Articolo da Associazione Consumatori - AECI
Roma - 04 dicembre 2015 - Sostenere la diffusione di consumi efficienti oggi penalizzati da costi eccessivi, semplificare e rendere più trasparente la bolletta, rendere quello che paghiamo più equo e realmente aderente ai costi dei servizi di rete. Sono i principali obiettivi della riforma delle tariffe elettriche dell'Autorità che, a partire dal 1° gennaio 2016 e con ampia gradualità, tenendo conto dei risultati della sperimentazione, interesserà i 30 milioni di utenti elettrici domestici italiani.
La
riforma, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull'efficienza
energetica, recepita in Italia dal decreto legislativo n. 102/14 che
stabilisce che sia l'Autorità ad attuarla, uniformandoci agli altri
paesi europei prevede che gradualmente venga superata l'attuale
struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di
sistema - cioè con un costo unitario del kWh che cresce per scaglioni
all'aumentare dei prelievi - introdotta circa quarant'anni fa a seguito
degli shock petroliferi degli anni '70. In un contesto sociale,
economico e tecnologico radicalmente diverso rispetto all'attuale, venne
infatti definito un sistema di sussidi incrociati tra consumatori in
cui chi consuma di più (ad esempio le famiglie numerose), a parità di
costi per il servizio paga anche qualcosa per chi consuma di meno
(quindi anche single o coppie benestanti). Un sistema di scaglioni a
costi differenziati che si riflette poi anche nella complessità delle
nostre bollette che ora verranno semplificate. Al termine del processo
di riforma, strutturato in 3 anni, quindi dal 1° gennaio 2018, la
tariffa di rete (cioè i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e
misura dell'energia elettrica) e la tariffa per gli oneri di sistema
(cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il
sistema elettrico), in totale oltre il 40% della nostra bolletta,
saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo. Ogni utente
quindi pagherà in modo equo per i servizi che utilizza e la gradualità
permetterà di evitare eccessivi effetti su chi oggi con bassi consumi
paga un po' meno: ora andrà a pagare l'esatto corrispettivo per il
servizio che usa, non più agevolato, ma congruente con i costi. Per
tutti gli altri, chi deve consumare di più, ad esempio le famiglie
numerose o chi abita in aree non metanizzate, ci sarà una sostanziale
riduzione del sovra-costo fino ad oggi sopportato.
Per le
famiglie in reale stato di bisogno, a basso reddito, l'Autorità ha poi
previsto un 'ammortizzatore' che annullerà ogni possibile effetto
negativo. Lo strumento è il bonus sociale di sconto, capace di
intercettare chi è in concreta difficoltà. Con la riforma nel 2016 ne
viene previsto il potenziamento automatico da parte dell'Autorità, in
modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto già dal
prossimo anno non ci sia alcun aggravio di spesa, mantenendo allo stesso
tempo la propria agevolazione[1]. A regime, per neutralizzare ogni
effetto, la stessa Autorità ha segnalato a Governo e Parlamento
l'opportunità di rafforzare stabilmente il bonus, sia in termini di
intensità, portando lo sconto sulla bolletta dall'attuale 20% fino al
35% della spesa, sia con un ampliamento della platea di chi ne ha
diritto.
La riforma della tariffa inoltre consentirà di
liberare il potenziale di installazione di apparecchiature elettriche
efficienti (come ad es. pompe di calore, auto elettriche o piastre a
induzione), oggi frenate dagli eccessivi costi di utilizzo per la
progressività della tariffa, consumi elettrici che potranno essere
sostitutivi di quelli di altri vettori energetici (gas, gpl o altro),
per loro natura molto meno rinnovabili, portando anche ad un ulteriore
possibile risparmio complessivo[2]. Inoltre queste apparecchiature
elettriche sono quelle che meglio si adattano ad un aumento della
penetrazione delle fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo, e
dell'energia da loro stesse prodotta, sia di provenienza dalla rete -
nel 2015 arriveremo a sfiorare il record del 45% circa della produzione
elettrica nazionale ottenuta da fonti rinnovabili - sia autoprodotta e
consumata sul posto con i piccoli impianti di produzione rinnovabili
sempre più diffusi.
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Fonte: Associazione Consumatori - AECI
Autore: Associazione Consumatori - AECI
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Associazione Consumatori - AECI
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