lunedì 6 maggio 2024

Freaks Out: recensione del film



Freaks Out è un film del 2021 co-musicato, co-prodotto, co-scritto e diretto da Gabriele Mainetti.

Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler del film!


Trama 

Roma, 1943. Durante l' occupazione delle truppe naziste, in piena seconda guerra mondiale si svolgono gli spettacoli del Circo Mezzapiotta, di proprietà dell'ebreo Israel, nel quale si esibiscono quattro freaks: Matilde, una ragazza che produce scariche elettriche folgorando chiunque la tocchi; Cencio, un ragazzo albino capace di controllare gli insetti; Fulvio, un "uomo bestia" affetto da ipertricosi, interamente ricoperto di peli e dotato di forza sovrumana; Mario, un nano con un leggero ritardo mentale e la capacità di controllare gli oggetti metallici. L'inasprirsi del conflitto mette a rischio la sopravvivenza del circo, così Israel propone ai quattro di tentare il viaggio per l'America; dopo aver raccolto i loro risparmi, tuttavia sparisce nel nulla. Cercandolo per le strade della Capitale e scampati fortunosamente a un rastrellamento nazista, i quattro decidono di separarsi: Matilde, l'unica a credere nella buona fede di Israel, parte per cercarlo, mentre gli altri tre si recano al prestigioso Berlin Zircus, un sontuoso spettacolo allestito dagli occupanti nazisti.

Matilde scampa a un tentativo di stupro da parte di un soldato tedesco, e trova rifugio presso uno scalcagnato gruppo di partigiani capitanati dal Gobbo (personaggio in parte ispirato al Gobbo del Quarticciolo)[1], a lei interessato per il suo potere. Durante un'imboscata a una colonna di camion nazisti, Matilde scorge Israel con altri deportati, ma non riesce a salvarlo poiché non è in grado di controllare il proprio potere, né di usarlo per fare del male a qualcuno, afflitta dal rimorso di aver ucciso involontariamente sua madre.

Fulvio, Mario e Cencio vengono assunti al Berlin Zircus, che è in realtà il regno di Franz, un pianista tedesco esadattilo dotato di poteri di chiaroveggenza. Egli presagisce la morte del dittatore nazista e l'arrivo di quattro esseri dotati di poteri sovrumani in grado di salvare le sorti del Terzo Reich. Questi ha creato il Berlin Zircus allo scopo di radunare tutti i fenomeni da baraccone e sottoporli a tortura, onde individuare i salvatori. Informata da un partigiano orbo chiamato il Guercio del reale scopo del circo nazista, Matilde parte per salvare i suoi amici, ma finisce per essere catturata da Franz, che col suo arrivo ritiene completo il quartetto apparso nella visione.

Il nazista organizza un grande spettacolo per i gerarchi, tra cui ci sono il fratello Amon e il Feldmaresciallo Kesselring, al fine di convincerli a impiegare i quattro per fini bellici. Imprigionata e costretta a fulminare una tigre, Matilde controlla per la prima volta il proprio potere rendendola mansueta. Umiliato e sbeffeggiato, Franz condanna i quattro al rogo ma la ragazza fa saltare il portello della fornace e fugge via coi suoi amici; essi si recano a salvare Israel, nel frattempo caricato su uno dei treni della morte. Franz, furibondo, uccide suo fratello Amon assumendone l'identità e comandando un plotone motorizzato per inseguire i fuggiaschi.

I quattro abbordano il convoglio eliminando la guarnigione a bordo, ma vengono raggiunti dal plotone di Franz; nasce quindi una battaglia furiosa, alla quale prenderà parte anche la squadra di partigiani del Gobbo. I nazisti sembrano inizialmente prevalere, ma quando Israel si sacrifica per salvarle la vita, Matilde concentra tutta la sua energia per spazzare via i nemici. Nell'assistere alla morte della sua fidanzata Irina, Franz comprende che la sua visione non riguardava il suicidio del dittatore ma il proprio destino imminente: il soldato finirà infatti per spararsi. Matilde impara a controllare i suoi poteri e così i quattro amici finalmente liberi possono rimettersi in viaggio. 

Curiosità sul film

Il secondo lungometraggio di Gabriele Mainetti è una produzione Goon Films e Lucky Red con Rai Cinema, in coproduzione con la società belga Gapbusters. Il regista romano si è occupato anche della sceneggiatura, insieme a Nicola Guaglianone, e delle musiche insieme a Michele Braga. Tra i protagonisti della pellicola, Claudio Santamaria e Pietro Castellitto, seppure il ruolo di rilievo nella trama sia il personaggio interpretato dalla giovane Aurora Giovinazzo.[2] Il budget del film è stato di circa 13 milioni di euro.[3]

La mia opinione

È un'opera ambiziosa e coraggiosa che non ha paura di sfidare le convenzioni. Un film che appassiona e commuove, e che fa riflettere sulla diversità e sull'accettazione. Se amate i film di supereroi e di storia, questo film è per voi.


Voto: 7

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