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sabato 15 novembre 2025

Israele richiude i valichi, la popolazione di Gaza resta senza soccorsi

Flooded tents of displaced Palestinians due to heavy rain in Deir el-Balah, Gaza Strip


Articolo da Radio Onda d’Urto

Palestina. Hamas ha consegnato il corpo di un altro prigioniero israeliano, come da accordi per la prima fase di cessate il fuoco. Sarebbero ancora 4 i corpi da qualche parte sottoterra nella Striscia di Gaza. Chi invece viola sistematicamente la tregua continua a essere Israele: oggi ucciso un palestinese nel sud della Striscia, con la solita accusa di essere “troppo vicino” alla Linea Gialla, la zona occupata illegalmente da Tel Aviv e che rappresenta il 53% del territorio gazawi. Un’altra vittima, una donna, per un drone israeliano a nordovest della Striscia. In un mese di cosiddetto cessate il fuoco, sono 284 i morti palestinesi, con 700 feriti e gli aiuti bloccati anche oggi da Tel Aviv. La scusa, questa volta, è che il venerdì è un giorno festivo sia in Egitto che in Israele. Durante il resto della settimana, dai due valichi parzialmente aperti sono transitati comunque solo 370 camion, un’inezia rispetto alle esigenze della popolazione e un’aperta violazione – l’ennesima – del cessate in fuoco.

Durissime quindi le condizioni della popolazione, sferzata anche dall’arrivo della brutta stagione nella Striscia; diversi temporali hanno mandato sott’acqua le esili e introvabili tende (ne mancano almeno 450mila) in cui devono vivere i palestinesi, invase da pioggia e acque reflue, dato che Tel Aviv ha scientificamente distrutto il sistema fognario, unendo la carestia al rischio drammatico di epidemie, nel tentativo di portare avanti pulizia etnica e genocidio.

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Autore: redazione Radio Onda d’Urto

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Articolo tratto interamente da Radio Onda d’Urto 

Photo credit Ashraf Amra, CC BY-SA 3.0 IGO, via Wikimedia Commons


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