mercoledì 2 luglio 2014

Intervista a Ernest del blog I diari dello scooter



Qualche settimana fa, ho gentilmente contattato Ernest, l'autore del blog I diari dello scooter per un’intervista. Oggi pubblico le sue risposte e vi anticipo che parleremo di politica e lavoro, mi raccomando una visita al suo blog.




1) Che cosa pensi dell'attuale situazione politica italiana?


Difficile dare una risposta in poche parole. Ci provo raccontandoti le sensazioni che ho provato qualche giorno fa rivedendo delle immagini di Enrico Berlinguer. Rabbia per quello che questo paese poteva essere e quello che invece è diventato prendendo una strada differente.


Oggi il dato che dovrebbe fare riflettere di più i politici è l’astensionismo. Molti di loro gridano alla vittoria dimenticandosi che più del 40% della popolazione non vota, non si riconosce in nessuno.


Sostanzialmente la situazione politica italiana ora è quella di sempre. Un paese che in generale non si interessa e quando lo fa di solito si fa abbindolare dal personaggio di turno, cercando l’uomo forte da qualche parte.


Anni fa sono state accantonate le ideologie buttando via con loro però gli ideali e guardate ora come siamo messi, ogni giorno commentiamo arresti e avvisi di garanzia. Ci troviamo davanti a politici che rientrano dalla porta sul retro dopo essere stati beccati con le mani nella marmellata, tornati ad occuparsi come se niente fosse della cosa pubblica.


2) In Europa avanzano movimenti e partiti xenofobi, come mai?


Le ragioni sono tante. La prima che mi viene in mente è la facilità delle risposte che danno questi partiti trovando i colpevoli di tutto negli stranieri, in coloro che ritengono intrusi, facendo discorsi populisti e di facile presa.


3) Una volta i lavoratori erano tutti a sinistra oppure anarchici, cosa è cambiato rispetto al passato?


 E’ cambiato che in questo paese non abbiamo più una sinistra da tempo, dalle ceneri del Pci è uscito di tutto tranne che un vero schieramento di sinistra. Da quel momento in poi quella classe dirigente ha iniziato a guardare al centro, mettendo in atto una politica di rinuncia alla lotta e ai diritti dei lavoratori. Si doveva impugnare la bandiera dell’onestà, la famosa questione morale ed invece troppi esponenti del centro sinistra sono passati dai banchi del parlamento a quelli dei giudici.


Naturalmente non è solo questa la causa ma diciamo che ha contribuito parecchio.


 
4) Syriza, Podemos e Izquierda hanno ottenuto molti consensi nelle ultime elezioni; cosa pensi?


Penso che se si tiene il timone a sinistra i consensi arrivano. La maggior parte dei problemi che l’Europa deve affrontare in questo momento derivano dalle scelte capitaliste, da azioni che hanno come punto di riferimento le banche le multinazionali e i grandi poteri. L’Europa non deve dimenticare le ragioni politiche della sua unificazione, non deve accantonare il progetto di Europa dei diritti. Casomai dovrebbe iniziare a mettere le banche davanti alla loro responsabilità.


5) La lista Tsipras può essere un punto di partenza per costruire una nuova sinistra in Italia?


Sinceramente non lo so. In questi anni abbiamo visto tantissimi esperimenti a sinistra. Abbiamo assistito alla comparsa di movimenti che potevano fungere da traino, come ad esempio i girotondini, che poi però sono scomparsi o si sono ridimensionati.


A sinistra bisogna smetterla di giocare a chi sta più a sinistra dell’altro, bisognerebbe creare un movimento che si stacchi definitivamente dal Pd che è da tempo un partito di centro, proporre cose di sinistra e smetterla col leaderismo che fino ad oggi ha portato solo problemi.


6) Che cosa farà la Cgil verso le politiche neoliberiste di Renzi?


Bella domanda. Io girerei la domanda. Cosa vogliono fare gli italiani verso le politiche neoliberiste di Renzi? Io concordo col dire che i sindacati hanno perso credibilità da parecchio, ma credo anche che se non c’è un  impegno da parte di chi vuole cambiare le cose, le decisioni vengono lasciate agli altri.


Io sono un delegato Cgil e so benissimo che anche nel sindacato non si fa e non si è fatto abbastanza, so anche però che molte volte nelle piccole realtà ci sono donne e uomini che svolgono bene il lavoro di sindacalista. Purtroppo troppe volte abbiamo visto scelte fatte dai vertici dei sindacati incomprensibili.


Dico cosa dovrebbe fare la Cgil… portare la gente in piazza come una volta, fare solo sindacato e staccarsi sempre di più dai partiti ed essere ancora più intransigente con chi millanta di rappresentare il popolo di sinistra.

7) I sindacati hanno rispettato il volere dei lavoratori negli ultimi anni?

 La risposta si allaccia a quello che ho detto prima.

Purtroppo devo dire di no perché altrimenti non saremmo in questa situazione.

A volte mi domando però se siamo sicuri di ciò che vogliono gli italiani.

Se analizziamo gli ultimi anni della nostra repubblica vengono i brividi. Passiamo dal consenso a Dc e  Craxi e compagnia bella al plebiscito per Berlusconi.

A parte qualche corteo nel 1994 non ho visto gente sfilare per le strade tutti i giorni.

E’ vero che i sindacati dovevano portate la gente in piazza, non dovevano permettere la riforma Fornero, dovevano bloccare tutti i provvedimenti che ci hanno portato ad avere un infinito numero di contratti possibili, dovevano lottare per i precari e i disoccupati.

Ma siamo così sicuri che la gente sarebbe venuta in piazza?

Quando vado ai cortei ormai conto sempre la solita gente, siamo praticamente diventati parenti.


8) Come vedi il futuro lavorativo in Italia?


 Male purtroppo. Non sento parlare di politiche serie per il lavoro. Sento tanti termini stranieri sventolati per narcotizzare la gente come il Job Act. Parlando con le persone si avverte sempre più individualismo e poco pensiero al collettivo e alla società.

Bisognerebbe ripartire dall’anno zero, eliminare tutte le riforme imbarazzanti che sono state fatte fino ad oggi. Investire sulla cultura, sulla sanità, sulla scuola, togliere delle spese che non servono a nulla se non ad aumentare il conto dei pochi. Andare a bussare alla porta di chi per anni ha ottenuto soldi dallo stato come la Fiat e mostrare il conto.

 
9) La notizia che vorresti leggere in prima pagina sui quotidiani?

Dimezzata la disoccupazione. Ma credo che farò prima a stamparmi una finta pagina da solo.
 
Ringrazio ancora una volta Ernest per il tempo concesso.


18 commenti:

  1. Conosco il blog di Ernest da anni.
    Un blog sociale informato ed equilibrato.
    Un ragazzo consapevole e responsabile.
    Cristiana

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  2. Grazie Cavaliere per questa intervista.
    Un salutone,
    aldo.

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  3. Grazie Cavaliere per lo spazio che mi hai concesso, spero di non aver annoiato troppo i lettori del tuo blog con le mie risposte.
    Credo sia un'ottima idea ogni tanto intervistarci per conoscerci meglio, parlando di qualsiasi argomento, aprire dibattiti e discutere.
    Come ho già detto in altre occasioni il tuo è un ottimo blog che da molti spunti di riflessione, quindi continua così.
    A presto e grazie

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    1. Un grazie a te e sicuramente in futuro ci saranno nuove interviste.

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  4. Bella intervista, io seguo sempre Ernest!
    Purtroppo temo che la disoccupazione non sarà mai dimezzata, ha ragione lui... Ci dobbiamo semplicemente ingegnare un poco! :)

    Ah, Cavaliere... mi spiace rovinare quel bellissimo numero, ma io sarò il tuo 667simo follower!

    Moz-

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    1. Eh Moz si in parte è vero bisognerebbe ingegnarsi ma credo che serba qualcosa di molto più rivoluzionario... quindi utopia

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  5. Grazie ragazzi, letta davvero con piacere!

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  6. Grazie a voi anche da parte mia.
    Quest'intervista è interessante per le sue domande dirette e per le sue risposte intelligenti e pienamente condivise.
    Dovrebbe essere letta e commentata da tutti quelli che hanno a cuore questo paese e potrebbe illuminare chi si è distaccato dalla realtà e vive in una dimensione lontana.

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    1. Grazie per averla letta e commentata.
      Sinceramente ogni giorno ho dei rimandi che confermano il fatto che per molte persone il valore del collettivo non esiste più

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  7. anch'io seguo Ernest da anni ed è sempre sorprendente. Mi piace in modo particolare quando la realtà del suo quotidiano, delle sue passioni, il calcio, il teatro, qua e là fa capolino nei post.
    un saluto. Sara

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    1. Grazie Sara
      dovrei scrivere di più del quotidiano, fa piacere anche me vedere nero su bianco molte cose... ultimamente diciamo che il quotidiano si è impossessato di Ernest che riesce a scrivere meno
      un abbraccio

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  8. Conosco e seguo Ernest da tempo.
    Coerenza, la prima parola che mi viene in mente quando penso a lui.
    Il tuo blog è una bella scoperta.
    A presto.

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    1. Grazie davvero!
      Felice della tua scoperta di questo blog!

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  9. Intervista molto seria ma interessante. È un tipo in gamba questo nostro Ernest...lo sappiamo bene. Mi ha fatto sorridere l'ultima risposta e mi è venuta in mente una scena del film Tous les soleils dove uno dei personaggi (Neri Marcorè) vive in Francia come un rifugiato politico dopo che Berlusconi ha vinto le elezioni e un giorno gli amici gli fanno trovare un giornale stampato da loro con titolone in prima pagina della fuga all'estero del Cavaliere...
    https://www.youtube.com/watch?v=nFf-w06kcGI
    Grazie a tutti e due.

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