Articolo da OndaRock
E' morta a Milano Ornella Vanoni. Aveva 91 anni. La notizia è stata diffusa dal sito del Corriere della Sera. Poco prima delle 23, la cantante milanese ha avuto un arresto cardiocircolatorio nella sua abitazione. I soccorritori del 118 sono arrivati quando purtroppo non c'era più niente da fare.
Interprete originale e raffinatissima, Ornella Vanoni è stata una delle
regine della musica italiana, con una carriera molto lunga durante la
quale è riuscita a cimentarsi in generi diversi, dalle Canzoni della
Mala al jazz alla bossa nova, alla canzone d’autore, riuscendo a
rendersi popolare grazie a uno stile interpretativo e un timbro vocale
fortemente riconoscibili.
Durante la sua carriera sessantennale hanno
scritto per lei molti tra i più importanti autori, non solo italiani, e
ha collaborato con numerosi artisti, tra i quali Gino Paoli, Dario Fo,
New Trolls, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Sergio Bardotti, Mogol, Giorgio Calabrese, Franco Califano, Bruno Lauzi, Grazia Di Michele, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Figlia
di un industriale farmaceutico, dopo avere studiato dalle Orsoline,
frequenta diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra studiando
lingue e inizialmente col desiderio di diventare estetista. Nel 1953 si
iscrive all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio
Strehler. Inizia a proporsi come cantante durante i momenti di pausa tra
gli atti delle rappresentazioni teatrali cantando delle ballate della
Rivoluzione Francese con una voce spigolosa e insolita.
Nel 1956
debutta come attrice in "Sei personaggi in cerca d'autore" di
Pirandello. L'anno seguente autori come Strehler, Dario Fo, Fiorenzo
Carpi e Fausto Amodei costruiscono, a partire da vecchie ballate
dialettali delle canzoni, le cosiddette "Canzoni della Mala", nelle
quali canta le vicende di ragazzi uccisi in miniera, furfanti,
disgraziati e carcerati ("Canto di carcerati calabresi", "La Zolfara",
"Senti come la vosa la sirena"). Strehler organizza per lei uno
spettacolo che arriva al Festival di Spoleto nel 1959 e cresce la
curiosità e mistero per questa cantante, alimentato anche dal fatto che
Strehler finge che questi canti siano antiche ballate ritrovate.
Nasce
così l'immagine di Ornella vanoni come "cantante intellettuale" che
sottolinea, tramite l'interpretazione e i gesti, i testi delle canzoni.
La "Cantante della Mala" ottiene un buon successo di critica ma incappa
nella censura radiotelevisiva e in alcune critiche di snobismo
altoborghese.
Ornella inizia a incidere con la storia etichetta
Ricordi, che apre con lei la sezione di musica leggera pubblicando
alcuni singoli della mala ("Ma mi", "Hanno ammazzato il Mario").
L’incontro
nel 1960 con Gino Paoli la avvicina alla canzone d’autore e porta a una
collaborazione autore-interprete di brani memorabili. Da questo momento
ci sono solo musica, dischi, tv e festival. Vince il premio S. Genesio
come migliore attrice nel 1961 per “L’idiota” di Achard e “La fidanzata
del bersagliere” di Anton. L’anno successivo viene chiamata da Garinei e
Giovannini per portare “Rugantino” anche a New York. Nel frattempo
sposa l'impresario ed ex-cantante Lucio Ardenzi.
Vince il primo
premio insieme a Modugno al Festival di Napoli con “Tu sì na cosa
grande” e vince anche il secondo cantando con Nunzio Gallo la canzone
“Ammore mio”.
Ottiene due grandi successi nel 1963 con "Senza Fine" e
"Che cosa c'è", entrambe scritte per lei da Gino Paoli. Negli anni
successivi partecipa a diverse edizioni del Festival di Sanremo
con i brani "Abbracciami forte" (1965), "Io ti darò di più" (1966), "La
musica è finita" (1967), "Casa Bianca" (1968), firmata da Don Backy, e
"Eternità" (1970).
Alla fine degli anni 60 Vanoni incide "Una
ragione di più", "Un'ora sola ti vorrei", "L'appuntamento" (una cover
della canzone brasiliana "Sentado à Beira do Caminho" di Erasmo Carlos e
Roberto Carlos) e "Non Dirmi Niente", una cover di "Don't Make Me Over"
di Burt Bacharach. Nel 1972 cantò "Quei giorni insieme a te", il tema del film thriller di Lucio Fulci "Non si sevizia un paperino".
Nel frattempo conduce 5 puntate dello show televisivo Studio Uno.
Autore: redazione di OndaRock

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