Articolo da Tekneco
Le temperature in giro per il mondo continuano ad aumentare e le città sono sempre di più nel mirino del riscaldamento globale. Per capire a che punto sia la situazione in quelle italiane, lo scorso 29 luglio l’osservatorio nazionale “Città clima”, dell’associazione ambientalista Legambiente, ha lanciato il nuovo studio “Città sempre più calde”.
Il rapporto è una sorta di dossier che unisce diverse ricerca su scala nazionale e sovranazionale che durante gli ultimi anni hanno monitorato i livelli di benessere dei cittadini e gli impatti generati sulla salute da fenomeni come le ondate di calore.
Secondo lo studio dell’European data journalism network, le serie storiche delle temperature sono chiare: tutti i comuni lungo lo Stivale sono diventati più bollenti. Rispetto alla media del 1960, infatti, Roma registra un aumento di 3,65°C (gradi centigradi), Milano di 3,34°C e Bari di 3,05°C, le tre città che più hanno visto schizzare la colonnina di mercurio.
Per quanto riguarda le temperature massime diurne, tra il 2007 e il 2016 valori anomali sono stati riscontrati in città come Perugia (+3,9°C), Ancona (+3,2°C) e Milano (+2,6°C). In rialzo anche il numero di notti definite “tropicali” (in pratica quando la temperatura non scende mai al di sotto di 20°C): in questo caso Napoli, Ancona, Milano e Palermo hanno rilevato i maggiori scostamenti dal passato nel periodo 2007-2016, mentre per quanto riguarda i dati del 2018 spiccano (rispetto alla media del periodo 1971-2000) le +57 notti tropicali di Venezia, le +41 di Ancona e le +40 di Bari.
Ondate di calore sempre più frequenti e impattanti
Per
quanto riguarda il fenomeno delle ondate di calore, queste stanno
aumentando nel numero e nel potere distruttivo. Sono ormai diversi gli
studi epidemiologici che evidenziano gli effetti delle ondate di calore,
in particolare quelli di breve termine (da uno a tre giorni) sulla
mortalità, che incidono maggiormente su alcuni gruppi della popolazione,
come anziani e bambini, e su persone affette da patologie croniche.
In Italia le ricerche realizzate in questo ambito hanno dimostrato un rilevante aumento della mortalità durante le ondate di calore (quando per più giorni e notti si registrano temperature oltre la media), e in particolare proprio su suolo urbano. I dati del 2019, relativi a 27 città, mostrano infatti un eccesso di mortalità particolarmente accentuata nel mese di giugno con un incremento del 10% di morti (+682 persone decedute). Complessivamente, nelle città analizzate, si possono attribuire alle ondate di calore quasi 24mila morti tra il 2005 e il 2016 (solo a Roma si stimano fino a 600 decessi) e, secondo quanto sostenuto dal “Copernicus european health” (ente facente parte del servizio sanitario europeo che fornisce agli utenti informazioni climatiche su misura per il settore sanitario), il problema è destinato a ingigantirsi. Nel periodo 2021-2050, infatti, il numero di giorni di ondate di calore salirà in media tra il 370 e il 400%, con un ulteriore aumento nel periodo 2050-2080 fino a 1100%. Questo porterà, per esempio in città come Roma, a passare da due a 28 giorni di ondate di calore in media all’anno.
Fonte: Tekneco
Autore: Ivan Manzo
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Articolo tratto interamente da Tekneco
Oltre ai cambiamenti climatici, ci sono anche l'urbanizzazione spinta, la cementificazione e l'eliminazione delle aree verdi quali cause dell'innalzamento delle temperature..
RispondiEliminaSono tante le cause di questa situazione.
EliminaIo questo caldo non lo sopporto più!Saluti
RispondiEliminaBuona serata.
EliminaEsiste un qualche straccio di governo nazionale o internazionale a cui frega qualcosa di questo disastro?
RispondiEliminaTutti parlano, ma si fa poco oppure nulla, per salvare il pianeta.
EliminaSi fa di tutto per distruggerlo!
RispondiEliminaA partire dalle scelte consumistiche di ognuno di noi!
Ognuno deve fare la propria parte.
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