mercoledì 9 aprile 2025

La ciociara: recensione del film


La ciociara è un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica.


Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler del film!


Trama 

Italia, estate 1943. Cesira è una giovane vedova che vive a Roma insieme alla figlia dodicenne Rosetta durante la seconda guerra mondiale. Per sfuggire ai bombardamenti e alle insidie di una città allo sbando affida il proprio negozio a Giovanni, un vecchio amico del marito con cui ha una fuggevole relazione, e intraprende un lungo cammino per il Basso Lazio per cercare rifugio con sua figlia a Sant'Eufemia, suo paese di origine, nei pressi di Fondi.

Giunte con molte difficoltà a destinazione, Cesira fa la conoscenza di Michele, un giovane intellettuale antifascista anch’egli fuggiasco, il quale si innamora di lei ricambiato. L'uomo viene catturato da sei soldati tedeschi, che necessitano di una guida per attraversare il territorio montano. Le donne non lo rivedranno più.

Con l'arrivo degli Alleati, Cesira decide di far ritorno a Roma con la figlia e un gruppo di persone, ma una volta separatesi da loro, durante una sosta in una chiesa diroccata, sono assalite e violentate da un gruppo di goumier, soldati nordafricani dell'esercito francese. Rosetta ne esce traumatizzata, chiudendosi in un freddo silenzio, che la madre tenta inutilmente di scalfire tra cura e consolazione. Cesira è colpita da un dolore profondo, turbata più per la figlia che per sé.

Le due vengono poi raccolte dal turpe camionista Florindo, giovanotto allegro e superficiale che la sera stessa approfitta dell'incontro per portar fuori e sedurre la sconvolta Rosetta, la quale, ancora sotto shock, resta abbacinata dalla falsa aura di protezione non meno che di leggerezza, e quindi di oblio, che il giovane emana. A conferma della natura solo materiale dello "scambio", Florindo le regala delle calze di nylon.

Cesira è furiosa non meno che addolorata e percepisce di aver perso la sua figlia d'oro, che non solo ha mutato atteggiamento ma la respinge sia nel dolore sia nei rimproveri che ella le rivolge. Solo alla notizia della tragica morte di Michele, fucilato in montagna dai tedeschi come si sospettava, le due si riavvicinano abbandonandosi, insieme, in un pianto più che mai liberatorio: una madre e sua figlia nonostante tutto e inevitabilmente attaccate l'una all'altra.

Curiosità sul film

Le scene del film sono state girate in nove luoghi diversi: gli interni della scena dello stupro nella chiesa San Francesco di Assisi a Fondi, quando Cesira e Rosetta prendono il treno sono alla stazione Tiburtina di Roma, l'attacco aereo è ambientato in via Furbara Sasso a Cerveteri, il negozio di Cesira è in via Giulio Cesare Santini n. 7 a Roma, gli esterni della chiesa sono in via San Francesco a Vallecorsa, la morte del ciclista a causa dell'attacco aereo è girata in via Dormigliosa a Sermoneta, la città in rovina quando le truppe naziste si ritirano è Itri, il villaggio di Sant'Eufemia è in realtà Saracinesco, gli studi della Titanus a Roma per alcuni interni[8].

Per la sua interpretazione, Sophia Loren vinse il premio Oscar alla migliore attrice protagonista.

La mia opinione

Il film è un ritratto potente della forza umana di fronte alla sofferenza e alla perdita, e rimane uno dei grandi classici del cinema italiano. Commovente e dolorosamente realistico, un'esperienza cinematografica che ti lascia qualcosa dentro.

Voto: 8,5

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4 commenti:

  1. Ciao, sono una nuova lettrice.
    Considero il film un capolavoro intramontabile da inserire tra i grandi del cinema mondiale. Ogni scena è perfetta. C'è un aspetto che vorrei approfondire. Mi piacerebbe leggere il romanzo per capire se il regista è stato fedele e se ci sono delle differenze tra il film e il libro.

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    1. Benvenuta nel mio blog, un vero piacere ospitarti. Il film è molto significativo e lo rivedrei volentieri.

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  2. Mai visto il film, ci credi?
    Ne lessi solo il libro, rimasto qui dentro indelebile.

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