Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'eruzione del Nevado del Ruiz del 1985 è avvenuta dopo sessantanove anni di dormienza. Il 13 novembre 1985 l'eruzione del vulcano colse le città vicine impreparate, anche se il governo colombiano aveva ricevuto avvertimenti di evacuare la zona da più organizzazioni di vulcanologia quando erano state rilevate attività vulcaniche nel settembre del 1985. La lava conseguente all'eruzione provocò circa 23.000 morti.
Quando la colata piroclastica fuoriuscì dal cratere vulcanico, sciolse i ghiacciai delle montagne, creando quattro enormi lahar (colate di fango, frane e detriti indotte dal vulcano) che scesero a circa 60 Km/h. I lahar presero maggiore velocità incanalandosi nei sei principali fiumi alla base del vulcano ed infine riversandosi sulla città di Armero, uccidendo più di 20.000 dei suoi 29.000 abitanti.[2] Contando le vittime di altre città, particolarmente di Chinchiná, le vittime in totale furono circa 23.000[3]. Filmati e fotografie di Omayra Sánchez, una giovanissima vittima della tragedia, furono pubblicate in tutto il mondo. Altre fotografie dei lahar e le conseguenze del disastro catturarono l'attenzione di tutto il mondo e suscitando accese polemiche sul grado di responsabilità che aveva avuto il governo nel disastro. Uno striscione, esposto durante un funerale di massa celebrato ad Ibagué, recitava, "Il vulcano non ha ucciso 22.000 persone. Il governo le ha uccise".
Le operazioni di soccorso furono gravemente ostacolate dalla composizione del fango, che rese quasi impossibile muoversi senza rimanere bloccati. Nel tempo in cui gli operatori umanitari raggiunsero Armero, dodici ore dopo l'eruzione, molti dei feriti morirono. I soccorritori rimasero inorriditi davanti allo spettacolo che trovarono: alberi divelti, corpi umani sfigurati ed intere case ridotte a mucchi di detriti. Si è trattato della seconda eruzione vulcanica per numero di morti del ventesimo secolo, dietro soltanto all'eruzione del Monte Pelee del 1902, e la quarta a partire dal 1500[4]. L'evento è stato una catastrofe prevedibile, aggravata dalla non consapevolezza del potenziale distruttivo del vulcano. Geologi e altri esperti avevano avvertito le autorità ed i mass media circa il pericolo imminente nel corso delle settimane e dei giorni precedenti all'eruzione. Le mappe delle città a rischio erano state preparate, ma non fu data loro sufficiente visibilità. Il giorno dell'eruzione si tentò di evacuare la città, ma una grave tempesta limitò le possibilità di comunicazione. Molte vittime rimasero nelle proprie abitazioni, così come erano state istruite, credendo che l'eruzione fosse finita mentre il forte rumore della tempesta potrebbe avere impedito a molti di sentire i rumori del Nevado del Ruiz, finché non fu troppo tardi.
Dopo il disastro, il Nevado del Ruiz eruttò più volte e continuò a minacciare le 500.000 persone che vivevano lungo le valli fluviali del Guali Combeima, Chinchina e Coello-Toche. Un lahar (o un gruppo di lahar) di dimensioni simili a quelle che si formarono nella tragedia del 1985, potrebbe raggiungere una distanza di circa 100 km dal vulcano, e potrebbe anche essere innescato da una piccola eruzione. Per contrastare questa minaccia, il governo colombiano ha istituito un ufficio specializzato, che promuove la consapevolezza delle minacce naturali. Lo United States Geological Survey ha anche creato il programma Volcano Disaster Assistance ed il Volcano Crisis Assistance Team, che riuscì ad evacuare circa 75.000 persone dalla zona attorno al monte Pinatubo, prima della sua eruzione del 1991. Nel 1988, tre anni dopo l'eruzione, il dottor Stanley Williams dell'Università di Stato della Louisiana ha dichiarato che "Con la possibile eccezione del Monte Sant'Elena nello stato di Washington, nessun altro vulcano nell'emisfero occidentale viene osservato in modo così elaborato come il Nevado del Ruiz". Inoltre, molte delle città della Colombia hanno sviluppato programmi di sensibilizzazione e di preparazione alle catastrofi naturali, che hanno contribuito a salvare molte vite umane in caso di disastri naturali. Soprattutto vicino al Nevado del Ruiz, gli abitanti sono diventati particolarmente diffidenti nei confronti dell'attività vulcanica: quando il vulcano eruttò nuovamente nel 1989, oltre 2.300 persone che vivevano attorno al vulcano furono evacuate.
Continua la lettura su Wikipedia, l'enciclopedia libera
Questo articolo è pubblicato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.