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sabato 22 novembre 2025

Addio a Ornella Vanoni, voce senza tempo della musica italiana



Articolo da OndaRock

E' morta a Milano Ornella Vanoni. Aveva 91 anni. La notizia è stata diffusa dal sito del Corriere della Sera. Poco prima delle 23, la cantante milanese ha avuto un arresto cardiocircolatorio nella sua abitazione. I soccorritori del 118 sono arrivati quando purtroppo non c'era più niente da fare.

Interprete originale e raffinatissima, Ornella Vanoni è stata una delle regine della musica italiana, con una carriera molto lunga durante la quale è riuscita a cimentarsi in generi diversi, dalle Canzoni della Mala al jazz alla bossa nova, alla canzone d’autore, riuscendo a rendersi popolare grazie a uno stile interpretativo e un timbro vocale fortemente riconoscibili.
Durante la sua carriera sessantennale hanno scritto per lei molti tra i più importanti autori, non solo italiani, e ha collaborato con numerosi artisti, tra i quali Gino Paoli, Dario Fo, New Trolls, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Sergio Bardotti, Mogol, Giorgio Calabrese, Franco Califano, Bruno Lauzi, Grazia Di Michele, Renato Zero e Riccardo Cocciante.

Figlia di un industriale farmaceutico, dopo avere studiato dalle Orsoline, frequenta diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra studiando lingue e inizialmente col desiderio di diventare estetista. Nel 1953 si iscrive all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Inizia a proporsi come cantante durante i momenti di pausa tra gli atti delle rappresentazioni teatrali cantando delle ballate della Rivoluzione Francese con una voce spigolosa e insolita.
Nel 1956 debutta come attrice in "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello. L'anno seguente autori come Strehler, Dario Fo, Fiorenzo Carpi e Fausto Amodei costruiscono, a partire da vecchie ballate dialettali delle canzoni, le cosiddette "Canzoni della Mala", nelle quali canta le vicende di ragazzi uccisi in miniera, furfanti, disgraziati e carcerati ("Canto di carcerati calabresi", "La Zolfara", "Senti come la vosa la sirena"). Strehler organizza per lei uno spettacolo che arriva al Festival di Spoleto nel 1959 e cresce la curiosità e mistero per questa cantante, alimentato anche dal fatto che Strehler finge che questi canti siano antiche ballate ritrovate.
Nasce così l'immagine di Ornella vanoni come "cantante intellettuale" che sottolinea, tramite l'interpretazione e i gesti, i testi delle canzoni. La "Cantante della Mala" ottiene un buon successo di critica ma incappa nella censura radiotelevisiva e in alcune critiche di snobismo altoborghese.
Ornella inizia a incidere con la storia etichetta Ricordi, che apre con lei la sezione di musica leggera pubblicando alcuni singoli della mala ("Ma mi", "Hanno ammazzato il Mario").

L’incontro nel 1960 con Gino Paoli la avvicina alla canzone d’autore e porta a una collaborazione autore-interprete di brani memorabili. Da questo momento ci sono solo musica, dischi, tv e festival. Vince il premio S. Genesio come migliore attrice nel 1961 per “L’idiota” di Achard e “La fidanzata del bersagliere” di Anton. L’anno successivo viene chiamata da Garinei e Giovannini per portare “Rugantino” anche a New York. Nel frattempo sposa l'impresario ed ex-cantante Lucio Ardenzi.
Vince il primo premio insieme a Modugno al Festival di Napoli con “Tu sì na cosa grande” e vince anche il secondo cantando con Nunzio Gallo la canzone “Ammore mio”.
Ottiene due grandi successi nel 1963 con "Senza Fine" e "Che cosa c'è", entrambe scritte per lei da Gino Paoli. Negli anni successivi partecipa a diverse edizioni del Festival di Sanremo con i brani "Abbracciami forte" (1965), "Io ti darò di più" (1966), "La musica è finita" (1967), "Casa Bianca" (1968), firmata da Don Backy, e "Eternità" (1970).
Alla fine degli anni 60 Vanoni incide "Una ragione di più", "Un'ora sola ti vorrei", "L'appuntamento" (una cover della canzone brasiliana "Sentado à Beira do Caminho" di Erasmo Carlos e Roberto Carlos) e "Non Dirmi Niente", una cover di "Don't Make Me Over" di Burt Bacharach. Nel 1972 cantò "Quei giorni insieme a te", il tema del film thriller di Lucio Fulci "Non si sevizia un paperino".
Nel frattempo conduce 5 puntate dello show televisivo Studio Uno.

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Fonte: OndaRock 

Autore: redazione di OndaRock


Articolo tratto interamente da OndaRock


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