venerdì 1 dicembre 2017
Rapporto Censis 2017: cresce il rancore
Articolo da Wired
L’esclusione o il declassamento sociali sono lo spauracchio del presente. Per l’87,3% del ceto popolare riuscire a progredire nella vita sociale appare impossibile, lo stesso dicasi per l’83,5% del ceto medio e del 71,4% di quello superiore.
Inoltre l’84% degli italiani non nutre fiducia nei partiti politici, il 78% nel governo, il 76% nel parlamento e il 70% nelle istituzioni locali. Questa la foto scattata dal Rapporto sulla situazione del paese curata dal Centro studi investimenti sociali (Censis).
In sintesi, nonostante la percezione della ripresa economica si stia diffondendo tra i cittadini, con essa prende piede anche la convinzione che il relativo dividendo sociale non sia equamente distribuito e ciò da’ adito a rancori.
L’immigrazione crea risentimento per il 59% degli italiani, percentuale che cresce relativamente alle casalinghe (72%), ai disoccupati (71%) e – dato interessante – il risentimento si assesta al 63% tra gli operai.
La democrazia italiana non piace al 60% del campione, il 64% pensa che la propria idea e opinione non abbia scopo e per 3 italiani su 4 (75%) i servizi erogati dalla cosa pubblica sono di qualità al di sotto del tollerabile.
Nonostante ciò il 78,2% degli italiani si dice almeno abbastanza soddisfatto della vita che conduce e, per quanto riguarda le aspettative sul futuro prossimo, si dice disposto a destinare un budget superiore alle vacanze (45,4%) e a concedersi alimentari di qualità superiore (40,8%).
Continua la lettura su Wired
Fonte: Wired
Autore: Giuditta Mosca
Licenza:
This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
Articolo tratto interamente da Wired
8 commenti:
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Caro Vincenzo, vedendo come vanne le cose non mi aspettavo niente di meglio, la cosa è molto seria in Italia, qui da noi non vedo così male.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Purtroppo la situazione in Italia non è felice.
EliminaLa fotografia mi sembra corretta, è quella che vedo ogni giorno io stesso, guardando la gente che incontro, i colleghi di lavoro, gli amici ... c'è molta insicurezza economica, la ripresa non si vede, c'è invidia, non c'è la minima solidarietà, e si lotta fino all'ultimo per qualche centesimo ... nonostante questa povertà diffusa, si vorrebbe fare la vita di prima, le vacanze, un cibo di qualità, cose così. Il fatto di faticare ad averla genera questo rancore ... si è passati da un periodo di relativo benessere economico alla povertà, e questo è pessimo.
RispondiEliminaLa cosiddetta classe media viene risucchiata nella povertà.
EliminaA me le percentuali dei sondaggi hanno sempre fatto sorridere... comunque c'era bisogno di pagare un sondaggista per sapere che in Italia un 20% sta bene, anzi benissimo, e il restante 8o% tira la carretta?
RispondiEliminaAnche meno del 20%.
EliminaMa che paese brutto che è il nostro, e poi dicono che noi giovani dobbiamo sperare.
RispondiEliminaIn cosa?!
Un abbraccio!
Penny
Sicuramente un futuro non troppo roseo.
Elimina