lunedì 6 febbraio 2017
6 febbraio 1971 – Un terremoto semidistrugge Tuscania, danneggiando gravemente i monumenti romanici e provocando 31 morti
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il terremoto di Tuscania del 1971 è un evento tellurico avvenuto nella zona compresa tra Tarquinia e Tuscania, nel Lazio, il 6 febbraio 1971. Il bilancio della catastrofe è stato di trentuno morti ed un centinaio i feriti, alcuni trasferiti negli ospedali della provincia, oltre a 5.000 senzatetto. Il paese rimase privo dei servizi pubblici essenziali, come corrente elettrica, acqua e telefono.
Erano le ore 19:09 quando i sismografi dell'osservatorio sismico centrale dell'Istituto Nazionale di Geofisica, registrarono una violenta scossa sismica.
In base alle notizie che immediatamente giungevano all'Osservatorio da parte degli Enti Pubblici (Protezione Civile, Addetti ai lavori Pubblici ecc.) e da privati si è provveduto subito allo studio dei sismogrammi.
I risultati forniti dagli strumenti, davano una magnitudo della scala Richter uguale a 4,46. Questo dato permetteva di calcolare che l'intensità del terremoto, nell'epicentro, doveva essere dell'ordine dell'ottavo grado della scala Mercalli.
La zona maggiormente interessata era vicino alla città di Tarquinia e più precisamente nelle prossimità di Tuscania. I fatti realmente avvenuti hanno tragicamente dimostrato come purtroppo l'ipocentro si trovasse quasi sulla verticale di quest'ultima cittadina e a profondità poco rilevante.
Alle ore 21:20 dello stesso giorno si registrava una nuova scossa, proveniente dalla stessa zona, di magnitudo 3,56 ovvero, intorno al sesto grado scala Mercalli, che provoca numerosi altri danni come il crollo della chiesa di San Pietro e la basilica di Santa Maria Maggiore, successivamente ristrutturate. Viene quindi allestita un tendopoli fuori le mura della città, mentre le autorità iniziano i lavori di soccorso e scavo tra le macerie.
Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Photo credit Pac91 (Own work) [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons
2 commenti:
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I Terremoti, (ribellione della natura o meno), ci fanno capire il posto che occupiamo nell'ordine delle cose ...
RispondiEliminaLa cosa più brutta e fare la conta dopo ... in passato non si poteva far molto, ma che anche oggi, nel 2017 con tutti i mezzi e la tecnologia di cui disponiamo non possiamo fare nulla ... mi chiedo questo fantomatico progresso che tanto ci costa e ci è costato a cosa serve? ... forse solo a registrare automaticamente il numero delle vittime ... Buona giornata
Quanta memoria corta che ho sai che non mi ricordo di questo terremoto
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