venerdì 24 agosto 2012

Crolla un muro al Pincio

1230783 Pincio restauri

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Dopo che Pompei, con le sue storie di ordinario abbandono, aveva monopolizzato le cronache mediatiche, anche la Città eterna ha reclamato un suo ruolo e ha cominciato a farsi spazio con analoghe cronache di degrado architettonico e archeologico.
Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al Colosseo, a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle Mura leonine, di un muro a Villa Medici e di frammenti della Basilica di San Pietro in Vincoli.
Ora è toccato al Pincio il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di Giuseppe Valadier, collega la terrazza del Pincio a Piazza del Popolo. Fortunatamente, l'ora notturna ha scongiurato conseguenze peggiori: non si registrano, infatti, ulteriori danni a persone o cose.
Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, Umberto Broccoli, se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.
Il sindaco Gianni Alemanno, giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300.000 euro.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 2.5 Generic License.

Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit Lalupa (Own work) [CC-BY-SA-3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons


2 commenti:

  1. Credo che sia semplicemente vergognoso. Noi italiani non ci meritiamo di avere certe bellezze, non siamo in grado di curarle.

    RispondiElimina
  2. Non sarà, purtroppo, il primo né l'ultimo episodio di una vergognosa incuria dimostrata verso l'incommensurabile patrimonio culturale del Paese!

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.