Privacy e cookie policy

martedì 2 dicembre 2025

La speranza che passa dal vetro


L'autore di questo racconto vuole rimanere anonimo, ha scritto questo breve racconto solo per sensibilizzare le persone e accendere un po' di speranza. Questo è il continuo del primo racconto, che trovate a questo link.

La speranza che passa dal vetro

La neve cadeva lenta, come se volesse coprire ogni ferita del mondo. Era la vigilia di Natale, e Noura guardava dalla sua finestra. Non era più quella rotta di Gaza, ma una piccola finestra di una casa rifugio in Italia. Portava con sé un quaderno pieno di fiori disegnati, lo stesso che aveva iniziato quando il vetro della sua vecchia casa si era rotto.

La stanza era calda, illuminata da un albero decorato con luci colorate. I bambini ridevano, correvano, si scambiavano caramelle. Noura rimaneva in silenzio, ma sorrideva. Sul vetro appannato della finestra tracciò un fiore rosso. Poi uno bianco. Poi uno verde. I colori che suo padre le aveva insegnato a non dimenticare. “I colori non muoiono” ripeté piano, come una preghiera.

Una volontaria la vide e si avvicinò. “Che fiore è? chiese. “È un fiore di Natale,” rispose Noura. “Così la finestra diventa un giardino.”

La donna rimase colpita dalla semplicità di quelle parole. Prese un pennarello e aggiunse una stella gialla accanto al fiore. Poco dopo, altri bambini si unirono. Ognuno disegnava qualcosa: un cuore, una candela, un ramo di ulivo. La finestra si riempì di segni, di speranza, di piccole mani che volevano lasciare un segno.

Fuori, la neve continuava a cadere. Dentro, la finestra di Noura diventava un mosaico di colori. Non era più solo un vetro: era un ponte tra il dolore e la festa, tra il passato e il presente.

Quando arrivò la mezzanotte, tutti si radunarono intorno all’albero. Qualcuno cantò una canzone, altri si abbracciarono. Noura rimase vicina alla finestra. Guardava i disegni e pensava che, forse, il Natale era proprio questo: trasformare il buio in luce, anche solo con un fiore.

E quella notte, la finestra di Noura tornò a fiorire. Non con i fiori veri, ma con i colori e i sorrisi di chi aveva scelto di credere ancora nella vita.

L'autore di questo post, si è riservato il diritto di restare in anonimato, quindi non verrà rivelata l'identità e la fonte.

Autore: Anonimo

Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore

Quest’articolo è stato condiviso e segnalato dal suo autore. Se vuoi pubblicare i tuoi post in questo blog, clicca qui

Immagine generata con intelligenza artificiale


2 commenti:

  1. Abbiamo perso il sentimento natalizio ma se una dolce bambina che ha vissuto orrori può disegnare fiori e toccarci il cuore, allora siamo ancora in tempo per ritrovare e riattivare la nostra religiosità.
    Grazie a te e all'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per la tua opinione. Ti auguro un buon pomeriggio.

      Elimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.