giovedì 22 dicembre 2016
Non son certo le fiabe, i sogni o Babbo Natale a distruggere questo mondo
Articolo da Comune-info
di Alessio Di Florio*
La rivista Lancet psychiatry ha pubblicato un articolo secondo cui lasciar credere ai bambini che esista Babbo Natale provoca un danno, secondo i ricercatori, anche perché intacca la fiducia incondizionata che i figli ripongono nei propri genitori.
Le conclusioni della benemerita rivista non suscitano sorpresa ma intristiscono profondamente. Al di là di ogni possibilità valutazione psicologica scientifica, sarebbe fin troppo facile fermarsi a ricordare una banalissima realtà della vita quotidiana: milioni di bambini crescono serenamente e in armonia con i genitori nonostante gli venga raccontato (e fatto credere a) Babbo Natale.
Vale la pena andare oltre e citare uno degli editoriali più coraggiosi e straordinari del giornalismo mondiale di tutti i tempi. Francis Pharcellus Church il 21 settembre 1897, rispondendo in un editoriale del New York Sun alla lettera di Virginia (giovanissima figlia di un lettore abituale del giornale), scrisse che “Babbo Natale esiste”, esattamente come “l’amore, la generosità e la devozione” che esistono per donare alla vita “bellezza e gioia”. E se così non fosse, “come sarebbe triste il mondo” perché “non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e dalla vista. La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe”. Nessuno lo ha mai visto, nessuno lo ha mai toccato, nessuno ci ha mai parlato, ma questo non cambia nulla. “Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere. Puoi rompere a metà il sonaglio dei bebé e vedere da dove viene il suo rumore, ma esiste un velo che ricopre il mondo invisibile che nemmeno l’uomo più forte, nemmeno la forza di tutti gli uomini più forti del mondo, potrebbe strappare. Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde”.
Secondo Church i compagni di Virginia non credevano in Babbo Natale perché vittime dello “scetticismo tipico di questa era piena di scettici”. Come non pensare alla nostra attuale epoca storica, come non pensare ai nostri tempi odierni? Viviamo anni nei quali continuamente vien ripetuto che non si crede più in nulla, che è inutile avere ideali e utopie. Eppure milioni di persone, ad ogni latitudine e longitudine del Pianeta ogni giorno si lasciano guidare dalla solidarietà, dall’amore, dalla ostinata ricerca di giustizia e pace per questo nostro mondo. Senza mai arrendersi. Sono la dimostrazione che c’è qualcosa che va oltre le umane convinzioni, i quotidiani scetticismi, gli aridi materialisti di chi non vuol volare in alto. Sono coloro che dimostrano che oltre la tenda la fede, la poesia, l’amore, la bellezza, esistono e ci accompagnano.
Cos’altro può guidare, ad esempio, i comitati della “Terra dei Fuochi”, don Maurizio Patriciello e le migliaia di famiglie che hanno visto morire di tumore anche bambini di pochi mesi, se non qualcosa di più grande e forte di ogni concretezza umana? Cosa può aver spinto, Mario Ciancarella e l’Associazione Antimafie Rita Atria nella ricerca di verità e giustizia per Ustica e tutte le sue vittime se non fortissimi ideali e l’incrollabile convinzione che sia sempre possibile lottare per migliorare questo nostro mondo?
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