lunedì 14 gennaio 2013

2001 - Odissea nello spazio: recensione del film

1968- "2001"  - Hal's eye

2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) è un film di Stanley Kubrick del 1968.

Trama

La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi venendovi a contatto imparano a usare strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici.
La seconda parte del film si svolge nel 2001 (un anno del lontano futuro rispetto al 1968 in cui fu prodotto il film): il dottor Heywood Floyd è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte lunare quindicinale. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, il primo raggio di sole dell'alba lunare lo illumina per la prima volta dopo milioni di anni di oscurità, attivandolo per emettere un forte segnale radio nel cosmo.
Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono in volo a bordo dell'astronave Discovery One diretta verso Giove, assistiti da un supercomputer, HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo.
Si scoprirà in seguito che ad HAL è stato chiesto di nascondere il reale obiettivo della missione ai due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Le conseguenze di quest'ordine, che genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, iniziano a manifestarsi tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL avverte un guasto inesistente a un componente per l'orientamento dell'antenna radio in collegamento con la Terra, poi, quando ciò inizia a insospettire gli umani, non trova altra soluzione che tentare di eliminarli, compresi i tre in stato di ibernazione, cui toglie le funzioni vitali facendoli morire.
HAL uccide anche Frank durante un'escursione extraveicolare. David Bowman esce a sua volta per recuperare il corpo del collega, ma gli viene impedito di rientrare nell'astronave; riesce comunque a passare attraverso l'ingresso di emergenza, l'unico ad apertura manuale. Dopo la pericolosissima manovra, riprende il controllo della nave e disabilita le funzioni superiori del calcolatore. Mentre Bowman opera, la mente di HAL 9000 sembra regredire allo stadio infantile, riesumando antichi ricordi e discorsi e cantando la filastrocca che il suo istruttore gli aveva insegnato, la celeberrima Giro giro tondo. Poco prima della totale estinzione del supercomputer, si avvia la riproduzione di un filmato preregistrato nel quale il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio (oramai composto dal solo Bowman), informandolo riguardo al monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della partenza del Discovery One, quale prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre. Il segnale radio emesso in direzione di Giove ha spinto a modificare la missione, da scientifica a quella di indagine di fenomeni extraterrestri.

Nell'ultima parte, intitolata "Jupiter and Beyond the Infinite" (in italiano "Giove e oltre l'infinito"), Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante avvistando un monolito nero, gigantesco, al quale prova ad avvicinarsi con una capsula. Una panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati ed il monolito pare inghiottire l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la capsula sono accelerati a velocità sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, oggetti geometrici e inquietanti panorami alieni si alternano fino a materializzarsi in una stanza chiusa, arredata in stile Impero.
Sconvolto dal viaggio, l'uomo esce dalla capsula e mette piede nella stanza (adiacente alla quale vi è una sala da bagno), dove trova un letto matrimoniale e del cibo. Bowman, potendo soddisfare i suoi bisogni primari, sopravvive nella sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillità. Non decifrabile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo. Bowman vede se stesso invecchiare e seguire poi i diversi stadi della propria vita. Allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman vede se stesso con davanti a sé il monolito per poi rinascere in forma di feto cosmico, il "Bambino-delle-stelle" ("Star-Child" in lingua originale), che in un istante si riporta nello spazio terrestre scrutando dal cielo la nostra Terra, cogitabondo. Si intuisce che l'astronauta David Bowman ha subito una accelerazione evolutiva diventando un essere superiore estremamente evoluto. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra; il brano musicale aveva già sottolineato le prime immagini del film che, con questo richiamo musicale, si chiude in modo circolare.

Curiosità sul film

Va ricordato che Kubrick voleva realizzare un altro film sull'intelligenza artificiale, ma la morte lo colse prima di aver completato questo progetto. Il film fu invece realizzato con il titolo di A.I. - Intelligenza artificiale da Steven Spielberg che sostiene di aver seguito in buona parte le indicazioni di Kubrick. Del resto, molte delle sequenze iniziali – come la lenta carrellata – del film di Spielberg sono tipicamente "alla Kubrick".

Il contatto tra gli ominidi e il monolito extraterrestre richiama la teoria degli antichi astronauti.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit x-ray delta one caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



5 commenti:

  1. La recensione è molto bella e ben articolata, ma arriva con molto ritardo sia sulla data di produzione che su quella immaginata e riportata nel titolo.
    In ogni modo è sempre un film avvincente.

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  2. Uno dei film più importanti della Storia della settima arte.
    Un Capolavoro assoluto, senza se e senza ma.

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  3. Personalmente lo ritengo un capolavoro insuperato e insuperabile.
    Buona serata.
    Antonella

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  4. ..un cult della fantascienza, come S.Kubrik una mente fuori dai confini terrestri...bravo cavaliere oscuro...un post magnifico...ps.non sono riuscito a vedere il video sulla notte della Namibia...ci riproverò..ciao

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  5. Un film dallo spessore artistico a tutto tondo! Me lo voglio ricordare così. Come del resto, quasi tutti i film di Kubrick. Fa eccezione per me - ma ormai sono fuori tema! - "Il dottor Stranamore", ottima satira, ma con poco pathos.

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