giovedì 20 ottobre 2016

20 ottobre 1944 - Strage dei piccoli martiri a Gorla (Milano)


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La strage di Gorla è stato un fatto di guerra che causò la morte di 184 bambini (chiamati anche piccoli martiri di Gorla), a seguito di un bombardamento aereo alleato che colpì la scuola elementare "Francesco Crispi" di Milano, nel quartiere di Gorla, il 20 ottobre 1944, durante la seconda guerra mondiale.

Il comando alleato aveva costituito la 15ª Air Force USAAF con lo scopo di colpire gli obiettivi sensibili in tutto il sud Europa. Negli ultimi mesi del 1944, si occupava principalmente di neutralizzare la residua resistenza delle forze italo-tedesche, dislocate nel nord Italia. Verso la metà di ottobre, dietro segnalazione della RAF, era stato affidato alla "15ª " il compito di distruggere le strutture produttive meccanico-siderurgiche che ancora operavano nella periferia settentrionale milanese, territorio facente parte della Repubblica Sociale Italiana.

Nell'ambito di questa missione, il mattino del 20 ottobre 1944, dall'aeroporto di Castelluccio dei Sauri, vicino Foggia, decollarono i 36 bombardieri "B-24" del 451º Bomb Group, al comando del colonnello James B. Knapp, con il compito di distruggere gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni.

Fu una giornata particolarmente dura per la cittadinanza milanese, considerando che erano contemporaneamente decollati anche i 38 "B-24" del 461º Bomb Group, con obiettivo gli stabilimenti Isotta Fraschini, e i 29 "B-24" del "484º", diretti sugli stabilimenti Alfa Romeo.

Mentre le missioni del "461º" e del "484º" ebbero pieno riscontro, centrando gli obiettivi assegnati e causando un limitato numero di vittime tra la popolazione civile, l'azione del "451º" fu caratterizzata da una serie di incidenti ed errori, risolvendosi in un fallimento dal punto di vista militare e, ben peggio, in una enorme tragedia umana.

Alle ore 7.58, i bombardieri del 451° Bomb Group erano decollati dalla pista dell'aeroporto di Castelluccio dei Sauri, nei pressi di Foggia. Il piano d'attacco prevedeva di raggiungere, con un largo aggiramento, il punto di riferimento iniziale, posto a circa 4 km ad ovest dal bersaglio, per effettuare una virata a sinistra di 22° e trovarsi sopra gli stabilimenti della Breda. Allo scopo di non divenire facile bersaglio per la contraerea, l'attacco venne ripartito in due successive ondate.

L'azione della prima ondata non ebbe successo, a causa di un corto circuito al comando di lancio del "B-24" capo formazione che attivò improvvisamente e prematuramente la procedura di lancio, subito imitata dai rimanenti piloti della formazione seguente. Le bombe, fortunatamente, finirono in aperta campagna senza provocare vittime.

La seconda ondata, probabilmente per l'errata trascrizione o interpretazione delle coordinate in codice, una volta raggiunto il punto iniziale sopra Milano, virò per 22° a destra invece che a sinistra. Quando l'errore venne rilevato, era ormai troppo tardi per cambiare direzione e impossibile effettuare un secondo volo di allineamento. Il carico di bombe, ormai tutte innescate, impediva, per ragioni di sicurezza, l'atterraggio del bombardiere alla base; il comandante, invece di liberarsi del carico sganciando le 342 bombe da 500 libbre durante il viaggio di ritorno sulla campagna cremonese o sull'Adriatico, decise di disfarsene immediatamente, facendole cadere sul centro abitato sottostante.

Alle ore 11.29 gli abitati di Gorla e Precotto furono investiti da quasi 80 tonnellate di esplosivo.

La maggior parte delle bombe raggiunse il quartiere milanese di Gorla. I danni furono ingenti e numerose le vittime, nonostante buona parte della popolazione avesse raggiunto i rifugi antiaerei, avvertita dal primo allarme delle ore 11.14 e dal successivo delle 11.24. Uno degli ordigni, fatalmente, centrò il vano scale della scuola elementare "Francesco Crispi", raggiungendo il rifugio sotterraneo dell'edificio e causando la morte di 184 bambini e dell'intero corpo docente (19 persone).

Nella città di Milano, in quel 20 ottobre, vi furono 614 vittime estratte dalle macerie, oltre ad alcune centinaia di feriti.

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1 commento:

  1. Non è cambiato nulla, tragedie come questa che passano come errori, continuano a succedere nelle zone delle attuali guerre. Vedi i bombardamenti sugli ospedali di "Medici senza Frontiere". Grazie per aver ricordato questa tragica ricorrenza. Un caro saluto.

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