"Io ho sempre nutrito diffidenza nei riguardi delle cerimonie, di qualunque genere fossero: laiche o religiose, accademiche o popolari. Specialmente mi insospettivano quelle in cui il potere onora la cultura più per averne un avallo che per reale convinzione. Avviene in tali casi quasi la stipula d'un pactum sceleris in cui il potere presta le sue trombe per ottenerne in cambio un riconoscimento e quasi una complicità. E come un atto di implicita sotterranea compravendita da cui entrambe le parti ricavano vantaggi e che non va certo a favore della pubblica elevazione e promozione civile."
Gesualdo Bufalino







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