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domenica 30 novembre 2025

Il controllo dell'informazione nell'Italia Fascista


Il controllo dell'informazione in Italia durante il regime fascista rappresenta un capitolo oscuro nella storia della libertà di stampa e espressione. Il fascismo, guidato da Benito Mussolini, si è servito di vari strumenti per manipolare l'informazione e plasmare l'opinione pubblica a proprio favore.

Uno dei primi passi verso il controllo totale dell'informazione fu l'inserimento di giornalisti fedeli al regime all'interno delle redazioni, esercitando pressioni sulle direzioni affinché licenziassero coloro che mantenevano una libertà di giudizio non allineata con le direttive del regime. Questo processo di "fascistizzazione" della stampa culminò con la promulgazione delle "leggi fascistissime" nel 1926, che trasformarono il "Popolo d'Italia" nel giornale ufficiale del regime.

La censura si estese anche alla radio, con la creazione dell'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR), che aveva lo scopo di diffondere la propaganda fascista attraverso le onde radiofoniche. Inoltre, le cosiddette "veline fasciste" erano comunicati stampa che venivano inviati ai giornali con l'obbligo di pubblicazione. Queste note contenevano indicazioni precise su quali notizie pubblicare e come presentarle, esercitando così un controllo diretto sull'informazione che raggiungeva il pubblico.

Il regime fascista utilizzava la censura come uno strumento per limitare la libertà di espressione, controllando i mass media, la stampa e la radio. La soppressione della libertà di associazione e di religione faceva parte di questa strategia repressiva, che mirava a consolidare il potere del fascismo attraverso il controllo sistematico della comunicazione e della libertà di pensiero.

Questo periodo della storia italiana ci insegna l'importanza della libertà di informazione come pilastro fondamentale di una società democratica e aperta. La storia del controllo dell'informazione fascista in Italia è un monito a non dare mai per scontata la libertà di stampa e a difenderla come un diritto inalienabile di ogni individuo.

L'autore di questo post, si è riservato il diritto di restare in anonimato, quindi non verrà rivelata l'identità e la fonte.

Autore: Anonimo

Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore

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Post originale 22 aprile 2024


Qualsiasi felicità


"Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada. Alla mia non può imputarsi alcuna di quelle imprudenze che più tardi l’hanno infranta: sino a che ho agito nella direzione ch’essa mi indicava, sono stato saggio."

Marguerite Yourcenar


La mia solitudine


"La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute."

Stefano Benni


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Taormina & Giardini Naxos a infrarossi

Photo e video credit david fielding caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Dolomiti

Photo e video credit Snoooozze caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Il consenso non è un dettaglio



Articolo da Comune-info

La proposta di modifica dell’articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso, come noto, è stata approvata alla Camera e ora bloccata in Senato dalla Lega. Pur tenendo conto delle difficoltà che avrà l’applicazione della legge nell’azione processuale il suo valore simbolico resta innegabile.

Dire infatti che senza il consenso della donna si è difronte a uno stupro significa mettere in discussione un pregiudizio di fondo della misoginia che abbiamo ereditato: quello che ha visto la donna come “la sessualità dell’uomo oggettivata”, “la sua colpa divenuta carne”. Solo rinunciando alle sue “intenzioni immorali verso di lui’, la donna può restituire l’uomo al suo “Io migliore”. Chi scrive questo è il giovane filosofo viennese Otto Weininger, morto suicida a ventitré anni, dopo aver pubblicato la sua tesi di laurea “Sesso e carattere” nel 1903. Ma attraverso di lui è tutta la cultura greco romana cristiana che parla, in quel fondamento sessista, razzista e classista, che ha visto la donna come la “maledizione” dell’uomo, la “tenebra materna” che lo vincola alle sue radici biologiche, pulsionali, al corpo e alle sue passioni più violente e degradanti.

Pretendere che nella sessualità ci sia “il consenso libero e attuale” della donna vuol dire perciò intaccare alla radice l’idea che, detto volgarmente, nel caso di un’aggressione o di uno stupro, “è lei che se l’è cercata”, e che perciò “ha goduto”, lo ha desiderato.

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Fonte: Comune-info  

Autore: 
Lea Melandri

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia

Articolo tratto interamente da 
Comune-info 


La militarizzazione europea



Articolo da Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

Sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso, con il crollo del Muro di Berlino e lo sgretolamento del Patto di Varsavia, NATO, USA e Europa capirono che si stavano aprendo enormi spazi per la loro egemonia economica e militare.

Nell’arco di pochi anni la NATO iniziò ad espandersi nell’est e nel Nord Europa, iniziava allora quella che venne stupidamente definitiva “una nuova era di pace“, visto che un decennio dopo l’Occidente capitalista scatena conflitti con milioni di morti.

In quel contesto storico la leva era un ferro vecchio del secolo precedente, serviva un esercito di professionisti, meno numeroso ma operativo per interventi in varie parti del Globo.

E fu così che tanti Paesi decisero di archiviare la leva obbligatoria, congelandola in attesa degli eventi.

Il conflitto tra Russia ed Ucraina ci riporta indietro nel tempo ed è indubbio che soffino venti di guerra visto che la Bundeswehr (forze armate tedesche) ha redatto un corposo documento reso pubblico nei giorni scorsi ipotizzando nei minimi particolari lo scontro con la Russia.

Il Wall Street Journal ha parlato di questo documento e c’è un passaggio, riportato anche da Il Fatto Quotidiano in un articolo pubblicato nell’edizione del 29 novembre, in cui si parla della necessità di spostare fino a 800 mila soldati NATO verso il confine Russia.

Solo questo spostamento comporta una rete ferrovia, stradale, dei porti e degli aeroporti funzionanti, una rete logistica e infrastrutturale da ammodernare per scopi di guerra. Al posto della manutenzione dei territori abbiamo un piano di logistica con investimenti straordinari, ecco un esempio pratico di come si sta facendo strada (letteralmente) quella che definiamo economia di guerra.

Logiche e strategie da Guerra fredda, un intervento indispensabile perché innumerevoli vie di comunicazioni non sono adeguate al trasporto di armi e la rete ferroviaria da tempo necessita di investimenti e ammodernamenti.

Se qualcuno ironizzava sulle dichiarazioni di Crosetto riguardo al pericolo di attacchi ibridi presto dovrà ricredersi  visto che sta per arrivare in Parlamento un disegno di legge per soldati volontari.

Non si parla ancora di leva obbligatoria, ma per trovare un numero congruo di soldati le strade sono molteplici e al fine di invogliare i giovani a scegliere la via militare interverranno sulle condizioni lavorative e previdenziali. Ad esempio, i militari potrebbero beneficiare di scivoli e aiuti per una uscita anticipata dal mondo del lavoro facendo pesare più di ogni altra categoria i contributi versati. Ad esempio, 30 anni di servizio militare potrebbero essere equiparati a 43 anni di contributi per arrivare alla pensione con un elevato assegno pur avendo dieci e oltre anni di contributi versati in meno. E sempre nei mesi scorsi avevano parlato di welfare e piano casa per i militari, di buste paga maggiorate, tutte ipotesi ancora al vaglio del Governo

La questione va quindi affrontata nella sua complessità perché una lettura di questi fatti non potrà essere parziale, non basta parlare di enorme flusso di denaro dal civile e dal militare o genericamente di economia di guerra, dietro all’aumento degli effettivi  di celano innumerevoli scelte. 

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Fonte: Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

Autore: 
Federico Giusti

Licenza: This work is licensed under Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International

Articolo tratto interamente da Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università


Quei luoghi gentili di Oscar Wilde





Quei luoghi gentili 

E noi li abbiamo lasciati quei luoghi gentili 
Con passo pesante, verso il nuovo calvario, 
Di qui osserviamo, come chi allo specchio 
Veda il proprio volto, 
L'umanità suicida. 
Capiamo quali spettri orribili 
La mano rossa dell'uomo 
Sappia fare sorgere. 

Oscar Wilde



Il viaggio...



"Il viaggio è fatale per i pregiudizi, il bigottismo e la ristrettezza mentale; l'ampiezza di vedute e l'elasticità di pensiero non possono essere acquisite vegetando per l'intera esistenza in un unico piccolo angolo del mondo."

Mark Twain


Non essere mai schiavo di nessuno

Billy Idol 2021

 

"Non essere mai schiavo di nessuno se non dei tuoi desideri e delle tue necessità, perché solo tu puoi renderti felice. Sventola la tua bandiera e sii fedele ad essa. La tua anima è il vero capitano."

Billy Idol

Photo credit Billy99wew, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons


È solo un caso che ci troviamo sulla Terra


"È solo un caso che ci troviamo sulla Terra, a goderci i nostri piccoli momenti di follia, a distrarci il più spesso possibile per non dover affrontare il fatto che, sai, siamo solo persone temporanee con un tempo molto breve in un universo che alla fine scomparirà completamente. E tutto ciò a cui tieni, che si tratti di Shakespeare, Beethoven, Leonardo da Vinci o chiunque altro, scomparirà. La Terra scomparirà. Il sole scomparirà. Non ci sarà più nulla. Il meglio che puoi fare per affrontare la vita è distrarti. L'amore funziona come distrazione. E il lavoro funziona come distrazione. Puoi distrarti in un miliardo di modi diversi. Ma la chiave è distrarsi."

Woody Allen 


Grandi misteri abitano di Fernando Pessoa 



Grandi misteri abitano

Grandi misteri abitano
la soglia del mio essere,
la soglia dove esitano
grandi uccelli che fissano
il mio tardivo andar aldilà di vederli.

Sono uccelli pieni di abisso,
come ci sono nei sogni.
Esito se scandaglio e medito,
e per la mia anima cataclisma
la soglia dove essa sta.

Allora mi sveglio dal sogno
e mi rallegro della luce,
seppure di malinconico giorno;
perché la soglia paurosa
e ogni passo una croce.

Fernando Pessoa 


Dunque, dove eravamo rimasti?




"Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo sono anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta."

Enzo Tortora


Citazione del giorno

 


"Le parole giuste al posto giusto, fanno la vera definizione dello stile."

Jonathan Swift


sabato 29 novembre 2025

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura...





Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura

Sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura

Fu un generale di vent'anni

Occhi turchini e giacca uguale

Fu un generale di vent'anni

Figlio d'un temporale

C'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek

I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte

E quella musica distante diventò sempre più forte

Chiusi gli occhi per tre volte

Mi ritrovai ancora lì

Chiesi a mio nonno è solo un sogno

Mio nonno disse sì

A volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek.


Tratto dal brano Fiume Sand Creek di Fabrizio De André


29 novembre 1864 - Massacro di Sand Creek: volontari del Colorado, guidati dal colonnello John Chivington, massacrano almeno 150 Cheyenne e Arapaho inermi a Sand Creek



Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Il massacro di Sand Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di Sand Creek) si verificò il 29 novembre 1864, nell'ambito dei più vasti eventi della guerra del Colorado e delle guerre indiane negli Stati Uniti d'America.

Un accampamento di circa 600 nativi americani membri delle tribù Cheyenne meridionali e Arapaho, situato in un'ansa del fiume Big Sandy Creek (oggi nella Contea di Kiowa nella parte orientale dello Stato del Colorado), fu attaccato da 700 soldati della milizia statale comandati dal colonnello John Chivington, a dispetto dei vari trattati di pace firmati dai capi tribù locali con il governo statunitense. Visto lo scarso numero di guerrieri armati e capaci di difendersi presenti nel campo, l'attacco dei soldati si tradusse in un massacro indiscriminato di donne e bambini, con un numero di morti tra i nativi stimato tra 125 e 175 (oltre ad altri 24 morti e 52 feriti tra gli stessi militari attaccanti). Come riferito da molti testimoni oculari, i corpi dei nativi uccisi furono scalpati e in molti casi ripetutamente mutilati da parte dei soldati[1][2][3][4].

Inizialmente dipinti come una "vittoriosa battaglia" contro nativi ribelli, i fatti di Sand Creek furono poi oggetto di varie investigazioni da parte dell'Esercito statunitense e del Congresso, le quali espressero un severo giudizio sull'operato di Chivington e dei suoi uomini; a dispetto di ciò, tuttavia, nessuna misura punitiva fu presa nei confronti di alcuno dei partecipanti al massacro. I fatti di Sand Creek provocarono attacchi di rappresaglia da parte dei nativi contro gli insediamenti dei coloni europei, nonché un esodo di massa delle tribù native dal Colorado orientale.

Episodio controverso della storia del Colorado e delle guerre contro i nativi dell'America del Nord, il massacro di Sand Creek ispirò poi svariate opere della cultura di massa; l'area teatro dei fatti è oggi protetta dal National Park Service come Sand Creek Massacre National Historic Site


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Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese


Articolo da Codice Rosso

Breve analisi della situazione economica e sociale dei Territori Palestinesi

La 47esima giornata di solidarietà internazionale per il popolo palestinese, che cade ogni anno il 29 novembre in quanto ricorrenza dell’approvazione nel 1947 della Risoluzione Onu 181 che sancì la divisione della Palestina Storica, offre l’opportunità per una breve analisi delle condizioni economiche e sociali in cui versano i Territori Palestinesi Occupati dopo due anni di guerra indiscriminata a Gaza e di pulizia etnica e sottrazioni di terre in Cisgiordania da parte di Israele.

Dal rapporto dell’agenzia dell’Onu Unctad pubblicato martedì 25 novembre (1) prendiamo atto come l’economia dei Territori Palestinesi nel suo complesso abbia accusato nel biennio 2023-24 la più profonda contrazione mai registrata in precedenza, vanificando decenni di progressi.

Alla fine del 2024 il Pil totale dei Territori era tornato ai livelli del 2010 (grafico 1), mentre il Pil pro capite, sotto la spinta dell’incremento demografico, risultava addirittura regredito all’anno 2003, azzerando 22 anni di sviluppo economico in soli 15 mesi, dall’ottobre 2023 al dicembre 2024. Si tratta in sostanza di un collasso economico, in quanto in soli due anni il Pil totale dei Territori Palestinesi è precipitato di ben il 70% rispetto al livello del 2022.

Tendenza peraltro continuata con la stessa intensità nel corso del 2025 fino al fragile cessate il fuoco di inizio ottobre e solo rallentata successivamente a causa delle quotidiane violazioni che hanno causato a oggi oltre 300 morti e, proprio di questi giorni, dell’espansione del territorio della Striscia controllato da Israele, dal 53% al 60%, in violazione dell’accordo, con annessa distruzione degli edifici.

Tale drammatico crollo si è principalmente verificato nell’anno 2024 quando “l’economia palestinese ha registrato il suo declino più ripido, a causa dell’escalation delle ostilità che hanno devastato infrastrutture critiche, tra cui fabbriche, aziende, ospedali, scuole, università, edifici residenziali e banche, oltre a risorse vitali nei settori dell’energia, dell’acqua, delle telecomunicazioni e dell’agricoltura”. Una situazione che ha aggravato la scarsità e l’accessibilità economica spingendo al 54% l’indice dei prezzi al consumo nell’anno in questione. Anche la disoccupazione è sensibilmente aumentata nel 2024, di ben il 24%, arrivando a interessare circa la metà della forza lavoro palestinese.

Sebbene la situazione complessiva dei Territori Palestinesi risulti dunque eccezionalmente grave, nella Striscia di Gaza ha invece assunto connotati drammatici a seguito dei bombardamenti incessanti e delle distruzioni sistematiche che ad aprile scorso, secondo l’Unctad, interessavano il 70% delle strutture.

Dal punto di vista economico infatti la Striscia accusa un tracollo di ben l’83% nel solo anno 2024, senza considerare la significativa flessione del 2023. Con il Pil pro capite che è precipitato a soli 161 dollari, il valore più basso a livello globale, e pari soltanto al 6,4% al picco di 2.508 dollari del 2005 (grafico 2). L’inflazione si è impennata al 238% e la disoccupazione all’80% spingendo l’intera popolazione di Gaza al di sotto la soglia di povertà.

Secondo le stime dell’agenzia dell’Onu in questione, a causa della catastrofe umanitaria causata dai bombardamenti e dal blocco degli aiuti, a Gaza sarebbero andati perduti oltre 69 anni di sviluppo umano, una crisi che il Conflict Data Programme di Uppsala in Svezia, definisce come la più grave mai rilevata in assoluto.

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Fonte: Codice Rosso

Autore: 
andreavento

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Articolo tratto interamente da Codice Rosso


C'è una Palestina che abita dentro ognuno di noi...


"C'è una Palestina che abita dentro ognuno di noi, una Palestina che ha bisogno di essere salvata: una Palestina libera in cui tutte le persone indipendentemente dal colore, dalla religione o dalla razza coesistono; una Palestina in cui il significato della parola "occupazione" è limitato solo a ciò che dice il dizionario, piuttosto che a quei molti significati e connotazioni di morte, distruzione, dolore, sofferenza, privazione, isolamento e restrizioni che Israele ha iniettato nella parola."

Refaat Alareer



Sciopero generale: la voce dei manifestanti


Video credit dignità TV caricato su YouTube

Autunno di Luigi Capuana



Autunno

Come fiocchi di neve
van cadendo le foglie,
e gli alberi, fra breve,
saranno senza spoglie.
Soffia il vento, s'oscura
di tetre nubi il cielo,
e tutta la natura
Dar si copra d'un velo.
Ah, la bella stagione
con le foglie è finita!
Al sonno si compone
la terra intorpidita.
Ma, mentre così dorme,
tutte operosamente
rinnova le sue forme
la vita onnipossente...
Luigi Capuana


La più nobile tra le arti

"La più nobile tra le arti, come quella che saggia, retta, geniale, insegna a tutti, come da una scuola comune. La più nobile, come quella che accoppia il diletto del passatempo all'utile dell'insegnamento, il dolore della correzione al piacere dello spettacolo, che, piacevole e popolare, mostra l'uomo all'uomo, e ne illumina l'intelletto, commovendone gentilmente il cuore."

Eduardo Scarpetta


Siamo senza speranza!



"Siamo senza speranza. L'aveva già spiegato Pasolini: la speranza è una trappola, usata dal potente politico e religioso per ingabbiare i poveretti, con promesse di futuro benessere o di paradisiaci aldilà. Non c'è alcuna speranza di riscatto per il Paese. Il vero problema non è tanto la classe politica, che è una minoranza, ma questa generazione, che manda giù tutto senza protesta, cullandosi sulle promesse. È tutta una generazione che va cambiata, anzi rigenerata con urgenza."

Mario Monicelli


L'amore è un fiore...



"L'amore è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve."

Louisa May Alcott 


La morale della storia...


La morale della storia è che, se accetti gli alti, dovrai passare anche attraverso i bassi. Nelle nostre vite abbiamo imparato a conoscere l'amore e l'odio, gli alti e i bassi, il bene e il male, le sconfitte e le vittorie. Era come una versione amplificata di quello che vive chiunque altro. Quindi, essenzialmente, va bene. Qualsiasi cosa sia accaduta è positiva se ci ha insegnato qualcosa, ed è negativa solo se non abbiamo imparato: "Chi sono? Dove sto andando? Da dove vengo?"

George Harrison

Ho fatto finta...

 

"Ho fatto finta di essere qualcuno che volevo essere e alla fine sono diventato quella persona. O lui è diventato me. O ci siamo incontrati a un certo punto."

Cary Grant 


Il loro cuore è mite, e l'animo paziente...


"Il loro cuore è mite, e l'animo paziente. Secoli di rassegnazione pesano sulle loro schiene, e il senso della vanità delle cose, e della potenza del destino. Ma quando, dopo infinite sopportazioni, si tocca il fondo del loro essere, e si muove un senso elementare di giustizia e di difesa, allora la loro rivolta è senza limiti, e non può conoscere misura. È una rivolta disumana, che parte dalla morte e non conosce che la morte, dove la ferocia nasce dalla disperazione. I briganti difendevano, senza ragione e senza speranza, la libertà e la vita dei contadini, contro lo Stato, contro tutti gli Stati. Per loro sventura si trovarono ad essere inconsapevoli strumenti di quella Storia che si svolgeva fuori di loro, contro di loro; a difendere la causa cattiva, e furono sterminati. Ma, col brigantaggio, la civiltà contadina difendeva la propria natura, contro quell'altra civiltà che le sta contro e che, senza comprenderla, eternamente la assoggetta: perciò, istintivamente, i contadini vedono nei briganti i loro eroi. La civiltà contadina è una civiltà senza Stato, e senza esercito: le sue guerre non possono essere che questi scoppi di rivolta; e sono sempre, per forza, delle disperate sconfitte; ma essa continua tuttavia, eternamente, la sua vita, e dà ai vincitori i frutti della terra, ed impone le sue misure, i suoi dèi terrestri, e il suo linguaggio."

Carlo Levi

Tratto da Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi



venerdì 28 novembre 2025

L’emergenza dell’analfabetismo funzionale in Italia


In Italia, il problema dell’analfabetismo funzionale è più grande di quanto si pensi. Secondo i dati dell’OCSE, tra il 28% e il 35% degli adulti fatica a capire e usare informazioni scritte nella vita di tutti i giorni. Non significa che non sappiano leggere e scrivere, ma che incontrano difficoltà quando devono interpretare testi un po’ più complessi o seguire ragionamenti articolati. E questo ha conseguenze concrete: meno autonomia, meno possibilità di partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa.

Questa difficoltà si vede ancora di più sui social, che ormai sono la fonte principale di informazione per tanti. Le fake news e la disinformazione si diffondono a macchia d’olio proprio perché chi ha problemi a valutare criticamente le fonti rischia di cascarci più facilmente. Il risultato? Un mare di confusione e divisioni, dove opinioni personali si mescolano ai fatti e le discussioni degenerano in litigi senza senso.

I social dovrebbero servire per dialogare e confrontarsi, ma spesso finiscono per premiare i contenuti più emotivi e superficiali, quelli che generano reazioni rapide e si diffondono senza che nessuno si preoccupi troppo di verificarli. E così si crea un circolo vizioso: ognuno cerca solo conferme alle proprie idee, si chiude in bolle di informazioni e finisce per rinforzare convinzioni sbagliate.

Questo ha un impatto enorme sulla democrazia. Senza un confronto serio e basato sui fatti, diventa difficile prendere decisioni consapevoli e costruire un dibattito pubblico sano. La conseguenza? Una società sempre più polarizzata e meno aperta al dialogo.

Per cambiare le cose bisogna agire su più fronti. La scuola deve rinnovarsi e aiutare i ragazzi a sviluppare capacità di lettura, comprensione e pensiero critico fin da piccoli. Ma serve anche un cambio di mentalità nell’uso dei social: saper distinguere le informazioni affidabili, ridurre le notifiche inutili e dare più spazio alle relazioni reali invece di quelle virtuali.

Insomma, l’analfabetismo funzionale non riguarda solo l’istruzione: è una questione sociale e culturale che tocca tutti noi e la qualità della nostra democrazia. Con l’esplosione delle fake news e il ruolo dominante dei social, è più urgente che mai trovare soluzioni concrete.

L'autore di questo post, si è riservato il diritto di restare in anonimato, quindi non verrà rivelata l'identità e la fonte.

Autore: Anonimo

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Post originale 10 giugno 2025


Dentro ad un abbraccio...

 

"Dentro ad un abbraccio puoi fare di tutto.

Sorridere e piangere.

Rinascere e morire.

Oppure fermarti a tremarci dentro.

Come fosse l’ultimo."

Anonimo


Voglio ricordare i miei profili Facebook



Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, i miei profili ufficiali su Facebook:



Profilo personale: Vincenzo Cavaliere

Pagina ufficiale Web sul blog: Web sul blog

Pagina ufficiale Cavaliere oscuro del web: Cavaliere oscuro del web



Il sorriso di William Blake



Il sorriso

C'è un sorriso d'amore,
e c'è un sorriso della seduzione,
un sorriso c'è dei sorrisi
dove si incontrano quei due sorrisi.

C'è un aggrottamento dell'odio
e c'è un aggrottamento del disdegno,
ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
di cui invano tentate di scordarvi,

Poiché a fondo nel profondo del cuore penetra,
e affonda nelle midolla delle ossa-
e mai nessun sorriso fu sorriso,
ma solo quel sorriso solo,

sorriso che dalla culla alla fossa
sorridere si può una volta una sola;
quando è sorriso
ha fine ogni miseria.

William Blake


Lontano lontano si fanno la guerra...


Lontano lontano si fanno la guerra.

Il sangue degli altri si sparge per terra. 

Io questa mattina mi sono ferito

a un gambo di rosa, pungendomi un dito. 

Succhiando quel dito, pensavo alla guerra.

Oh povera gente, che triste è la terra! 

Franco Fortini

La storia...

"La storia è forse la più crudele di tutte le divinità, e conduce il suo carro trionfale su cumuli di cadaveri; e ciò non solo in guerra, ma anche durante il “pacifico” sviluppo economico. E noi, uomini e donne, siamo purtroppo così sciocchi da non aver mai il coraggio di introdurre un progresso reale se non vi siamo spinti da sofferenze che ci sembrano quasi insopportabili."

Friedrich Engels


Gli altri si arrabattano con la furbizia...


"Gli altri si arrabattano con la furbizia, coi calcoli e con gli inganni, e alla fine, machiavellici come sono, si ritrovano tuttavia con un pugno di mosche. A me invece, che agisco sempre con sincerità e seguendo i miei migliori istinti, che odio l'inganno e il calcolo, a me, l'ingenuo, l'uomo che non sa vivere, tutto va di bene in meglio. Loro cercano di farsi largo a furia di imbrogli, e di malafede e non riescono ad uscire dal loro stato mediocre. Io invece, neppure mi curo di farmi avanti, bado soltanto a procurarmi degli amici, a creare dei legami di affetto, ad essere in buoni e veri rapporti con ogni persona che conosco, e mi ritrovo poi alla fine avvantaggiato, e quegli amici, quei legami d'affetto, quei rapporti, si rivelano come i migliori strumenti della mia fortuna. Tanto è vero che la migliore furbizia è non essere furbi."

Alberto Moravia


Forse non ero tagliata per fare l'attrice...


"Forse non ero tagliata per fare l'attrice. Non ero preparata ad affrontare quella carriera, il successo, la popolarità, quell'ambiente, con le illusioni e le delusioni. Sono sempre stata una persona semplice, timida, attaccata ai valori della famiglia."

Laura Antonelli


Le parole sono vive


"Le parole sono vive, entrano nel corpo, bucano la pancia: possono essere pietre o bolle di sapone, foglie miracolose. Possono fare innamorare o ferire. Le parole non sono solo mezzi per comunicare, le parole non sono solo il veicolo dell'informazione, come la pedagogia cognitivizzata del nostro tempo vorrebbe farci credere, ma sono corpo, carne, vita, desiderio. Noi non usiamo semplicemente le parole, ma siamo fatti di parole, viviamo e respiriamo nelle parole."

Massimo Recalcati


L'ospitalità


"L'ospitalità sincera proviene direttamente dal cuore: è impossibile definirla, ma si percepisce all'istante e il nuovo arrivato si sente subito a suo agio."

Washington Irving


giovedì 27 novembre 2025

Si muove la città...


"Si muove la città

Con le piazze e i giardini e la gente nei bar

Galleggia e se ne va

Anche senza corrente camminerà

Ma questa sera vola

Le sue vele sulle case sono mille lenzuola."


Tratto dal brano La sera dei miracoli di Lucio Dalla


La gente usa

"La gente usa i rapporti d’amore e d’amicizia per colmare dei vuoti. Fino a quando ti danno conforto e sollievo va bene, ma se ti creano un minimo di disagio, la tua fragilità è tale che di colpo si interrompono. Allora la solitudine è una grande conquista, non una dannazione."

Giorgio Gaber


L'amore...


“L'amore è una fusione assoluta, al di sopra di ogni differenza: è il miracolo che di due esseri complementari fa un solo essere armonioso.”

Sibilla Aleramo

Domani sciopero generale contro la finanziaria di guerra



Comunicato da USB

Il 28 novembre sarà un grande sciopero generale contro la finanziaria di guerra: decine di piazze verso la manifestazione nazionale del 29 a Roma

Lo sciopero generale del 28 novembre sarà un’importante giornata di lotta contro la finanziaria di guerra del Governo Meloni: in decine di città in tutto il Paese si stanno preparando le mobilitazioni contro i tagli e le politiche del riarmo, per la fine dei rapporti con lo stato israeliano e del genocidio in Palestina, per i salari e le pensioni.

Il 28 novembre, quindi, sarà una grande giornata di mobilitazione e sciopero, mentre il giorno dopo saremo tutte e tutti a Roma per una grande manifestazione nazionale che partirà da Porta San Paolo alle ore 14:00.

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