Articolo da La Marea
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Il sondaggio, commissionato dall'Università della Pennsylvania, rivela inoltre che l'82% degli ebrei che vivono in Israele vorrebbe che i palestinesi venissero espulsi con la forza dalla Striscia.
Un recente sondaggio, commissionato dalla Pennsylvania State University e condotto da Tamir Sorek per la società di sondaggi israeliana Geocartography Knowledge Group , ha rivelato dati inquietanti. Il più eclatante è che quasi la metà degli ebrei israeliani (47%) è favorevole allo sterminio di tutti i palestinesi a Gaza . Questa sete di sangue è legata a un passo biblico, Giosuè 6:21, sulla conquista di Gerico: "Poi votarono allo sterminio tutti i suoi abitanti, passandoli a fil di spada, uomini e donne, bambini e vecchi, buoi, pecore e asini". Una minoranza significativa di israeliani ritiene che l'esercito israeliano dovrebbe agire in modo simile a Gaza, "uccidendone tutti gli abitanti", come esplicitamente affermato in una delle domande del sondaggio.
Secondo il quotidiano Haaretz, la serie di domande è stata accuratamente scelta per "provocare" i 1.005 partecipanti. Si tratta di domande che di solito non vengono poste con tanta franchezza in un sondaggio sul conflitto israelo-palestinese. I risultati, forse per questo motivo, sono anche clamorosamente schiaccianti. Ad esempio, l'82% degli israeliani è favorevole all'espulsione forzata dei palestinesi da Gaza . E il 56% è favorevole all'espulsione di tutti i palestinesi-israeliani, ovvero i cittadini arabi con passaporto israeliano che risiedono legalmente nel Paese.
I dati del sondaggio mostrano una chiara radicalizzazione del sionismo religioso e una graduale accettazione dei suoi principi da parte della società civile. "Gli ebrei israeliani laici", afferma Haaretz, "sono incapaci di articolare una visione che metta in discussione la supremazia ebraica".
Questa tendenza non ha fatto che intensificarsi dopo il ritiro di Israele da Gaza nel 2005. Uno dei più influenti propagandisti del concetto di supremazia ebraica è il rabbino Yitzchak Ginsburgh , che presiede la yeshiva Od Yosef Chai nell'insediamento israeliano di Yitzhar. Vent'anni fa, dopo lo smantellamento degli insediamenti ebraici a Gaza, pronunciò un commovente sermone fuori dal Parlamento. "Preparò i suoi seguaci alla violenza di massa e alla pulizia etnica, politiche che, due decenni dopo, sembrano essere in atto a Gaza", scrive Haaretz.
Sparatorie contro i posti di aiuto umanitario a Gaza
Un esempio di questa violenza è la tattica usata dall'esercito israeliano negli ultimi giorni: sparare alle persone affamate che si accalcano nei centri di aiuti umanitari. Ieri, almeno 31 persone sono state uccise e più di 100 ferite da colpi d'arma da fuoco vicino a un punto di distribuzione gestito dalla Fondazione Umanitaria per Gaza nel sud della Striscia, secondo il Ministero della Salute di Gaza. La stessa scena si è ripetuta oggi, quando almeno tre persone sono state uccise e altre 35 ferite in un nuovo attacco israeliano vicino a un punto di distribuzione di cibo a Rafah.
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Fonte: La Marea
Autore: La Marea
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Articolo tratto interamente da La Marea
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