La raccolta del grano era nel suo massimo ardore. Il campo sconfinato d'un giallo luccicante era limitato, solo da una parte, dall'alta, azzurreggiante foresta.
Tutto il campo era coperto di covoni e di gente.
Nell'alto, folto grano si vedeva qua e là, sul campo mietuto, la schiena curva di una mietitrice, lo sbatter delle spighe, quando essa le prendeva fra le dita; una donna all'ombra e i covoni dispersi qua e là per la seminagione.
Dall'altra parte contadini ritti' sui carri affastellavano i covoni e sollevavano polvere sul campo arso, rovente.
Lev Tolstoj
giovedì 7 luglio 2011
3 commenti:
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Adoro Tolstoj!
RispondiElimina...incanto...sembra di esserci in quel campo...quando la Vita era spontanea proprio come il ciclo naturale delle stagioni...grazie Cavaliere...un raggio di Sole per Te...a presto..
RispondiEliminaDandelìon
é un piacere trovare Tolstoj nel tuo blog!
RispondiEliminaChe splendide potenti pennellate!
Un saluto
Nina