giovedì 22 febbraio 2018

Schiavi del PIL


Articolo da Sinistra in Europa

Le nostre vite sono condannate a dipendere da forze di mercato imponderabili, come fossero divinità religiose alle quali obbedire ciecamente. Solo che, a differenza di una vita eterna dopo la morte, che ci ricompensa delle tribolazioni quotidiane, i mercati ci promettono il paradiso terrestre, che per molti non arriva mai.

di Gerardo Ongaro

Fortunatamente, la storia ci insegna che le divinità terrene sono meno eterne di quelle celesti. Rivoluzioni violente o pacifiche spesso le spazzano via senza pietà.

Questo momento storico potrebbe essere propizio.

Le rivoluzioni spesso iniziano con un ronzio nella testa, prima indistinto, poi sempre più chiaro. Accade di pensare ed affermare cose per le quali la gente ci ritiene pazzi visionari, tanto che la stessa fiducia in noi stessi vacillava un po’. Poi, magari leggiamo quelle stesse cose e le sentiamo dire da altri pazzi, un pochino più autorevoli di noi. Allora, ci sentiamo meno soli.

Tento di dare un senso logico e di normalità ad una di queste pazzie, con l’aiuto di una voce autorevole.

Una di quelle forze terrene, poderose e insindacabili, è il PIL, ovvero Prodotto Interno Lordo.

Vediamo di analizzare questo mostro divino che governa il mondo. Lo faccio con le parole del Professor Lorenzo Fioramonti, un accademico di prestigio internazionale, professore presso l’Università di Pretoria, Sudafrica, un economista con idee fuori dagli schemi tradizionali, ma tutt’altro che utopiche.

Il PIL nacque nel periodo della depressione USA degli anni 30, per analizzare l’economia, monitorare il suo sviluppo e provare ad uscire dalla crisi. Misura tutto ciò che concerne il mercato, e lascia fuori tutto il resto.


I suoi creatori avevano dato a questo strumento uno scopo limitato, anche nel tempo, perché non comprendeva il benessere umano, che il PIL così concepito non può misurare, e anzi può danneggiare.

Tuttavia, continuò ad essere usato perché alla depressione seguì la Seconda Guerra Mondiale, e la produzione bellica era elemento economico determinante.

I politici poi si dimenticarono dei suoi limiti (o pensarono che fosse uno strumento ancora valido) e decisero di continuare ad usarlo. Oggi continua ad essere usato, a guidare le nostre vite.

Il PIL è uno strumento perverso. Distorce la realtà, perpetua le crisi e le diseguaglianze. Si basa sulla crescita, tenendo conto soltanto di tutto ciò che risulta come transazione economica di mercato.

Armi e guerre aumentano il PIL. I decessi pure, perché comportano un lavoro di sepoltura che costituisce un costo. E così le malattie, perché si prendono le medicine. La prostituzione e la droga ora vengono conteggiate nel PIL. I furti pure, per via delle assicurazioni. I crimini violenti, perché lavorano medici, avvocati, si costruiscono carceri e lavora l’edilizia.

Piantare alberi, non fa PIL. Deforestare per far profitto sì. Il volontariato, il lavoro delle casalinghe, le varie attività sociali, che arricchiscono la società, e fanno risparmiare soldi, non contano per il PIL.


L’istruzione, compresa quella famigliare, è la base dell’economia, eppure conta zero per il PIL.

Quanto costerebbe all’imprenditore formare completamente un individuo? Invece se lo trova pronto, cresciuto, soprattutto dalla madre, il cui lavoro è completamente ignorato – produce ricchezza ma non viene conteggiato nel PIL.

Vengono invece incentivati i fattori negativi sopra descritti.

L’inquinamento fa aumentare il PIL, per via dei lavori necessari per sistemare i danni fatti. Lo stesso dicasi per le calamità naturali, come i terremoti.

Il PIL è pure anacronistico, dannoso per il progresso. Telefonare da una cabina fa crescere il PIL; farlo usando WhatsApp o Skype aumenta la qualità, ma diminuisce il PIL perché è gratuito: un vero paradosso.

La prevenzione contro le malattie è dannosa per il PIL.

La Costa Rica ha uno dei sistemi sanitari migliori. Si basa molto sulla prevenzione. Anche per questo le aspettative di vita sono buone. Tuttavia, questo diminuisce il PIL.

Al contrario, gli USA hanno un sistema sanitario tra i peggiori, costosissimo. Ma proprio per questo incide molto sul PIL.

Così, in maniera perversa, un paese virtuoso come la Costa Rica, che offre un benessere effettivo migliore alla gente, viene considerato retrogrado e viene punito dagli indici economici delle agenzie internazionali; mentre gli USA sono premiati per la loro inefficienza: perché l’unità di misura, il PIL, è perversa.

La persona perfetta per la crescita del PIL:

Un uomo obeso, che sta guidando un’automobile di grossa cilindrata, bloccato nel traffico (quindi usa più combustibile), sta parlando al telefono, mentre con l’altra mano tiene un grosso panino fatto con cibo poco sano (quindi avrà un attacco cardiaco molto presto), sta parlando con il suo avvocato che si sta prendendo cura del suo divorzio, e intanto viene coinvolto in un incidente stradale…

Questo e il perfetto personaggio della crescita, perché ogni azione che sta compiendo sta aumentando il PIL.

Specialmente il divorzio. I divorzi sono ottimi per il PIL. Vengono coinvolti avocati, tribunali, talvolta la vendita di una casa e l’acquisto di due; poi ci sono gli psicologi per i bambini e per la ex copia per il trauma del divorzio.

Se guardiamo bene, ciò che veramente conta oggi è comprare cose che non ci servono.


Il tipico uomo moderno spende gran parte del tempo a fare lavori che non gli piacciono, per comprare cose delle quali non ha bisogno, per fare colpo su persone con le quali non vuole essere amico.

Continua la lettura su Sinistra in Europa 


Fonte: Sinistra in Europa

Autore: 
Gerardo Ongaro

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia


Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa



Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.