Qualche settimana fa, ho gentilmente contattato Ernest, l'autore del blog I diari dello scooter per un’intervista. Oggi pubblico le sue risposte e vi anticipo che parleremo di politica e lavoro, mi raccomando una visita al suo blog.
1)
Che cosa pensi dell'attuale situazione politica italiana?
Difficile
dare una risposta in poche parole. Ci provo raccontandoti le sensazioni che ho
provato qualche giorno fa rivedendo delle immagini di Enrico Berlinguer. Rabbia
per quello che questo paese poteva essere e quello che invece è diventato
prendendo una strada differente.
Oggi
il dato che dovrebbe fare riflettere di più i politici è l’astensionismo. Molti
di loro gridano alla vittoria dimenticandosi che più del 40% della popolazione
non vota, non si riconosce in nessuno.
Sostanzialmente
la situazione politica italiana ora è quella di sempre. Un paese che in
generale non si interessa e quando lo fa di solito si fa abbindolare dal personaggio
di turno, cercando l’uomo forte da qualche parte.
Anni
fa sono state accantonate le ideologie buttando via con loro però gli ideali e
guardate ora come siamo messi, ogni giorno commentiamo arresti e avvisi di
garanzia. Ci troviamo davanti a politici che rientrano dalla porta sul retro
dopo essere stati beccati con le mani nella marmellata, tornati ad occuparsi
come se niente fosse della cosa pubblica.
2)
In Europa avanzano movimenti e partiti xenofobi, come mai?
Le
ragioni sono tante. La prima che mi viene in mente è la facilità delle risposte
che danno questi partiti trovando i colpevoli di tutto negli stranieri, in
coloro che ritengono intrusi, facendo discorsi populisti e di facile presa.
3)
Una volta i lavoratori erano tutti a sinistra oppure anarchici, cosa è cambiato
rispetto al passato?
E’
cambiato che in questo paese non abbiamo più una sinistra da tempo, dalle
ceneri del Pci è uscito di tutto tranne che un vero schieramento di sinistra.
Da quel momento in poi quella classe dirigente ha iniziato a guardare al
centro, mettendo in atto una politica di rinuncia alla lotta e ai diritti dei
lavoratori. Si doveva impugnare la bandiera dell’onestà, la famosa questione
morale ed invece troppi esponenti del centro sinistra sono passati dai banchi
del parlamento a quelli dei giudici.
Naturalmente
non è solo questa la causa ma diciamo che ha contribuito parecchio.
4)
Syriza, Podemos e Izquierda hanno ottenuto molti consensi nelle ultime elezioni; cosa pensi?
Penso che se si tiene il timone a sinistra i consensi arrivano. La maggior parte
dei problemi che l’Europa deve affrontare in questo momento derivano dalle
scelte capitaliste, da azioni che hanno come punto di riferimento le banche le
multinazionali e i grandi poteri. L’Europa non deve dimenticare le ragioni
politiche della sua unificazione, non deve accantonare il progetto di Europa
dei diritti. Casomai dovrebbe iniziare a mettere le banche davanti alla loro
responsabilità.
5) La lista Tsipras può essere un punto di partenza per costruire una nuova
sinistra in Italia?
Sinceramente non lo so. In questi anni abbiamo visto tantissimi esperimenti
a sinistra. Abbiamo assistito alla comparsa di movimenti che potevano fungere
da traino, come ad esempio i girotondini, che poi però sono scomparsi o si sono
ridimensionati.
A sinistra bisogna smetterla di giocare a chi sta più a sinistra
dell’altro, bisognerebbe creare un movimento che si stacchi definitivamente dal
Pd che è da tempo un partito di centro, proporre cose di sinistra e smetterla
col leaderismo che fino ad oggi ha portato solo problemi.
6) Che cosa farà la Cgil verso le politiche neoliberiste di Renzi?
Bella domanda. Io girerei la domanda. Cosa vogliono fare gli italiani verso
le politiche neoliberiste di Renzi? Io concordo col dire che i sindacati hanno
perso credibilità da parecchio, ma credo anche che se non c’è un impegno da parte di chi vuole cambiare le
cose, le decisioni vengono lasciate agli altri.
Io sono un delegato Cgil e so benissimo che anche nel sindacato non si fa e
non si è fatto abbastanza, so anche però che molte volte nelle piccole realtà
ci sono donne e uomini che svolgono bene il lavoro di sindacalista. Purtroppo troppe
volte abbiamo visto scelte fatte dai vertici dei sindacati incomprensibili.
Dico cosa dovrebbe fare la Cgil… portare la gente in piazza come una volta,
fare solo sindacato e staccarsi sempre di più dai partiti ed essere ancora più
intransigente con chi millanta di rappresentare il popolo di sinistra.
7) I sindacati hanno rispettato il volere dei lavoratori negli ultimi anni?
La
risposta si allaccia a quello che ho detto prima.
Purtroppo
devo dire di no perché altrimenti non saremmo in questa situazione.
A
volte mi domando però se siamo sicuri di ciò che vogliono gli italiani.
Se
analizziamo gli ultimi anni della nostra repubblica vengono i brividi. Passiamo
dal consenso a Dc e Craxi e compagnia
bella al plebiscito per Berlusconi.
A
parte qualche corteo nel 1994 non ho visto gente sfilare per le strade tutti i
giorni.
E’
vero che i sindacati dovevano portate la gente in piazza, non dovevano
permettere la riforma Fornero, dovevano bloccare tutti i provvedimenti che ci
hanno portato ad avere un infinito numero di contratti possibili, dovevano
lottare per i precari e i disoccupati.
Ma
siamo così sicuri che la gente sarebbe venuta in piazza?
Quando
vado ai cortei ormai conto sempre la solita gente, siamo praticamente diventati
parenti.
8) Come vedi il futuro lavorativo in Italia?
Male
purtroppo. Non sento parlare di politiche serie per il lavoro. Sento tanti
termini stranieri sventolati per narcotizzare la gente come il Job Act. Parlando
con le persone si avverte sempre più individualismo e poco pensiero al
collettivo e alla società.
Bisognerebbe
ripartire dall’anno zero, eliminare tutte le riforme imbarazzanti che sono
state fatte fino ad oggi. Investire sulla cultura, sulla sanità, sulla scuola,
togliere delle spese che non servono a nulla se non ad aumentare il conto dei
pochi. Andare a bussare alla porta di chi per anni ha ottenuto soldi dallo
stato come la Fiat e mostrare il conto.
9) La notizia che vorresti leggere in prima pagina sui quotidiani?
Dimezzata la disoccupazione. Ma credo che farò prima a
stamparmi una finta pagina da solo.
Conosco il blog di Ernest da anni.
RispondiEliminaUn blog sociale informato ed equilibrato.
Un ragazzo consapevole e responsabile.
Cristiana
Grazie Cavaliere per questa intervista.
RispondiEliminaUn salutone,
aldo.
Grazie Cavaliere per lo spazio che mi hai concesso, spero di non aver annoiato troppo i lettori del tuo blog con le mie risposte.
RispondiEliminaCredo sia un'ottima idea ogni tanto intervistarci per conoscerci meglio, parlando di qualsiasi argomento, aprire dibattiti e discutere.
Come ho già detto in altre occasioni il tuo è un ottimo blog che da molti spunti di riflessione, quindi continua così.
A presto e grazie
Un grazie a te e sicuramente in futuro ci saranno nuove interviste.
EliminaGrazie . Quoto Ernesto in toto
RispondiEliminaGrazie grazie!
EliminaBella intervista, io seguo sempre Ernest!
RispondiEliminaPurtroppo temo che la disoccupazione non sarà mai dimezzata, ha ragione lui... Ci dobbiamo semplicemente ingegnare un poco! :)
Ah, Cavaliere... mi spiace rovinare quel bellissimo numero, ma io sarò il tuo 667simo follower!
Moz-
Eh Moz si in parte è vero bisognerebbe ingegnarsi ma credo che serba qualcosa di molto più rivoluzionario... quindi utopia
EliminaGrazie ragazzi, letta davvero con piacere!
RispondiEliminagrazie mille!
EliminaGrazie a voi anche da parte mia.
RispondiEliminaQuest'intervista è interessante per le sue domande dirette e per le sue risposte intelligenti e pienamente condivise.
Dovrebbe essere letta e commentata da tutti quelli che hanno a cuore questo paese e potrebbe illuminare chi si è distaccato dalla realtà e vive in una dimensione lontana.
Grazie per averla letta e commentata.
EliminaSinceramente ogni giorno ho dei rimandi che confermano il fatto che per molte persone il valore del collettivo non esiste più
anch'io seguo Ernest da anni ed è sempre sorprendente. Mi piace in modo particolare quando la realtà del suo quotidiano, delle sue passioni, il calcio, il teatro, qua e là fa capolino nei post.
RispondiEliminaun saluto. Sara
Grazie Sara
Eliminadovrei scrivere di più del quotidiano, fa piacere anche me vedere nero su bianco molte cose... ultimamente diciamo che il quotidiano si è impossessato di Ernest che riesce a scrivere meno
un abbraccio
@ x tutti
RispondiEliminaGrazie per i commenti.
Conosco e seguo Ernest da tempo.
RispondiEliminaCoerenza, la prima parola che mi viene in mente quando penso a lui.
Il tuo blog è una bella scoperta.
A presto.
Grazie davvero!
EliminaFelice della tua scoperta di questo blog!
Intervista molto seria ma interessante. È un tipo in gamba questo nostro Ernest...lo sappiamo bene. Mi ha fatto sorridere l'ultima risposta e mi è venuta in mente una scena del film Tous les soleils dove uno dei personaggi (Neri Marcorè) vive in Francia come un rifugiato politico dopo che Berlusconi ha vinto le elezioni e un giorno gli amici gli fanno trovare un giornale stampato da loro con titolone in prima pagina della fuga all'estero del Cavaliere...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=nFf-w06kcGI
Grazie a tutti e due.