Il lamento di Orfeo
che han di nevi e di ghiaccio eterno manto,
echeggiando per entro a gli antri cupi
s’ode accostar melodioso pianto?
Ah ti conosco al volto, al plettro, al canto,
giovin di Tracia, che il bel core occupi
sol di tua doglia; e d’ammansare hai vanto
gli uomini atroci e gli stessi orsi e i lupi.
Deh un momento ti arresta; e il caro oggetto
come perdesti, e gl’infortuni tui
canta; e ne inonda di pietade il petto.
Qui baccanti non son; ma ninfe, a cui
l’alma è gentile, e piú d’ogni altro affetto
è dolce il palpitare a i casi altrui.
Giuseppe Parini







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