Cronaca del fatto da Wikipedia:
Alle 10:25, nella sala d'aspetto di 2º classe della Stazione di Bologna Centrale, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose, causando il crollo dell'ala ovest dell'edificio. L'esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nella valigia, sistemata a circa 50 centimetri d'altezza su di un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell'ala ovest, allo scopo di aumentarne l'effetto[1]; l'onda d'urto, insieme ai detriti provocati dallo scoppio, investì anche il treno Ancona-Chiasso, che al momento si trovava in sosta sul primo binario, distruggendo circa 30 metri di pensilina, ed il parcheggio dei taxi antistante l'edificio.L'esplosione causò la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazione di oltre 200.
Manifestazione di protesta in Piazza Maggiore durante la celebrazione dei funerali delle vittime
La città reagì con orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie; immediatamente dopo l'esplosione la corsia di destra dei viali di circonvallazione che circondano il centro storico di Bologna, e su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze ed ai mezzi di soccorso e, dato il grande di numero di feriti, non essendo tali mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, vennero impiegati anche autobus, in particolare quello della linea 37, divenuto, insieme all'orologio fermo alle 10.25, uno dei simboli della strage, auto private e taxi ed, al fine di prestare le cure alle vittime dell'attentato, i medici ed il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti.
Nei giorni successivi la centrale Piazza Maggiore ospitò imponenti manifestazioni di sdegno e di protesta da parte della popolazione e non furono risparmiate accese critiche e proteste rivolte ai rappresentanti del Governo, intervenuti il giorno 6 ai funerali delle vittime celebrati nella Basilica di San Petronio; gli unici applausi furono riservati al Presidente Sandro Pertini, giunto immediatamente con un elicottero a Bologna alle 17.30 del giorno della strage, che in lacrime pronunciò di fronte ai giornalisti queste brevi parole: "non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia"
Manifestazione di protesta in Piazza Maggiore durante la celebrazione dei funerali delle vittime
La città reagì con orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie; immediatamente dopo l'esplosione la corsia di destra dei viali di circonvallazione che circondano il centro storico di Bologna, e su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze ed ai mezzi di soccorso e, dato il grande di numero di feriti, non essendo tali mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, vennero impiegati anche autobus, in particolare quello della linea 37, divenuto, insieme all'orologio fermo alle 10.25, uno dei simboli della strage, auto private e taxi ed, al fine di prestare le cure alle vittime dell'attentato, i medici ed il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti.
Nei giorni successivi la centrale Piazza Maggiore ospitò imponenti manifestazioni di sdegno e di protesta da parte della popolazione e non furono risparmiate accese critiche e proteste rivolte ai rappresentanti del Governo, intervenuti il giorno 6 ai funerali delle vittime celebrati nella Basilica di San Petronio; gli unici applausi furono riservati al Presidente Sandro Pertini, giunto immediatamente con un elicottero a Bologna alle 17.30 del giorno della strage, che in lacrime pronunciò di fronte ai giornalisti queste brevi parole: "non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia"
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Photo credits autori:Beppe Briguglio, Patrizia Pulga, Medardo Pedrini, Marco Vaccari tratta da
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Questi sono pezzi di storia che non vanno dimenticati....Grazie per averli riportati sul tuo post .
RispondiEliminaUn abbraccio
Ho seguito con molto interesse alcuni programmi televisivi che hanno rivolto l'attenzione ai tanti fatti di cronaca italiani.Ad esempio è molto interessante il programma condotto da Carlo Lucarelli,su Rai tre,"Misteri italiani",all'interno del quale ha dedicato una puntata alla narrazione dei fatti avvenuti nella stazione di Bologna trentanni fa,attraverso testimonianze,filmati,tutto ciò che potesse fare riferimento a quella data.
RispondiEliminaGrazie per l'articolo,come sempre interessante.Un buon inizio di settimana Cavaliere,un sorriso.
Mi unisco in silenzio al ricordo di questa terrubule giornata.
RispondiEliminaCri
Ciao Cavaliere.
RispondiEliminaUn pezzo di cronaca che mi trova molto vicina...attentati che non vanno dimenticati perchè non si può accettare questa violenza inaudita contro innocenti vittime.
Ti auguro una buona settimana.
Nunzia