Accusì va er monno
Quanto sei bbono a stattene a ppijjà
Perché er monno vò ccurre pe’ l’ingiù:
Che tté ne frega a tté? llassel’annà:
Tanto che speri? aritirallo su?
Che tte ppreme la ggente che vvierà,
Quanno a bbon conto sei crepato tu?
Oh ttira, fijjo mio, tira a ccampà,
E a ste cazzate nun penzacce ppiù.
Ma ppiù der Siggnor nostro, che ssudò
’Na camiscia de sangue pe’ vvedé
De sarvà ttutti; eppoi che ne cacciò?
Pe’ cchi vvò vvive l’anni de Novè,
Ciò un zegreto sicuro, e tté lo dò:
Lo ssciroppetto der dottor Me ne ....
Roma, 14 novembre 1831.
Giuseppe Gioachino Belli







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