Privacy e cookie policy

sabato 21 giugno 2025

Ritmi retrò (viaggio nella musica degli anni 70, 80 e 90): Clandestino di Manu Chao

Angolo curato e gestito da Mary B.

"Clandestino"(1998) di Manu Chao non è solo una canzone, è un grido sottovoce, una carezza malinconica che attraversa confini invisibili. È l’inno degli invisibili, di chi vive ai margini, di chi cerca un luogo dove sentirsi a casa, ma trova solo frontiere chiuse.

C'è una dolcezza amara in quelle parole semplici che raccontano storie complesse. Il ritmo è leggero, quasi giocoso, ma le parole colpiscono dritte al cuore: parlano di solitudine, di esclusione, di speranze che resistono nonostante tutto.

Ascoltarla oggi, a distanza di anni, fa ancora venire i brividi. Perché il tema è ancora attuale, forse anche di più. Perché dietro ogni “clandestino” c’è un essere umano che sogna, ama, lotta.

Una canzone che ci ricorda che nessuno è illegale. Solo umano.

Ascoltala su YouTube

Questo post, fa parte dell'iniziativa gli angoli. Se anche tu, vuoi avere uno spazio fisso in questo blog, clicca qui.


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.