mercoledì 18 maggio 2011

Accadde oggi: 18 maggio 1980-Il Mount St. Helens, nello stato di Washington erutta uccidendo 57 persone e causando molti danni

MSH80 st helens eruption plume 07-22-80

L'eruzione del 1980 del St.Helens, uno stratovulcano situato nello stato di Washington, negli Stati Uniti, fu una delle più rilevanti mai avvenute nel XX secolo. Classificata come evento VEI-5 (Volcanic Explosivity Index - Scala di esplosività dei vulcani) l'eruzione fu l'unica davvero importante dal 1915, anno dell'eruzione del Lassen Peak in California.
L'eruzione fu preceduta da una serie di fenomeni sismici nei precedenti due mesi, e da sbocchi di vapore causati dalla pressione del magma a poca profondità sotto il vulcano, che creò un enorme rigonfiamento e una serie di fratture lungo tutta la parete nord del St. Helens.
Gli scienziati dell' USGS (United States Geological Survey) convinsero le autorità a chiudere il parco del Mount St. Helens al pubblico, rinviando la sua apertura nonostante le continue pressioni dei visitatori. Questa decisione salvò nei giorni dell'eruzione migliaia di vite.
Domenica 18 maggio alle 8:32 di mattina un terremoto causò il collasso dell'intera parete nord del vulcano, liberando milioni di metri cubi di gas, rocce e lapilli contenuti nel vulcano. La pressione interna era talmente elevata che, al cedimento del pendio, le rocce furono scagliate ad una velocità tale da superare la frana ancora in movimento, atterrando nello Spirit Lake e su buona parte del parco nazionale adiacente al St. Helens.

La colonna di fumo che si venne a formare raggiunse un'altezza di 24 km nell'atmosfera, e riatterrando a terra si depositò su 11 stati americani. Allo stesso tempo parte della neve e dei ghiacciai sulla vetta del monte si sciolsero, dando vita a una serie di quelle che in inglese vengono chiamate Debris flow, cioè colate fangose e dense di detriti (alberi, piante, rocce, sabbia) che raggiunsero in poco tempo il Columbia river, a 80 km a sud. Molte altre esplosioni susseguirono a quella principale nell'arco di quell'anno, ma non della stessa intensità.
Nell'eruzione persero la vita 57 persone e migliaia di animali. Furono devastati migliaia di chilometri quadrati dell'area protetta del parco, causando oltre un miliardo di dollari di danni (circa 2,74 miliardi attuali), e l'aspetto del Mount St. Helens cambiò radicalmente. Immediatamente dopo l'eruzione la cima del vulcano lascò spazio ad un enorme cratere che tutt'ora si estende in obliquo dall'altezza massima del cono vulcanico fino alle pendici. Negli anni successivi anche la tutela del parco, affidata alla Burlington Northern Railroad diventò di competenza dei servizi forestali degli Stati Uniti.

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Photo credit  Mike Doukas (USGS Cascades Volcano Observatory) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

2 commenti:

  1. e sembra che molte anomalie climatiche siano da attribuire all'enorme quantità di ceneri eruttate ,ciao Cavaliere

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