sabato 2 dicembre 2017

La sonda Voyager 1 riaccende i propulsori dopo 37 anni

Voyager, 1977-Present (8981696768)

Articolo da AstronautiNEWS.it

Gli esperti della missione Voyager 1 al NASA JPL hanno inviato un comando di accensione dei propulsori alla sonda che si trova nello spazio interstellare da cinque anni. Mercoledì scorso la Voyager 1, da una distanza di 21 miliardi di chilometri, ha obbedito alla perfezione.

Per gli appassionati di esplorazione spaziale, ogni notizia che giunge a proposito delle missioni Voyager ha sempre un retrogusto dolce-amaro. Si tratta delle missioni spaziali ancora attive più longeve e chi ha seguito tutta o parte della loro storia, torna sempre con una certa nostalgia alle pietre miliari del loro viaggio nel Sistema Solare, fino a quella tarda estate di 40 anni fa quando entrambe furono lanciate cariche di tecnologia oggi ormai obsoleta, eppure apparentemente robustissima. Sebbene il momento in cui verrà decretata la perdita di segnale si avvicini sempre più, le notizie a proposito delle Voyager portano con sé sorprese scientifiche ancora oggi estremamente interessanti. 

Quella diffusa dalla NASA nella serata di ieri è di quelle che fanno pensare a quando si ritrovano vecchi giochi della nostra infanzia e con sorpresa si scopre che sono ancora funzionanti, le batterie non si sono deteriorate e quasi magicamente ripartono a distanza di così tanti anni. La Voyager 1 è la sonda robotica più lontana e più veloce ancora funzionante ed è l’unica a trovarsi nello spazio interstellare con la possibilità di inviare segnali da esso. Per questo è un po’ come il giocattolo più caro di quelli che abbiamo tra quelli dispersi nello spazio, perché è l’apripista dell’umanità e in qualche modo (con materia, hardware e un intero disco di suoni ed immagini, non solo con segnale radio) porta la seppur flebile fiaccola della nostra presenza in un universo silenzioso.


La Voyager 1 si orienta nello spazio a mezzo di piccoli propulsori e in questo modo può raggiungere l’assetto necessario per disporre la sua antenna in modo da comunicare con la Terra. Questi propulsori si accendono a piccoli impulsi emettendo quelli che possono essere assimilati a “soffi” o “spruzzi” della durata di pochi millisecondi. Sotto l’azione di questi impulsi, la sonda è in grado di ruotare e orientarsi come richiesto. La notizia di ieri è che il team del programma Voyager ha ora a disposizione quattro propulsori di backup che non funzionavano dal 1980.

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Fonte: AstronautiNEWS.it


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Articolo tratto interamente da AstronautiNEWS.it

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