Articolo da Transcend Media Service (TMS)
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Se guardiamo le notizie mondiali di oggi, vediamo una successione di crisi: guerre, povertà, disastri ecologici, crescente disuguaglianza e un clima politico sempre più alla deriva. È allettante pensare che questi problemi non siano correlati, o che siano il risultato di "cattive politiche", "corruzione" o "leader assetati di potere". Ma se la vera causa fosse più profonda? E se il sistema stesso, su cui si reggono la nostra economia e la nostra società, fosse il motore di questa dinamica distruttiva?
In questo articolo, vi porterò al cuore del problema: l'architettura del nostro sistema finanziario. Mostrerò come l'attuale sistema monetario – basato su interessi e debito – non solo perpetui povertà e disuguaglianza, ma sia anche causa di distruzione ecologica e persino di guerre. È un'analisi non solo critica, ma anche piena di speranza: perché se comprendiamo il sistema, possiamo anche cambiarlo.
La macchina invisibile: come il denaro forza la crescita
Il nostro sistema monetario funziona secondo un principio semplice: il denaro viene immesso in circolazione dalle banche che erogano prestiti, e su tali prestiti vengono riscossi interessi. Ciò significa che, in qualsiasi momento, l'onere totale del debito pubblico è sempre superiore alla quantità di denaro effettivamente disponibile. Dopotutto, se si prendono in prestito 100 euro al 5% di interesse, si devono restituire 105 euro dopo un anno, ma quei 5 euro extra non ci sono, a meno che qualcun altro non prenda in prestito anche lui.
Questo crea una coercizione matematica alla crescita: l'economia deve continuare a crescere per poter pagare gli interessi su tutti i debiti in sospeso. La stagnazione significa fallimenti, disoccupazione e disordini sociali. La crescita non è quindi una scelta, ma un imperativo di sistema.
Le conseguenze: povertà, guerra ed ecocidio
Questa compulsione a crescere ha conseguenze devastanti:
- Povertà e disuguaglianza: ogni anno, in tutto il mondo vengono pagati oltre 15.000 miliardi di euro di interessi, denaro che fluisce principalmente dai poveri ai ricchi. I paesi del Sud del mondo spendono spesso più soldi per il pagamento degli interessi che per l'istruzione o l'assistenza sanitaria. Non si tratta di una coincidenza, ma del risultato di una "pompa di ricchezza" che strutturalmente estrae ricchezza dalla maggioranza.
- Distruzione ecologica: per far fronte al peso degli interessi, paesi e aziende devono produrre, consumare e consumare sempre di più. Questo porta alla deforestazione, alla perdita di biodiversità, al cambiamento climatico e al superamento dei limiti planetari.
- Guerra e violenza: quando le risorse naturali diventano scarse e il debito insostenibile, gli stati ricorrono sempre più spesso alla violenza per ottenere accesso a materie prime, mercati o respiro finanziario. Come disse il generale Smedley Butler, "La guerra è un racket" – ma è il sistema che alimenta il racket.
Violenza sistemica: l'autore invisibile
Ciò che sta accadendo qui è una forma di violenza sistemica : un danno che non deriva dal male individuale, ma dalla logica del sistema stesso. Le persone non vengono uccise direttamente, ma vengono strutturalmente private dei loro mezzi di sussistenza, della loro salute e delle loro prospettive future. Il medico e ricercatore britannico Michael Marmot ha definito questo fenomeno "omicidio sociale": quando le scelte politiche – o la loro assenza – portano a morti di massa, prevenibili.
Il vero scandalo è che questa dinamica viene raramente discussa in politica, nei media e persino nel mondo accademico. Il vero funzionamento del sistema monetario rimane spesso nascosto, persino agli economisti. Non è un caso: il sistema si protegge attraverso una regolamentazione opaca, l'inerzia istituzionale e la mancanza di dibattito pubblico.
Il “diavolo” nel sistema
È allettante puntare il dito contro il colpevole: politici, banchieri, multinazionali o persino alcuni paesi come gli Stati Uniti, che usano la loro potenza militare per proteggere il sistema. Ma se si guarda più a fondo, si scopre che anche loro sono intrappolati in una logica che li costringe a comportamenti distruttivi. Il problema non è (solo) l'essere umano, ma la macchina in cui si trova.
La mia ricerca, riconosciuta dalle Nazioni Unite e da riviste scientifiche internazionali, dimostra che finché il sistema monetario basato su interessi e debito rimarrà intatto, tutti i tentativi di sostenibilità, pace e giustizia alla fine falliranno . Il sistema produce inevitabilmente vincitori e vinti, crescita ed esaurimento, pace e guerra.
Si può fare diversamente? Sì!
Fortunatamente, non è impossibile cambiare il sistema. Esistono alternative, come i sistemi di credito cooperativo senza interessi (ad esempio il credito reciproco), che creano denaro senza pressioni alla crescita e senza trasferimenti strutturali di ricchezza. Invece di una "pompa di ricchezza" che mantiene i poveri poveri e rende i ricchi più ricchi, possiamo optare per un sistema monetario circolare incentrato sul benessere e sul ripristino ecologico.
Progetti concreti come Belfius 2.1 e Free-B dimostrano che è possibile sperimentare tali alternative a livello locale e nazionale. La chiave sta nel coraggio politico, nella consapevolezza pubblica e nell'innovazione istituzionale.
Chiamata all'azione
È tempo di sollevare il velo della violenza sistemica e aprire il dibattito sui fondamenti del nostro sistema monetario. Pace, giustizia e sostenibilità non sono utopie, ma diventano possibili solo se osiamo identificare e affrontare la fonte del problema.
Ai politici, agli accademici, agli attivisti e ai cittadini:
- Richiediamo trasparenza sul funzionamento del sistema monetario.
- Sostieni la ricerca e la sperimentazione di sistemi monetari circolari e senza interessi.
- Spingere verso la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali che mantengono il sistema attuale.
- Educare la prossima generazione sulle vere cause della povertà, della guerra e della crisi ecologica.
Conclusione
La violenza sistemica non è una legge di natura, ma una conseguenza delle scelte e delle istituzioni umane. Se abbiamo il coraggio di cambiare il sistema, possiamo costruire un mondo in cui pace, giustizia ed equilibrio ecologico siano centrali.
Il primo passo è la consapevolezza. Il secondo passo è l'azione. Il momento è adesso.
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Fonte: Transcend Media Service (TMS)
Autore: Koenraad Priels – TRANSCEND Media Service

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Articolo tratto interamente da Transcend Media Service (TMS)








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