punto siamo arrivati!
RispondiEliminaSono stanca di sentire e vedere cose che fanno male al cuore e purtroppo chissà quando finirà.....io sono molto ma molto preoccupata!
Ciao Cavaliere un saluto
Elsa
Mio Dio...conosco questa storia perché l'ho vissuta sulla mia pelle! Che brivido mi viene nel leggere questo post...eppure il diritto alla salute, seppur sotto forma di cure mediche, esiste! E allora, cosa sono tutti questi cavilli? Sono indignata, mi viene da augurare ai burocrati coinvolti d'essere coinvolti sul serio, anche nella prova concreta di cosa voglia dire soffrire per male!Che schifo! Magu
RispondiEliminaUn'ingiustizia sociale derivante da leggi e contratti collettivi, che ci ricorda che il Primo Maggio dovrebbe tornare ad essere una giornata per il rilancio di lotta per nuove emancipazioni.
RispondiElimina