Articolo da Wired
La famiglia, la nostra, si allarga. Una nuova specie del genere Homo è stata infatti scoperta in Sudafrica, in una caverna vicino a Johannesburg presso la Culla dell’Umanità (Cradle of Humanking), il sito famoso per averci già restituito diverse testimonianze dei vecchi parenti della famiglia. La specie di ominide è stata ribattezzata Homo naledi (naledi nella lingua locale sesotho significa stella, dalla Dinaledi Chamer – camera delle stelle – in cui sono stati rinvenuti i fossili) e gli scienziati guidati da Lee R. Berger della University of the Witwatersrand di Johannesburg hanno portato alla luce i resti di almeno 15 individui (anziani, giovani e anche bambini piccoli) della nuova specie.
Due paper pubblicati su eLife (questo e questo) raccontano quella che è già diventata una delle più grandi scoperte di antropologia del secolo. Oltre 1.500 sono i fossili riportati alla luce e costituiscono uno dei più grandi ritrovamenti di una singola specie di ominide mai rinvenuti al mondo.
Un tesoro unico per ricostruire l’immagine del nostro nuovo antenato.
Le analisi condotte dai ricercatori suggeriscono che Homo naledi possa risalire fino a 2,5-2,8 milioni di anni fa (in prossimità della nascita stessa del genere Homo), ma potrebbe essere anche molto più vicino a noi, collocandosi ad appena a 100mila anni fa. Stabilire con esattezza quando non è facile, riferisce il New York Times,
a causa della confusione nei sedimenti della caverna in cui sono stati
rinvenuti i fossili e dell’assenza di resti animali che possano aiutare a
datare le ossa. Anche se, secondo Chris Stringer, paleoantropologo del
Natural History Museum di Londra e autore di un commento sempre su eLife si dichiara “perplesso” per l’apparente mancanza di tentativi per datare Homo nedali.
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Fonte: Wired
Autore: Anna Lisa Bonfranceschi
Articolo tratto interamente da Wired
Photo credit Lee Roger Berger research team (http://elifesciences.org/content/4/e09560) [CC BY 4.0], attraverso Wikimedia Commons
Fonte: Wired
Autore: Anna Lisa Bonfranceschi
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This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.Articolo tratto interamente da Wired
Photo credit Lee Roger Berger research team (http://elifesciences.org/content/4/e09560) [CC BY 4.0], attraverso Wikimedia Commons
E benvenuto anche a questo nuovo bisnonno che non conoscevamo. Grazie cav. ;-)
RispondiEliminaUn caro saluto.